L’Atalanta riaccoglie il Como dopo 21 anni. Le ultime? Da cardiopalma: prima Doni per salvarsi, poi Bernardini per risalire

storia. La storia di Dino Nikpalj

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I l Como manca da Bergamo (sponda Atalanta) dalla bellezza di 21 anni, dal 16 novembre 2003. Un campionato di serie B che i lariani concluderanno all’ultimo posto precipitando così in terza serie. Ritroveranno la cadetteria solo nel 2015 e poi dopo una repentina retrocessione, nel 2021. In mezzo ci stanno fallimenti in serie e anni davvero neri per il calcio comasco. Era l’Atalanta di Andrea Mandorlini in uno strano campionato a 24 squadre per ragioni non propriamente calcistiche che si conclude con ben 6 promozioni nella massima serie: Palermo, Cagliari, Livorno. Messina, Atalanta e la Fiorentina di Emiliano Mondonico, vittoriosa in un inedito (e mai più ripetuto) spareggio con la terzultima di serie A, il Perugia, sul modello dei campionati tedeschi. Considerando che in quella stagione cadetta c’erano anche Catania, Piacenza, Ascoli, Napoli, Salernitana, Torino, Vicenza, Genoa, Verona, Bari e Venezia si trattava a tutti gli effetti di una A2. Questa storia comincia però qualche mese prima, da un sabato di maggio quando entrambe le squadre sono ancora in serie A, il Como già rassegnato alla retrocessione dopo un solo – fugace – campionato tra i grandi, i nerazzurri impegnati nella ricerca del miracolo salvezza e senza vittorie da 7 giornate. Una stagione iniziata con Vavassori in panchina, proseguita con Giancarlo Finardi dopo la sconfitta di Perugia (1-0, rete di Pagliuca, ma gli yankee sono ancora lontanissimi dall’arrivare…) e un finale spalla a spalla con la Reggina di De Canio. Al momento del cambio di panchina i calabresi sono un punto davanti, ma in quella penultima giornata le due squadre si ritrovano alla pari, entrambe senza aver più vinto una partita.