Assalto alla Posta, punta pistola contro un cliente: «I soldi o sparo», poi fugge a mani vuote

VIA BRIGATA BERGAMO. Il rapinatore solitario ha minacciato una persona allo sportello: «Conto fino a tre e faccio fuoco», ma alla fine scappa senza bottino. Indagini in corso.

«Conto fino a tre e sparo». Ha puntato la pistola (molto probabilmente giocattolo) alla tempia di un cliente, il rapinatore solitario che martedì 12 dicembre ha fatto irruzione all’ufficio postale di via Brigata Bergamo, una traversa di via Broseta, in città. Il colpo maldestro si è concluso però nel giro di pochi minuti con la fuga a mani vuote del malvivente, facendo tirare un sospiro di sollievo ai presenti, che hanno assistito scioccati alla scena. Era quasi l’orario di chiusura (tra le 13 e le 13,30), quando l’uomo - descritto come a volto scoperto, vestito di nero, di statura bassa e piuttosto tarchiato - è entrato in azione, tenendo in «ostaggio» per un pugno di minuti le sei persone presenti in sala gridando «Fermi tutti», e minacciando con l’arma uno dei clienti allo sportello.

La pistola alla testa di un cliente

«Il malvivente aveva un accento italiano, del Nord – racconta un testimone –. È entrato all’improvviso, mentre io e un’altra persona eravamo allo sportello per delle pratiche, e le altre 3 o 4 erano in attesa del loro turno. Ha intimato a tutti di non muoversi, comprese le due impiegate e il direttore della filiale che erano al lavoro». I dipendenti delle Poste si sono ritirati nel retro, dando poi l’allarme alle forze dell’ordine, e i clienti si sono ritrovati in balìa del rapinatore. «Nessuno ha urlato, siamo rimasti tutti abbastanza tranquilli, senza scene di panico – continua il racconto chi ha assistito alla scena –. Ha bloccato un cliente e gli ha puntato la pistola alla testa, non saprei dire se era un’arma vera o giocattolo. Ha detto: “Conto fino a tre e sparo”». Finito il conto alla rovescia, però, il rapinatore si è fermato e non ha più saputo bene cosa fare.

Il racconto di un testimone

«Sembrava effettivamente impacciato, come se avesse un po’ improvvisato il tutto – conferma il testimone –. Tant’è che dopo aver contato fino al “tre” ha fatto una pausa, ha detto a tutti di girarsi ed è fuggito». Ha fatto in tempo a correre lungo la rampa d’accesso dell’ufficio postale e a dileguarsi. Complice l’orario della pausa pranzo, i negozi in zona erano chiusi e la via, una trasversale di via Broseta, poco battuta. Nel giro di una decina di minuti sul posto è arrivata una pattuglia dei carabinieri, che hanno subito avviato le ricerche. Del fuggitivo, però, nessuna traccia. Le indagini continuano. Al vaglio le immagini delle telecamere della zona, per capire anche il percorso fatto dal rapinatore e se avesse parcheggiato in qualche via vicina un mezzo (moto o auto) per fuggire più velocemente. Dalle prime ricostruzioni, sarebbe confermata l’azione di uno sbandato, probabilmente in possesso di una pistola giocattolo. Dalle Poste non hanno voluto commentare l’accaduto. Tra le persone presenti nessuno ha accusato malori, solo tanto spavento, per fortuna senza conseguenze. «Sembrava veramente la scena di un film – conclude il testimone –. A un certo punto, mentre il rapinatore era all’opera, è entrato anche un altro utente, ma il malvivente quasi non se n’è neanche accorto».

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