All’ex «Fiber» torna il lavoro dopo 15 anni di abbandono
ARCENE. Lo storico stabilimento sulla Statale 42 sarà destinato all’assemblaggio di materassi.
Era uno storico stabilimento di Arcene ormai dismesso da 15 anni che, data la sua vicinanza con l’abitato, stava creando da tempo problemi di ordine pubblico per il fatto che veniva regolarmente occupato abusivamente da senza tetto. Ora l’ex azienda elettromeccanica «Fiber» (giusto per citare l’ultima insegna affissa al compendio produttivo priva che diventasse inutilizzato) è stata rilevata da un imprenditore cinese che l’ha acquistata dalla «Infib srl» di Milano: il suo obbiettivo è realizzarci all’interno un’attività per l’assemblaggio di materassi.
Il sindaco Roberto Ravanelli ha già incontrato la nuova proprietà. Inoltre il Comune ha già dato il suo parere preventivo di compatibilità della nuova attività con la destinazione urbanistica produttiva/commerciale/terziaria dell’area su cui sorge lo storico stabilimento dislocato lungo la Statale 42 e dell’estensione di 10mila metri quadri. Oltre ad alcuni capannoni, del compendio produttivo fa parte anche una palazzina di epoca remota che si trova di fronte alla ex Cascina Nuova e che, dagli anni ’60 del secolo scorso, è stata utilizzata come casa del custode. «La notizia di questo acquisto – afferma il primo cittadino – ci ha reso particolarmente lieti. Ad Arcene ci sono diverse realtà produttive abbandonate che ci stanno creando diversi problemi. Una di queste era proprio l’ex “Fiber”, dentro la quale si sono registrate, negli anni, diverse occupazioni abusive oltre che atti vandalici e furti. In molti casi, quindi, si è reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine».
Lo stabilimento in questione era nato negli Anni Sessanta come «Cappini calzificio», per poi essere trasformato nei «Brulli magazzini generali di elettricità» e infine, come detto, nell’azienda «Fiber», salita in passato agli onori della cronaca perché, prima di chiudere, era stata teatro di lunghi presìdi da parte dei lavoratori. L’imprenditore cinese che ha acquistato il compendio produttivo è già attivo a Treviglio con un’attività per la vendita di materassi. Ora la sua intenzione è, appunto, quella di impiantare ad Arcene un’attività per assemblare questo tipo di prodotto. «Nel nostro paese – ci tiene a precisare il primo cittadino – i singoli componenti arriveranno già pronti per essere assemblati. Nello stabilimento, quindi, non verrà installato nessun impianto produttivo con possibili impatti ambientali». Davanti all’ex «Fiber» si trova l’ex Cascina Nuova, altra zona degradata recentemente acquistata all’asta che verrà riqualificata attraverso l’insediamento di una logistica. Non si conosce, invece, ancora il destino futuro per altre due zone da rigenerare che si trovano ancora sull’ex Statale 42: una è la Cascina Malpaga; l’altra è l’ex azienda «Dialfra», «che – conclude Ravanelli – è stata recentemente demolita, fatta eccezione per un muro che non si può toccare fino a quando non verrà spostato il cavo elettrico che ci passa sopra».
«Risolta questa problematica ci aspettiamo che anche per quest’area si faccia avanti un compratore».
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