Agri-cultura e food, Astino conquista 50mila visitatori

IL BILANCIO Stagione di successo per l’ex monastero, ma le iniziative non finiscono qui: mostre e concerti. Il 20 ottobre riceverà lo «Scudo blu» contro le guerre.

La mostra fotografica di Mario Cresci, il teatro per i bambini, ma anche i concerti bandistici e quelli d’organo. La stagione estiva si è riempita di contenuti nell’ex monastero di Astino, culturali, popolari ed enogastronomici. Un palinsesto capace di attirare circa 50mila visitatori, questa la stima fatta dalla Fondazione Mia nel bilancio di fine estate. E gli eventi non sono finiti. Domani è in programma «Nonni vi presento Astino» con oltre 100 studenti coinvolti nell’evento de l’Officina dello storico, il 12 ottobre il concerto d’organo che rientra nel Festival settimane barocche, mentre il 20 ottobre sarà apposto lo «Scudo blu», simbolo internazionale della Convenzione dell’Aja del 1954 per la protezione dei beni culturali nei conflitti armati.

Con la fine dell’estate si chiude una stagione importante per l’ex monastero che da fine maggio a fine settembre ha visto migliaia di visitatori varcare il suo portale d’accesso. Per varie ragioni: una camminata, una visita alla chiesa, alle mostre, ma anche per una cena da «Cavour» o da «Mimmo», proposte enogastronomiche che hanno animato il chiostro e la terrazza. Astino è ormai nelle mete dei bergamaschi e non solo: «È un luogo al centro dell’attenzione della città, sempre più enti e istituzioni portano qui le loro iniziative – spiega il presidente della Fondazione Mia, Fabio Bombardieri –. Il nostro obiettivo è garantire la massima vivibilità di Astino, in collaborazione con il territorio. La stagione che abbiamo vissuto è stata ricca di iniziative, un anno particolarmente significativo anche perché anno della Capitale della Cultura. Astino è ormai una tappa fissa, sono tantissimi i bergamaschi che vengono qui, è diventato anche punto di partenza per fare passeggiate nella natura. E non sono mancati i turisti stranieri».

Solo nei fine settimana, dove gli ingressi alla chiesa e all’ex monastero sono curati dal Touring club italiano, si sono registrate circa 6mila presenze. «Ma dobbiamo aggiungere le visite durante la settimana e, nel fine settimana, le visite proposte dalle guide turistiche – spiegano i tecnici della Fondazione –. Gli eventi culturali hanno attratto un folto pubblico. Lo scorso 29 agosto, per la visita guidata alla mostra fotografica di Cresci, insieme all’autore e al curatore Corrado Benigni, abbiamo dovuto prevedere nuovi turni per le visite, per la tanta gente interessata».

Sui tavoli della Mia è denso il report di ciò che è successo tra le mura dell’antico monastero, riportato in vita dalla Fondazione dopo un lungo oblio. Il sito è stato riaperto al pubblico nel 2015, anno di Expo. In quasi dieci anni molte cose sono state fatte, in primis il lavoro di recupero del bene. «Un lungo lavoro che abbiamo iniziato a raccontare in due volumi, il 17 novembre presenteremo il terzo – annuncia il direttore della Mia, Giuseppe Epinati –. Il primo libro è un racconto dell’attività svolta fino al 2015, il secondo dal 2016 a oggi. Il terzo ha invece un indirizzo prettamente storico: Astino è stata una grande riscoperta ed è necessario aggiornare la sua storia». Tra gli eventi che hanno registrato il «sold out» il teatro dei bambini, ma anche i concerti bandistici di Abbm. Da Astino sono passate poi la Millegradini, l’Université d’Eté di Arketipos, i laboratori del dirimpettaio orto botanico, sezione Valle della Biodiversità.

E con l’arrivo dell’autunno Astino non chiude le porte al pubblico. La proposta di ristorazione resta fino a fine ottobre con «Mimmo», sulla terrazza e nella sala delle pietre. Anche la mostra di Mario Cresci è visitabile fino al 5 novembre (sabato e domenica, 9,30-12,30, 14-17). Permanente, aperta tutti i fine settimana (dal 1° ottobre 9,30-12,30, 14-17), la mostra sulla storia di Astino, tornata dopo due anni di assenza. Spiega ancora Epinati: «È stata riproposta quest’anno ma completamente aggiornata. I lavori in questi anni sono continuati, si è aperto un nuovo mondo sul monastero, una storia che può essere scoperta visitando la mostra, aperta tutto l’anno».

Entro la fine dell’anno la Fondazione Mia porterà a compimento un nuovo progetto, particolarmente innovativo, che parla il linguaggio delle nuove generazioni. «È stato realizzato grazie a un finanziamento della Fondazione Cariplo e coinvolge diversi partner di rilievo – accennano dalla Fondazione –. È un progetto che farà divertire i più giovani, ma anche gli adulti, con giochi che sfruttano il metaverso. Attraverso l’utilizzo della realtà aumentata e virtuale si potrà parlare con alcuni personaggi vissuti in varie epoche ad Astino».

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