Accademia Carrara, ecco i nuovi giardini tra arte e convivialità - Foto e video

L’INAUGURAZIONE. Venerdì 20 settembre aprono i giardini dell’Accademia Carrara. Uno spazio rimasto nascosto per oltre duecento anni, ma immaginato fin dalla costruzione del palazzo che ospita la Pinacoteca, nel 1804.

Un grande investimento ha consentito di realizzare il progetto di riqualificazione, firmato dall’architetto Antonio Ravalli, con la collaborazione dell’architetto Valentina Milani di Inout architettura per la parte paesaggistica e che include i giardini, il camminamento - che permette il passaggio dalle sale del museo verso l’esterno – e il Bù Bistrot in Carrara.

Il progetto

Con Stefano Arienti e e Sedicente Moradi, l’ispirazione ottocentesca dei giardini si attualizza anche attraverso l’opera di due artisti contemporanei. Stefano Arienti ha ideato e realizzato un mosaico di ciottoli, intitolato Genealogia (parte prima), all’interno di un passaggio che collega i Giardini PwC con il piano terra del Museo. Un’opera permanente site specific che entra nella grande collezione di Accademia Carrara. Le sculture del Sedicente Moradi - in mostra nei giardini con il progetto La forza, la paura, la meraviglia - sono animali realizzati con legno di recupero. Opere ecosostenibili in grado di assorbire e raccontare l’essenza di un paesaggio, poiché il legno conserva e comunica la memoria degli eventi, anche atmosferici, che lo ha segnato.

L’idea dal 2022

L’apertura di questo spazio completa il progetto avviato nel 2022 con il riallestimento degli interni del Museo. La nascita dei Giardini PwC rappresenta e conferma la volontà della Carrara di aprirsi sempre più alla città, consegnando a Bergamo un nuovo spazio da vivere.

La storia

Un luogo in cui il presente dialoga con il suo passato: la storia inizia con l’acquisto, intorno al 1775, da parte di Giacomo Carrara, di un fabbricato in Borgo San Tomaso a cui era annessa un’ortaglia che terminava sotto le mura venete, dal 2017 patrimonio Unesco. L’edificio, risistemato dal conte Carrara, risultò molto presto insufficiente per il funzionamento del museo e della scuola di pittura e quindi, nel 1802, si decise di ampliarlo. Venne bandito un concorso, vinto nel 1804 dal bergamasco Simone Elia (Ranica, 1775 - Bergamo, 1828), al quale venne affidata la costruzione dell’edificio di gusto neoclassico che ancora oggi è la sede del museo. Alla gara partecipò anche Leopoldo Pollack (Vienna, 1751 – Milano, 1806), con una proposta di notevole importanza per la storia del giardino, perché accanto alla costruzione di un nuovo edificio, l’architetto prevedeva anche la sistemazione delle ortaglie che risalivano verso il colle di Sant’Agostino. Il progetto è testimoniato in un disegno ad acquarello conservato in Accademia Carrara. Pollack immaginava l’edificio museale non come involucro isolato ma come un elemento inserito nel tessuto urbano ipotizzando, a questo scopo, l’utilizzo dell’ortaglia come snodo e collegamento tra la Bergamo alta e la Bergamo dei borghi storici. Questa idea rimase solo sulla carta e il destino dello spazio verde adiacente la Carrara fu quello di un silenzioso oblio, durato per oltre due secoli.

La riqualificazione

In occasione della Capitale Italiana della Cultura 2023 si è deciso di procedere alla riqualificazione di questo luogo. La sistemazione della vasta area verde, situata ai piedi del Baluardo di Sant’Agostino e delimitata a nord dalla struttura difensiva quattrocentesca delle Muraine, ha comportato la realizzazione di un giardino su più livelli, di un camminamento esterno che collega i diversi piani del museo e consente il passaggio dalle sale espositive allo spazio esterno, e il recupero di un edificio dismesso trasformato in bistrot. A distanza di oltre due secoli, l’intuizione di Pollack di reinserire il museo nel suo naturale contesto urbano è finalmente diventata realtà.

Si tratta di un giardino su più livelli, di un camminamento esterno che collega i diversi piani del museo e consente il passaggio dalle sale espositive allo spazio esterno, con il recupero di un edificio dismesso trasformato in bistrot

Rispetto alle scelte paesaggistiche, si è cercato da un lato di mantenere, quanto più possibile, la natura esistente, consolidandola e rafforzandola, dall’altro di introdurre nuove specie seguendo l’ispirazione dei giardini ottocenteschi. Il progetto si presenta oggi sostanzialmente diviso in due parti, seppur in continuità. La prima, a sud verso l’ingresso di via della Noca, caratterizzato da terrazzamenti in cui le protagoniste sono tappezzanti fiorite, rampicanti ed erbacee come vinca, acanto ed echinacee oltre alla Koelreuteria Paniculata, conosciuta anche come albero delle lanterne. La seconda, a nord, con un giardino romantico dove si è cercato sia di dare energia alla vegetazione storica, valorizzando alberi esistenti come il castagno, il tasso, il pero, il noce, i ciliegi, sia di introdurre puntualmente nuove alberature e arbusti, come aceri, ontani, sambuchi e noccioli, rafforzando le macchie boschive esistenti.

Composto da spazi, pause e aperture, il nuovo camminamento permetterà al pubblico di uscire nei giardini, accedere al bistrot, ma soprattutto collegare gli spazi espositivi

Il camminamento

Oltre all’ingresso indipendente da via della Noca destinato a tutti, i visitatori del museo potranno accedere ai giardini direttamente dall’ultima sala espositiva, grazie a un nuovo spazio di connessione che si configura come un’esperienza. Un oggetto complesso, in parte nascosto dal terreno della collina su cui è posto, dotato di rampe, scale e un ascensore. Composto da spazi, pause e aperture, il nuovo camminamento permetterà al pubblico di uscire nei giardini, accedere al bistrot, ma soprattutto collegare gli spazi espositivi in un nuovo percorso ad anello più funzionale rispetto al passato.

Il bistrot

Il recupero di un edificio dismesso, un tempo magazzino degli attrezzi del museo, ha permesso di dotare Accademia Carrara di un bistrot aperto a tutti, uno spazio piacevole oltreché strategico, con accesso anche indipendente da via della Noca. Bù Bistrot in Carrara, la cui gestione è stata affidata agli imprenditori Francesco Maroni e Luca Guerini di Finlatt Srl, già conosciuti a Bergamo per Bù Cheese Bar e per la capacità di valorizzare con la loro offerta l’identità locale.

L’arte di Moradi

Il verde degli spazi de i Giardini PwC si anima inoltre di coccodrilli, cerbiatti, orsi e fiere, opere in legno di Sedicente Moradi (Firenze, 1980), artista che dà vita a sculture realizzate con materiali di recupero come rami secchi e foglie. Nelle sue opere viene eliminata ogni infrastruttura e il legno diventa il medium con cui realizza creature che dialogano con l’ambiente in cui sono inserite: figure riconoscibili che interagiscono con il paesaggio e con chi quel paesaggio lo vive. Le installazioni artistiche vogliono essere raffigurazioni simboliche dell’ambizione umana e sono portatrici del valore imprescindibile della sostenibilità ambientale. Dopo una prima tappa presso la Torre PwC di Milano ora le opere del Sedicente Moradi sono arrivate nello spazio verde di Accademia Carrara.

L’intervento di Arienti

Anche lo spazio di connessione tra il Museo e i Giardini PwC diventa un’opera d’arte: Genealogia (parte prima) è il titolo dell’intervento site specific di Stefano Arienti (Asola, 1961) che celebra il materiale povero elevandolo. I ciottoli bianchi e neri sono linee di un disegno che, salendo ed espandendosi in maniera irregolare, trasformano l’ambiente in un antro da esplorare. Sul pavimento, il mosaico delinea un motivo di forme fossili, una dickinsonia, due ammoniti e un crinoide, antichissimi organismi animali appartenenti a ere diverse. L’attraversamento del corridoio segue quindi il percorso diacronico dell’evoluzione fino a intersecarsi con la linea della storia, rappresentata dalle collezioni del museo, e con la creatività dell’essere umano, che dalla natura ha sempre tratto ispirazione ricercando una comune genealogia tra le forme della vita e dell’arte.

Il programma del weekend

Da venerdì 20 a domenica 22 La bellezza di respira, una rassegna dedicata all’apertura de I Giardini PwC: appuntamenti, visite guidate, attività per famiglie e bambini, insegnanti ed educatori. Info e prenotazioni www.lacarrara.it/evento/la-bellezza-si-respira/

Gli orari

L’ingresso a I Giardini PwC è libero e gratuito
Dal 20 al 30 settembre 2024
Lunedì: 9.00 – 19.00
Martedì: 9.00 – 13.00
Mercoledì: 9.00 – 24.00
Giovedì: 9.00 – 24.00
Venerdì: 9:00 – 1.00
Sabato: 10.00 – 1.00
Domenica: 10.00 – 24.00

Dal 1° ottobre 2024
Lunedì: 9.00 – 17.30
Martedì: chiuso Mercoledì: 9.00 – 24.00
Giovedì: 9.00 – 24.00
Venerdì: 9:00 – 1.00
Sabato: 10.00 – 1.00
Domenica: 10.00 – 24.00

© RIPRODUZIONE RISERVATA