«A Madrid applico la realtà aumentata nel settore delle costruzioni»

NICOLÒ MELANDRI . Geometra, dal 2019 vive all’estero. In Spagna lavora per un’azienda innovativa inglese. Prima tappe in Norvegia e in diverse città olandesi.

Ha lasciato l’Alta Valle Seriana, nel 2019, per girare l’Europa. Nicolò Melandri, 24enne di Rovetta, professione geometra, dopo essere stato in Norvegia e in Olanda, da qualche mese vive in Spagna, a Madrid. Nei suoi progetti però l’idea di tornare in Italia. «A breve diventerò zio – confessa -: mia sorella è incinta, e questa cosa mi ha portato a decidere di rientrare in Italia, probabilmente entro fine anno. Sono molto legato alla mia famiglia, e per ora sto provando a cercare lavoro a casa. Mi seguirà anche la mia ragazza, originaria di Sovere, e residente in Olanda».

Spostarsi per trovare nuovi stimoli

L’esperienza del 24enne inizia qualche anno fa, quando decide di mettersi alla prova e partire. «Dopo il diploma di geometra all’istituto superiore “Andrea Fantoni” di Clusone – racconta -, ho iniziato a lavorare come geometra in un’azienda della Valle Seriana. Avevo però maturato il desiderio di provare nuove esperienze, mettermi alla prova e accantonare qualche risparmio. In generale non sopporto la monotonia, quindi ogni tanto ho bisogno di dare una scossa alla mia routine. Inoltre, non ero soddisfatto della persona che stavo diventando e sentivo il bisogno di un ambiente nuovo. Non vedevo possibilità di crescita nel lavoro che stavo facendo e pensavo che se non avessi cambiato qualcosa, sarei rimasto lì tutta la vita. Così nel 2019 sono partito, direzione Nord della Norvegia, avendo già un lavoro in Scandinavia, grazie al fatto che mio padre lavorava (e lavora ancora) per l’azienda che mi ha assunto. È stato quindi relativamente facile avendo qualcuno di “familiare” al quale appoggiarmi».

«Dopo un anno in Norvegia - prosegue -, mi sono trasferito in Olanda per stare più vicino alla mia ragazza e provare una nuova esperienza. Due giorni dopo il mio arrivo, ho trovato lavoro in un ristorante e circa tre settimane dopo, un’azienda olandese mi ha contattato per offrirmi un lavoro come geometra: sono rimasto con quella ditta fino alla fine del mio soggiorno in Olanda. A gennaio 2023 sono arrivato invece nella mia ultima destinazione (per ora), la Spagna. Qui lavoro per un’impresa inglese che opera in tutta Europa, e non solo. Quando sono partito, non sapevo per quanto tempo sarei rimasto all’estero: nella mia testa c’era l’obiettivo di fare almeno un anno di esperienza. Le mie aspettative, quando sono partito, erano di crescere personalmente sotto tutti i punti di vista: professionale, sociale e umano. Credo di essere cambiato molto come persona, in modo positivo, in questi anni e devo questo anche, e soprattutto, alle mie esperienze all’estero. Anche dal punto di vista lavorativo, sono soddisfatto delle esperienze che ho fatto e che sto facendo. In Norvegia, il lavoro era duro e svolto in condizioni climatiche estreme, ma mi ha fatto crescere molto e mi ha dato la spinta per diventare la persona che sono ora. In Olanda invece ho imparato a relazionarmi e lavorare con persone provenienti da tutto il mondo: principalmente olandesi, ma anche turchi, polacchi, inglesi, spagnoli etc. Comunicavo prevalentemente in inglese, ma anche in olandese, spagnolo e qualche volta in italiano. Inoltre, ho imparato l’importanza e il valore del tempo libero, che gli olandesi rispettano molto dal mio punto di vista. Il lavoro è importante, ma la famiglia e il tempo libero lo sono di più». «Qui in Spagna, invece, volevo mettermi in gioco e provare di nuovo quella “paura” di essere da solo in un ambiente nuovo, e dovercela fare con le proprie forze. Sono queste le situazioni che mi fanno crescere di più a livello personale».

Lo spostamento in Spagna

In Spagna un nuovo lavoro stimolante. «Sono qui da pochi mesi – prosegue – e lavoro nel settore delle costruzioni per un’azienda inglese che cerca di unire il mondo delle costruzioni con la realtà aumentata. Lo descrivo sempre come “un lavoro del futuro” perché è veramente innovativo. Siamo la prima azienda al mondo a utilizzare questa tecnologia in modo simile, quindi non ci sono eguali. In precedenza, ho lavorato come geometra in Norvegia e in Olanda, ma era una professione più “normale” rispetto a quella attuale. In Olanda, ho operato nella costruzione di strade e nell’ampliamento dei porti industriali a Rotterdam, ma anche nella costruzione di case e nella ristrutturazione di una stazione ad Amsterdam. In Norvegia, invece, ho lavorato nella costruzione di linee elettriche ad alta tensione, principalmente nella regione di Troms y Finnmark».

«Ogni paese è diverso e ha caratteristiche positive e negative. La cucina varia molto tra Norvegia-Olanda e Spagna-Italia. Sicuramente è una cucina diversa, ma ho mangiato ottimi pasti anche nei paesi del Nord Europa. Anche la qualità e la quantità di lavoro variano da nazione a nazione. In Olanda, iniziavo a lavorare alle 7 del mattino, ma non c’è stato un giorno in cui sono uscito dopo le 15.30. Avevo ancora metà pomeriggio per godermi la giornata. Qui in Spagna, inizio alle 9 e finisco alle 17.30, ma il venerdì si timbra intorno alle 14-15. Questa sicuramente è stata una delle differenze maggiori che ho riscontrato rispetto all’Italia, specialmente nel settore delle costruzioni, che non conosce orari purtroppo. Non è facile far combaciare famiglia e lavoro quando inizi a lavorare alle 7 di mattina e finisci alle 18 di sera (se tutto va bene). Madrid la trovo una città estremamente piacevole in cui vivere. Sin dai primi giorni, dopo il mio trasferimento, ho iniziato a camminare per le strade della città e ne sono rimasto piacevolmente colpito: in qualsiasi quartiere ho trovato persone cordiali. I trasporti funzionano bene ed è piena di vita, locali e diverse culture. Un’altra cosa che mi piace di Madrid è il fatto che sia vicina alle montagne. In soli quaranta minuti posso trovarmi sui sentieri per camminare, correre o arrampicare. Ho apprezzato molto anche l’Aia, in Olanda. Una città sicuramente diversa dalle città italiane sotto molti aspetti, come l’architettura, il paesaggio e la cultura. Come in tutte le città olandesi puoi spostarti praticamente ovunque in bicicletta. Dove non arrivano le due ruote, c’è un trasporto pubblico che funziona estremamente bene. Durante la mia permanenza in Olanda, posso contare sulle dita di una mano le volte che ho avuto bisogno di utilizzare un’auto; impensabile in Italia, dove sia per la morfologia del territorio, che rende gli spostamenti in bicicletta difficili, ma anche per la rete di trasporto pubblico poco efficiente, l’auto risulta essere assolutamente indispensabile».

Bergamo senza confini

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