A 25 anni lavora per Bloomberg: «Il basket palestra di vita»

LORENZO ROTA. Fin da piccolo ha giocato nell’Orobica. Portfolio Analyst a Londra, gli studi alla Escp di Parigi: «Da Madrid a San Paolo, ho cambiato città ogni 6 mesi».

Un forte desiderio di dinamicità e tanta determinazione sono gli ingredienti chiave della quotidianità di Lorenzo Rota, classe 1999. Cresciuto giocando a basket, ha imparato fin da piccolo come la costanza, l’impegno e la volontà di spingersi oltre la propria comfort zone siano le chiavi per raggiungere i propri obiettivi. Originario del Villaggio degli Sposi a Bergamo, dopo aver vissuto in cinque città differenti per il mondo negli ultimi anni, si è ora stabilito a Londra dove lavora come Portfolio Analyst per Bloomberg. Il suo percorso formativo è iniziato con un diploma scientifico all’Einaudi di Dalmine ottenuto parallelamente a un percorso di pallacanestro agonistico nell’Orobica.

Il basket e la Luiss

«Proprio grazie ai miei risultati sportivi la Luiss mi ha offerto una borsa di studio per frequentare uno dei loro prestigiosi corsi giocando al contempo nella squadra di pallacanestro universitaria – spiega Lorenzo –: mi sono così trasferito a Roma scegliendo di frequentare Economia e Management, avendo la possibilità di continuare a portare avanti una delle mie più grandi passioni e alimentare i miei interessi formativi». Al termine della triennale, nonostante la proposta della Luiss di rinnovare la borsa di studio anche per il percorso magistrale, nasce in Lorenzo un forte desiderio di trasferirsi all’estero. Nel settembre 2021 riceve comunicazione di essere stato ammesso a un Master in Management alla Escp Business School: un’università francese con sede a Parigi che ha campus in varie parti del mondo e permette ogni sei mesi di cambiare città.

Il Master «itinerante»

«Ho frequentato il primo semestre a Madrid, il secondo a Parigi, sono rientrato in Italia nei mesi estivi per svolgere uno stage in Deloitte. Sono poi ripartito a settembre per svolgere il terzo semestre a Londra prima di spostarmi in Brasile per l’ultimo semestre a San Paolo – spiega Lorenzo –. Le Business School sono diverse dalle università tradizionali: c’è un approccio meno teorico e più pratico. Vengono incentivati i dibattiti, le discussioni, i lavori di gruppo, si sviluppano molte soft skills trasversali rispetto al tradizionale ordinamento italiano. Penso di essere stato fortunato, dopo una triennale in Italia che mi ha fornito la base teorica, ad aver aggiunto una solida base pratica con questo master perché effettivamente una nozione la puoi studiare quanto vuoi, ma se non la maneggi e non la sfrutti la perdi».

A San Paolo del Brasile

Tra le varie città in cui Lorenzo ha vissuto, il distacco culturale maggiore è stato sicuramente quello con San Paolo in Brasile: «Ho scelto questa meta finale pensando che nella mia vita probabilmente non mi sarebbe mai più capitata l’occasione di vivere in un Paese con una cultura così differente. In primis da un punto di vista linguistico: in tutte le capitali europee si parla inglese, mentre a San Paolo – pur essendo la città più ricca del Sudamerica – quasi nessuno lo parlava e ciò ha rappresentato una grossa barriera» spiega. Questo master ha concretizzato per Lorenzo la possibilità di conoscere stili di vita differenti, viaggiare, esplorare e creare contatti e amicizie per il mondo.

Lo stage da Bloomberg

«Rientrato da San Paolo mi sono trasferito a Londra per una summer internship da Bloomberg. In questo stage sono stato immerso nell’azienda testando quello che avrebbe potuto essere il mio lavoro full-time – racconta –: Bloomberg vende dati finanziari a banche, assicurazioni, grandi corporate etc. quindi fornisce la materia prima, i dati, tramite cui poi verranno realizzate proiezioni e analisi. Ho iniziato con un mese di formazione rispetto al terminale di Bloomberg per poi proseguire con due mesi di lavoro vero e proprio: i clienti mi esponevano le proprie necessità rispetto al terminale e, grazie al training svolto, li indirizzavo rispetto a quanto richiesto. Il mio ruolo attuale, Portfolio Analyst, implica la mia specializzazione nel portfolio management system, ovvero nell’aiutare i Portfolio manager delle aziende a comprendere le loro performance e come potrebbero reagire le loro azioni a eventi non prevedibili».

Ambiente internazionale

Il contesto lavorativo in cui Lorenzo è inserito dà molte possibilità di crescita personale, oltre a offrire una formazione continua: «È un ambiente estremamente stimolante, con me lavorano persone di ogni nazionalità. Avendo vissuto in cinque Paesi negli ultimi due anni volevo mantenere un alto livello di internazionalità; pertanto, ho scelto di lavorare qui e trasferirmi a Londra, città dinamica in cui si ha la possibilità di scoprire qualcosa di nuovo ogni giorno». Chiaramente, come in ogni esperienza lontano da casa e dai propri affetti, ci sono dei momenti complessi da affrontare da soli, ma la volontà di sfruttare al massimo ogni opportunità che la vita presenta è il motore nel superarli.

«Ovviamente si sente la nostalgia di casa, della famiglia, degli amici e delle passeggiate in Città Alta, mi accorgo di aver cambiato la mia visione di Bergamo da quando sono all’estero: so apprezzare casa con occhi differenti. Bergamo è una bellissima città e non ci manca nulla». In un futuro immediato, però, Lorenzo si immagina a Londra: «Mi piacerebbe anche lavorare a New York o a Dubai prima o poi. Se però rientrassi in Italia andrei di certo a Bergamo, la mia città».

Cogliere le opportunità

Le esperienze che Lorenzo ha vissuto in questi anni gli hanno permesso non solo di avvicinarsi ai suoi sogni e apprendere nuovi aspetti di sé e del mondo ogni giorno, ma anche di sviluppare un nuovo sguardo sulla realtà che gli consente di apprezzare maggiormente tutto ciò che ha lasciato alle spalle, con la consapevolezza della rarità di rapporti e luoghi che mantengono la propria intensità anche a chilometri di distanza. «Indipendentemente dalla meta, bisogna cogliere le opportunità. Necessariamente quando si arriva in una nuova città e bisogna ricostruirsi da zero ci si mette a nudo con se stessi e si comprendono realmente i propri punti di forza e le proprie fragilità. È un viaggio alla scoperta del mondo, ma in primis alla scoperta di sé e, sia che le cose vadano bene sia che le cose vadano male, si cresce, ma questo avviene solo trovando il coraggio di cogliere le opportunità che la vita ci presenta».

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