
Cronaca / Hinterland
Domenica 09 Marzo 2025
Torna il tarlo asiatico, altri alberi da tagliare: Treviolo avvia il piano
L’ALLARME. Nuovo focolaio individuato al parco Callioni. L’area verde chiuderà dal 17 marzo per le operazioni. Il Comune: saranno sostituiti con varietà non attaccabili.
A Treviolo è stato individuato un nuovo focolaio di tarlo asiatico. Il Servizio fitosanitario della Regione Lombardia–Ersaf, durante i recenti controlli di monitoraggio che avvengono ciclicamente, hanno individuato l’insetto all’interno del parco Callioni e in alcune zone della frazione Roncola.
L’inizio dei lavori è fissato per il 17 marzo e comporterà la chiusura del parco Callioni per circa un mese, al fine di garantire la sicurezza durante le operazioni. Il taglio delle piante avverrà all’interno dell’alveo e sulla sponda sinistra del fiume Brembo, in un’area di proprietà demaniale
Si tratta di una scoperta preoccupante, che segue quella avvenuta lo scorso anno nei territori di Curno, Treviolo e Bergamo. Secondo quanto previsto dall’ordinanza regionale, per contrastare la diffusione dell’insetto sarà necessario procedere con l’abbattimento degli alberi già infetti e di quelli potenzialmente a rischio nel raggio di cento metri. L’inizio dei lavori è fissato per il 17 marzo e comporterà la chiusura del parco Callioni per circa un mese, al fine di garantire la sicurezza durante le operazioni. Il taglio delle piante avverrà all’interno dell’alveo e sulla sponda sinistra del fiume Brembo, in un’area di proprietà demaniale.
«Un ritorno prevedibile»
L’assessore all’Ecologia del Comune di Treviolo, Gianmauro Pesenti, ha partecipato a un sopralluogo con i tecnici comunali e gli ispettori fitosanitari della Regione Lombardia. Durante l’incontro, ha posto un quesito importante: il deposito degli alberi infetti nell’area dell’ex frantoio, effettuato lo scorso anno, potrebbe aver favorito la diffusione del tarlo? A rispondere è stata direttamente Ersaf, con Alessandro Bianchi, responsabile degli ispettori fitosanitari, che ha escluso questa ipotesi in quanto tutte le piante presenti sono state cippate, ovvero triturate, distruggendo così tutte le tracce della presenza di tarlo asiatico. Inoltre, sempre Ersaf, ha sottolineato che era prevedibile che l’insetto non fosse stato completamente debellato dopo il primo intervento: sarebbe quindi nella normalità aspettarsi il ritrovamento di nuovi focolai dopo la «prima» infezione.
«Le piante saranno sostituite»
L’amministrazione comunale ha assicurato il massimo impegno nel collaborare con Ersaf per affrontare la situazione. «È bene ricordare – sottolinea l’assessore Pesenti – che il Servizio fitosanitario, grazie ai fondi regionali, finanzia anche interventi per mettere a dimora nuove piante. Gli alberi saranno sostituiti nel prossimo autunno con nuove essenze non attaccabili da questo insetto». L’obiettivo è quindi non solo contenere la diffusione del tarlo asiatico, ma anche garantire un futuro verde per il territorio colpito.
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