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Cronaca / Hinterland
Mercoledì 26 Febbraio 2025
Tarlo asiatico, torna l’allerta. L’avvertimento: «Installate l’app Fitodetective»
L’APPELLO. Individuate a Mozzo le tracce dell’infestante in un giardino del Borghetto. In queste settimane verifiche sul campo dei tecnici della Regione.
Il tarlo asiatico potrebbe essere tornato in Bergamasca: le verifiche sono in corso (anche) a Mozzo. Come spiega una comunicazione ufficiale sul sito web del Comune, in queste settimane «il personale della Regione Lombardia sarà presente sul territorio per effettuare delle verifiche relative alla possibile presenza del tarlo asiatico del fusto in aree verdi, sia su proprietà pubbliche che private». La previsione dell’amministrazione è che il monitoraggio duri almeno per i prossimi due mesi, con particolare attenzione rivolta al territorio mozzese fino a metà giugno.
La zona monitorata
L’area interessata dall’intervento riguarderà quasi tutto il paese di Mozzo, coinvolto perché limitrofo a un’area – quella dei Comuni di Bergamo, Curno e Treviolo – che lo scorso anno era stata oggetto dell’abbattimento di centinaia di alberi.
il monitoraggio durerà almeno per i prossimi due mesi, con particolare attenzione rivolta al territorio mozzese fino a metà giugno
Oltre a Mozzo, altri paesi sono interessati dai controlli: tra di essi, la Regione ha identificato Lallio e Ponte San Pietro, nonché Presezzo, Bonate Sopra e Bonate Sotto (questi ultimi separati dal resto dell’area coinvolta dal fiume Brembo, che dovrebbe agire da barriera naturale). Le attività sono partite a fine gennaio anche a Treviolo, dove le analisi hanno dato esito negativo: il paese, cioè, non sembra essere interessato dalla presenza del tarlo asiatico.
Al Borghetto
È vietata la messa a dimora di nuovi alberi nell’area soggetta ad analisi, proibita l’asportazione di legname e di residui da potatura non cippati
Discorso diverso per Mozzo, dove invece sono state trovate tracce in un giardino privato nel quartiere Borghetto, vicino al Parco dei Colli. Dopo i primi avvistamenti saranno necessarie delle analisi di laboratorio che, eventualmente, porteranno all’abbattimento di alcuni alberi, come è avvenuto l’anno scorso. La Regione si è già mobilitata nelle zone a rischio con l’affissione di manifesti e volantini che informano i cittadini sulle misure da prendere. Il servizio fitosanitario richiede di notificare gli interventi di abbattimento e potatura di piante come l’acero, l’ippocastano, la betulla e il salice. È vietata la messa a dimora di nuovi alberi nell’area soggetta ad analisi, proibita l’asportazione di legname e di residui da potatura non cippati. Per aiutare il servizio fitosanitario regionale, è stato consigliato di installare sul proprio telefono l’app Fitodetective.
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