Cronaca / Hinterland
Mercoledì 23 Ottobre 2019
Sul microciclo elettrico senza patente
Super multa da 3.500 euro a Dalmine
Brutta sorpresa per un 56enne che l’aveva comprato per spostamenti urbani: per i veicoli elettrico ci sono regole specifiche.
Guidava senza libretto di circolazione, senza targa e anche senza patente, tanto da prendere una multa di oltre 3.500 euro e il fermo amministrativo del mezzo per un mese. Non ci sarebbe niente da dire se non fosse per il fatto che il malcapitato era alla guida di un micro-ciclomotore elettrico e pensava che patente, libretto e targa non servissero. Questo per via del tipo di mezzo e per il decreto del governo dell’estate scorsa, che ne liberalizzava l’utilizzo.
«Il futuro o il presente sarà anche della mobilità elettrica ma le regole sono regole e come tali vanno rispettate». Così il comandante della polizia locale di Dalmine, Aniello Amatruda che spiega quanto è accaduto nei giorni scorsi quando gli uomini della polizia locale hanno fermato in piazza XXIV Maggio a Sforzatica Sant’Andrea, un 56enne su un piccolo mezzo elettrico. Un mezzo a due ruote, poco più grande di una bicicletta per bambini, classificato come micro-ciclomotore capace di raggiungere i 20 chilometri orari, che circolava su strada ma senza patente né libretto di circolazione. Il conducente è stato multato per guida senza patente per 3.500 euro, perchè sprovvisto di targa per 55 euro e anche per la mancanza del certificato di circolazione (la multa sarà stabilità in questo caso dal prefetto).
«È la prima volta che ci capita di fare una multa per questa ragione - spiega il comandante - il conducente spiegava come avesse deciso di comprare il mezzo per inquinare di meno e per fare spostamenti cittadini e che pensava, essendo elettrico, che non servisse altro. Spiace, ma c’è un po’ di confusione sulla questione, per non dire poca informazione al momento della vendita e dell’acquisto. Penso ai monopattini o ai segway elettrici, che spesso vengono comprati senza sapere se e come si possono usare per strada. C’è un decreto per la liberalizzazione della mobilità elettrica ma non è un liberi tutti: bisogna far attenzione». A cosa bisogna far attenzione è presto detto: prima di tutto al tipo e alla velocità massima del mezzo: se supera i 6 Km/h ad esempio è da equiparare ad un ciclomotore a tutti gli effetti e come tale, per circolare in strada, soggiace alle regole del codice della strada (come appunto il caso dalminese). Per il resto invece se il mezzo non supera i 6Km/h bisogna capire se il Comune ha aderito alla sperimentazione del ministero dei trasporti per il suo utilizzo (Dalmine ad esempio non l’ha fatto) e in questo caso si può circolare, ma solo in piste ciclabili e ciclopedonali con segnaletica ad hoc, aree pedonali (se ammesse dal Comune perchè nell’ordinanza il sindaco può anche indicare regole aggiuntive) e zone 30.
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