Spedizioni, e-commerce, uffici e servizi: così rinasce l’area dell’ex «Matto Matteo»

Stezzano Firmata la delibera, la zona sarà riqualificata. Il sindaco: «Operazione importante, stop al degrado». Posti di lavoro, l’impegno della nuova proprietà: il 20% agli abitanti del paese. Sorgerà anche un bosco urbano.

Dopo anni di attesa è ufficiale: l’ex «Matto Matteo» di Stezzano verrà finalmente riqualificato con un piano di rigenerazione che consentirà di portare nell’area di via Boito una nuova sede di una società di spedizionieri. L’ufficialità del progetto è arrivata da pochi giorni, con la firma di una delibera comunale specifica che delinea il futuro di tutta la zona. «Si tratta di un’operazione urbanistica molto importante – dichiara il sindaco, Simone Tangorra – che ci permetterà dopo oltre quindici anni di risanare un’area da tempo molto degradata, oggetto purtroppo in passato anche di rave party. Il progetto, con la demolizione dei vecchi capannoni, la bonifica del sito e la costruzione del nuovo polo, è stato depositato dall’attuale proprietà (la “Frama Prefabbricati srl” di Bergamo, ndr) che in queste settimane sta definendo l’accordo privato con i nuovi proprietari, una ditta di spedizionieri che trasformerà il “Matto Matteo” nel loro nuovo centro operativo, con magazzini, uffici e spazi dedicati all’e-commerce».

Dopo oltre quindici anni si potrà risanare un’area da tempo molto degradata, oggetto in passato anche di rave party

«Da questo accordo – prosegue il primo cittadino – l’operatore investirà 1,5 milioni di euro in oneri di urbanizzazione primaria, con l’obiettivo di realizzare tutte le strutture al servizio del comparto, di risanare la strada, eliminare l’attuale rotondina di accesso, creare un dosso specifico per l’ingresso dei veicoli e completare il tratto di marciapiede mancante tra l’area e la stazione. Il Comune riceverà invece quasi tre milioni di euro di oneri di urbanizzazione secondari e costi di costruzione, una somma che andremo a investire nella riqualifica delle palestre delle nostre scuole e degli impianti sportivi di via Isonzo che necessitano di un importante restyling».

In particolare, su un’area complessiva di 53mila metri quadrati, verranno realizzati 28mila metri quadri di costruito per l’attività di spedizioniere, 2.700 metri quadrati per l’e-commerce e altri 2.700 metri quadrati in uffici per servizi per le imprese. «A fronte di queste nuove strutture – precisa Tangorra – verrà creato, proprio nei pressi del Santuario, un nuovo bosco urbano da diecimila metri quadrati, una nuova area verde indispensabile per la mitigazione ambientale e che diventerà il parco più grande di tutta Stezzano. Questa zona resterà di proprietà dell’operatore, ma a uso pubblico».

Su un’area complessiva di 53mila metri quadrati, verranno realizzati 28mila metri quadri di costruito per l’attività di spedizioniere, 2.700 metri quadrati per l’e-commerce e altri 2.700 metri quadrati in uffici per servizi per le imprese

«In più – prosegue ancora il sindaco – via Boito diverrà ufficialmente di proprietà comunale. Il risanamento di questo tratto e la conseguente acquisizione sono un obiettivo di mandato fondamentale che ci consentirà di chiudere una volta per tutte una ferita aperta da troppo tempo. Inoltre, ci sarà un impegno della nuova proprietà a riservare un 20% delle nuove assunzioni ai cittadini di Stezzano, che verranno selezionati attraverso lo Sportello Lavoro che abbiamo attivato con successo negli ultimi anni». Sul nome della nuova proprietà, come della cifra della vendita tra i due privati, non sono stati annunciati ufficialmente dettagli, anche se si esclude un nuovo insediamento Amazon.

«Si tratterà – specifica il primo cittadino – di un traffico di tir e di mezzi pesanti, non di furgoncini. Sarà quindi limitato, non impattante per il centro urbano e diretto in particolare verso la vicinissima autostrada. Secondo un primo cronoprogramma, i lavori per la realizzazione della nuova struttura dovrebbero iniziare entro l’estate e dovrebbero concludersi nel giro di poco, con la nuova attività che dovrebbe essere pronta a partire entro l’anno».

«Questa rigenerazione consentirà di valorizzare l’intero asse che affaccia sull’autostrada A4, ottenendo anche importanti oneri da investire sul patrimonio pubblico»

Si chiude così la vicenda dell’ex «Matto Matteo», che nel 2018, con una variante al Pgt voluta dalla precedente amministrazione comunale, era stato al centro di un cambio di destinazione d’uso: da grande superficie di vendita commerciale a «produttivo moderno». Al tempo si pensava a un polo scientifico e di ricerca, ma nulla si è concretizzato. A distanza di quattro anni, la svolta: «Siamo soddisfatti di aver chiuso il cerchio su una situazione annosa che da troppo tempo macchiava il nostro territorio – conclude Simone Tangorra –. Questa rigenerazione consentirà di valorizzare l’intero asse che affaccia sull’autostrada A4, ottenendo anche importanti oneri da investire sul patrimonio pubblico con un occhio di grande attenzione per l’impatto ambientale».

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