«Scioperare è un diritto
ma quelle lacrime di mia figlia...»

Lo sfogo di un genitore rimasto a terra venerdì 17 dopo la cancellazione per sciopero del volo per Londra: «Era il regalo della sua Prima Comunione»

Venerdì 17 giugno, doveva essere una giornata da sogno per mia figlia e i due amici coetanei di altre due famiglie, un sogno spezzato in un soffio, in un breve annuncio, un sogno infranto che spero, con l’aiuto di noi adulti, si trasformi comunque in un momento di riflessione e di crescita. Quest’anno i nostri figli a maggio hanno ricevuto la Prima Comunione, un momento unico, vissuto con intensità durante tutto l’arco dell’anno, con la preparazione, la cerimonia, il momento clou e la festa successiva. Come accade in queste occasioni abbiamo chiesto con largo anticipo quale regalo volessero dai genitori e come spesso succede sono partite idee vaghe e dubbie, così abbiamo noi lanciato delle proposte e alla voce «un viaggio in una bella città all’estero» non ci sono stati dubbi, è subito scattato l’entusiasmo, così, quello sarebbe stato il nostro regalo.

Vista la comunanza di intenti con le altre famiglie (in tutto 3 coinvolte), all’insaputa dei nostri figli abbiamo deciso la destinazione: Londra. Parte così l’organizzazione del tutto con la ricerca del volo per 9 persone e degli hotel/case appartamenti. Essendo della Bassa bergamasca abbiamo trovato conveniente volare con Ryanair partendo proprio da Orio al Serio e dopo una ricerca spasmodica abbiamo trovato un appartamento eccezionale tramite un noto sito a un prezzo devo dire vantaggioso con un unico inconveniente: la cancellazione possibile solo 30 giorni prima del viaggio. Non ho visto il volto dei due amici di mia figlia, ma quello di lei all’annuncio che avremmo visitato Londra e quello sarebbe stato il suo regalo per la Prima Comunione è stata una cosa fantastica e indescrivibile! Lo stupore iniziale misto a incredulità e il sorriso a tutti denti di mia figlia, nonché l’abbraccio successivo non hanno paragoni!

Tralascio di raccontare le varie peripezie per organizzare il tutto, con le questioni di lavoro, la moglie insegnante che sì, fa due mesi di vacanza, ma che per ottenere un giorno durante l’anno scolastico ha dovuto pregare in cinese, le informazioni da prendere in quanto mia figlia è celiaca e tutto il resto, insomma una cosa non proprio semplice Poi arriva la vigilia del 17 giugno, mia figlia che fatica ad addormentarsi e che non vede l’ora di fare questo bel viaggio. Non oso immaginare quali pensieri quali aspettative, quali emozioni abbia provato. Infine il 17 arriva, con le prime voci di uno sciopero dei controllori di volo il mattino presto, ma uno sguardo al tabellone di Orio ci rincuorava, il nostro volo delle 14,25 da Bergamo a Stansted non dava alcun segnale di pericolo, invece alle 11:19 ricevo un messaggio dalla nostra amica che annunciava l’impossibile, quello che non avrei mai voluto sentire…Volo cancellato causa sciopero dei controllori. Inizia un turbinio di messaggi, telefonate, chat con Ryanair per capirci qualcosa… Alle 11:27, meno di 3 ore prima del volo ricevo comunicazione ufficiale di Ryanair che il volo è definitivamente cancellato.

Uno dei partecipanti parte comunque per Orio dove trova una fila ai banchi Ryanair che probabilmente stanno ancora tentando di smaltire, con polizia e addetto già all’opera per contenere le arrabbiature, io che alacremente cerco di trovare una alternativa anche per partire il sabato mattina, ma… voli pieni, treni impossibili, noleggio furgoni per recarci in un aeroporto francese o svizzero per tentare di raggiungere comunque Londra a un prezzo ragionevole e entro la mattinata del sabato, ma… nulla.

Infine la cosa più brutta, rientrare a casa e trovare mia figlia disperata in lacrime che con voce tremante e spezzata dai singhiozzi ripete «non mi interessa niente, dovevamo andare a Londra, io voglio partire, dobbiamo partire!». Mia moglie cerca di calmarla e alla fine solo l’arrivo a casa nostra dell’intero «gruppo vacanze Londra» e la vista degli amici riesce a riportare un attimo di calma. Vi ricordate la mia descrizione della gioia sul volto di mia figlia il giorno dell’annuncio della vacanza? Ecco quella di venerdì è stata proprio l’antitesi, un volto di mia figlia come non l’avevo mai visto e come non vorrei mai più vedere.

Lo sciopero è un diritto sacrosanto, ma siamo certi che scioperare oggi serva ancora a qualcosa? Sì, ha creato disservizio e io sono qui a parlarne e a scrivere a voi, ma sono certo che alla fine uno sciopero organizzato dalle 13 alle 17 di un venerdì pomeriggio praticamente di inizio estate sia un sacrilegio, una cosa da non permettere assolutamente. Non voglio poi credere al fatto che molti dei controllori fossero magari seduti comunque in una saletta tutti assieme a vedersi Italia-Svezia, non voglio proprio credere a questa cosa, perché se così fosse sarebbe l’apoteosi dell’assurdo. L’aspetto economico è sì importante, ci abbiamo perso molto per questo scherzo dei sindacati e dei controllori, e nessuno ci risarcirà, ma quello che più sarà difficile risarcire sarà lo stato di frustrazione, disperazione provato da mia figlia e dai suo i amici i quali ci tenevano troppo a questo regalo e a questo sogno spezzato a 8 anni… Mi rendo conto che ci sono cose molto peggiori, per questo prendo il tutto con filosofia anche se non con arrendevolezza, ma avrei voluto veramente fissare in una immagine il volto di mia figlia all’annuncio del regalo e quello di ieri, all’annuncio dello sciopero e mostrarla ai controllori di volo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA