Cronaca / Hinterland
Lunedì 14 Febbraio 2022
Ryanair, nuovi investimenti sull’Italia e rimborsi per i viaggiatori positivi al Covid
Ryanair punta sull’Italia, sicura che il nostro Paese possa giocare un ruolo di primo piano nella ripresa post Covid, e cambia la politica dei rimborsi.
Con questa convinzione la low cost irlandese ha già investito 2,5 miliardi in nuovi aerei e nuove rotte per l’estate 2022. Ma «pensiamo si possa fare di più», spiega il ceo Michael O’Leary, che per questo rivolge al governo Draghi tre richieste specifiche che possono permettere al nostro paese una posizione di vantaggio rispetto alle altre destinazioni turistiche europee. In cambio, promette, sono pronti altri 2 miliardi di investimenti.
I nuovi rimborsi
Ma non solo: Ryanair offrirà un rimborso a chi ha comprato un biglietto ma non può effettuare il viaggio perché è risultato positivo al Covid o è in quarantena perché contatto diretto di un positivo. Ogni utente che fornirà la documentazione richiesta riceverà un voucher dello stesso importo da spendere per un altro viaggio . Finora, la compagnia aerea low cost irlandese guidata da Micheal O’Leary offriva ai passeggeri unicamente la possibilità di cambiare la data del volo a fronte del pagamento di 40 euro a persona.
I viaggiatori riceveranno quindi un voucher dell’importo del biglietto che potranno poi spendere sul sito di Ryanair per un nuovo viaggio. Basterà, fanno sapere dalla compagnia, compilare un form e allegare la documentazione richiesta. Un cambiamento importante se si tiene conto che finora i passeggeri affetti da Covid avevano semplicemente la possibilità di cambiare la data del volo pagando una cifra di 40 euro (a volte superiore al costo stesso del volo).
«L’Italia primo mercato»
«Quest’anno l’Italia diventerà il nostro primo mercato superando Spagna e Gran Bretagna, arrivando probabilmente a oltre 50 milioni di passeggeri per la prima volta. Diventiamo di gran lunga la prima compagnia aerea italiana e l’Italia diventa il nostro primo mercato», spiega O’Leary in un’intervista all’Ansa in occasione dell’annuncio della nuova programmazione da Roma. «Porteremo il numero degli aerei in Italia da 67 a 92, con 25 nuovi aerei, di cui 4 basati a Roma (Ciampino e Fiumicino) e lanceremo 17 nuove rotte quest’estate da Roma, portandole ad un totale di 82», spiega O’Leary: «un investimento da 2,5 miliardi di dollari», che porta l’investimento complessivo nel nostro paese per i 92 aeromobili a oltre 9 miliardi.
Ma il manager è convinto che le potenzialità del nostro paese siano più grandi. «L’Italia è in corsa con Spagna, Portogallo e Grecia per vincere la ripresa post Covid. C’è una grandissima domanda, la gente vuole fare le vacanze in Europa e la sfida per il governo italiano è di attuare tutte le misure che possano aiutare l’Italia a vincere il grosso della fetta di questa ripresa», spiega O’Leary, che elenca tre richieste specifiche: abolire l’addizionale comunale per tre anni; togliere le restrizioni a Ciampino, permettendo alla low cost di raddoppiare le frequenze fino a 200 voli; redistribuzione equa delle tasse ambientali che ora colpiscono solo i voli a corto raggio dall’Ue. Questo permetterebbe a Ryanair di portare in Italia altri 10 milioni di passeggeri in un anno, spiega O’Leary, che ha scritto al governo Draghi proprio per spiegare che con queste 3 misure «siamo pronti a investire altri 2 miliardi nel turismo italiano, mettendo altri 20 aerei per l’estate 2023, portando i passeggeri a 60 milioni e facendo dell’Italia l’economia il cui turismo cresce più velocemente in Europa nel post Covid. 2,5 miliardi li abbiamo già investiti, ma altri 2 miliardi, dipendono dal governo italiano».
Finiti i tempi della rivalità con Alitalia, ora Ryanair guarda a Ita Airways senza troppe preoccupazioni. «Non ho mai avuto paura di Ita o di Alitalia. C’è una grande sfida qui per il governo italiano che ha messo 3 miliardi dei contribuenti italiani per salvare Alitalia e ora c’è una compagnia che è il 40% della dimensioni di Alitalia, ed è ancora in perdita», dice O’Leary, che non intende scendere in campo per acquisirla: «Non penso. É così piccola ora, e la sfida per noi è crescere in Italia. E se provassimo ad acquistarla andremmo contro le regole Europee sulla concorrenza». Il manager irlandese già immagina come potrebbe andare a finire: «Quello che accadrà è che Lufthansa acquisterà Ita e tutto quello che farà sarà di alimentare passeggeri dall’Italia su Francoforte, Monaco e sarà un’altra sussidiaria di Lufthansa come Brussels Airlines, Swiss o Austrian». A quel punto, «Ita non ci sarà più, non ci saranno più compagnie italiane attraverso l’Atlantico e tutti dovranno volare con Ryanair, che diventerà la compagnia nazionale», sorride O’Leary: «anche il Papa dovrà volare con Ryanair - dovrebbe comunque», puntualizza. Infine, sulle proteste dei consumatori per i mancati rimborsi ai malati covid, il manager replica: «Siamo pienamente conformi alle norme italiane ed europee. Dove dobbiamo dare rimborso, lo diamo. Se il volo è cancellato rimborsiamo, ma se il volo non è cancellato e opera, non rimborsiamo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA