Cronaca / Hinterland
Venerdì 18 Febbraio 2022
Riaprono le Cornelle: la grande novità sono i cuccioli di otocione - Foto
Si tratta di due esemplari, unici in Italia. L’animale è una piccola volpe dalle orecchie ampie a pipistrello.
Sabato 19 febbraio il Parco Faunistico Le Cornelle di Valbrembo riapre i cancelli con una grande novità: la nascita di due cuccioli di otocione, unici esemplari in Italia. Questi simpatici nuovi arrivati sono pronti a presentarsi ai piccoli e grandi visitatori , ma sono anche in cerca di un nuovo nome. Questo compito è affidato alla fedelissima community che ha potuto votare il nome preferito direttamente sulla pagina Facebook del Parco da martedì 15 a giovedì 17. Due le opzioni possibili, Moa e Giuba per la femmina, Nilo o Kowie per il maschio, tutti nomi di fiumi africani così come quelli di mamma e papà.
La brulicante vita a Le Cornelle non delude mai e il delicato e variegato ecosistema del Parco Faunistico viene ritmato dalla vita: ne sono un esempio la famiglia di otocioni, composta da mamma Kasai, nata nell’aprile del 2020 in uno zoo della Repubblica Ceca, papà Kwango, nato a maggio 2020 in un parco francese, e dai loro primi cuccioli nati lo scorso 4 dicembre e già pieni di una curiosità irrefrenabile e grande indipendenza. I piccoli, infatti, nel giro di pochi giorni avevano già aperto gli occhi e, in poco più di un mese, hanno cominciato lo svezzamento, complici le attenzioni e l’impegno di entrambi i genitori.
L’otocione ( Otocyon megalotis) è una piccola volpe dall’aspetto simpatico. Il muso piccolo e mascherato ricorda quello di un procione, ma la particolarità della specie sta nelle ampie orecchie a pipistrello, funzionali al mantenimento della loro dieta a base di insetti! Questa specie di canidi, tipica dell’Africa subsahariana, infatti, è ghiotta di insetti e aracnidi, in particolare di termiti, formiche, scorpioni e ragni che individua proprio grazie alle enormi orecchie paraboliche - dall’udito sopraffino - che permettono di setacciare il terreno con minuzia.
La famiglia di otocioni condivide con grande serenitàl’ambiente con i potamoceri, animali anch’essi provenienti dall’Africa subsahariana, abituati a vivere in spazi simili a quelli dei suoi compagni. Le due specie hanno trovato un buon feeling e la condivisione procede a gonfie vele.
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