Orio, nei weekend si torna a volare:
«Recuperato il 75% dei passeggeri»

Dopo lo stop del Covid il traffico è ripreso in maniera sostenuta soprattutto nei fine settimana. Oltre 30 mila presenze al giorno di media, con le destinazioni nazionali che fanno il pieno per posti occupati.

Un volo in più, un passeggero alla volta: i dati dei fine settimana di luglio dell’aeroporto di Orio al Serio sono molto positivi e confermano l’attesa inversione di tendenza. Dopo il black out della pandemia lo scalo è ripartito, macinando passeggeri su passeggeri e complessivamente ha recuperato il 75% di quanto registrato nei fine settimana di luglio 2019, l’ultimo anno prima della catastrofe che si era chiuso con il record assoluto, quasi 14 milioni di passeggeri. Prendendo in considerazione i 4 giorni che vanno dal venerdì a lunedì nel fine settimana dal 16 al 19 luglio ci sono stati 897 voli con un totale di 124.432 passeggeri, con punte massime di 33 mila il sabato e minime di 27 mila il venerdì. Se paragoniamo questo weekend con quello dal 12 al 15 luglio di due anni fa si registrano sì 55 mila passeggeri in meno, ma la cosa era pressoché scontata: colpisce semmai il fatto che Orio abbia di fatto recuperato quasi il 70% (il 69,2 per la precisione) dei passeggeri pre crisi. Un fenomeno tutto sommato logico, tanto la pandemia ha fatto precipitare di colpo traffico e passeggeri, quanto il ritorno alla normalità - pur con tutte le incertezze del caso - sta producendo l’effetto opposto. Fortunatamente.

Le incertezze del «Green Pass»

Dicevamo delle incertezze, il fine settimana in corso che si chiuderà domani registra 914 voli programmati con 167.146 posti potenziali: calcolando un load factor (indice di riempimento) dell’80% si arriva a 133.717 passeggeri potenziali. Il dato si riferisce a tutta l’offerta su Orio, se si restringe l’analisi alla sola Ryanair che da sola vuol dire 4 voli su 5 il load factor è probabilmente più alto, anche se ancora ovviamente distante dai tempi d’oro.

Ad ogni modo il paragone con il weekend del 19-22 luglio del 2019 offre un saldo negativo di 45 mila passeggeri, ma il 74,9% di recupero. In pratica 3 passeggeri su 4 sono tornati a volare da Orio. A voler essere precisi c’è però un problema, frutto delle incertezze del green pass e collaterali vari: in questi giorni si registra un aumento dei «no show», ovvero chi ha il volo prenotato e non si presenta però ai gate, probabilmente perché privo dei requisiti richiesti. Venerdì 23, per capirci, in 2.000 sono mancati all’appello.

Nei feriali tra i 22 e i 25 mila

Il recupero di Orio al Serio trova ulteriore conferma nelle proiezioni dell’ultimo weekend di luglio, a cavallo di agosto: i voli offerti salgono a quota 918, i posti superano quota 170 mila, dato che si traduce in 136.282 passeggeri potenziali: il 75% di quelli registrati nel fine settimana dal 26 al 29 luglio del 2019 quando vennero registrate anche punte record di quasi 49 mila passeggeri, a fronte di una attuale di 35 mila.

La ripartenza è soprattutto concentrata nei fine settimana, da sabato a lunedì quando si superano tranquillamente i 30 mila passeggeri: nel mese in corso nei restanti giorni le presenze oscillano tra le 22 e le 25 mila, a conferma di una situazione che presenta ancora ampi margini di miglioramento ma inevitabilmente condizionata sia dall’incertezza sanitaria generale che dalle difficoltà di alcuni Paesi in particolari, in primis Spagna e Gran Bretagna, da sempre mete privilegiate del traffico da e per Orio al Serio.

Come già evidente nelle prenotazioni delle scorse settimane, a trainare la ripresa sono le destinazioni nazionali, a invertire un trend che ha sempre visto Orio puntare sull’Europa. Nelle prime 10 destinazioni per numero di passeggeri di venerdì 23 luglio ben nove sono italiane, con Lamezia, Bari e Napoli in testa e la sola intrusione di Bucarest. Le ultime dieci sono per contro tutte straniere, anche se nel computo finale di un giorno-tipo due terzi dei passeggeri di tutta l’offerta complessiva volano su voli da per destinazioni internazionali, alcuni con un tasso d’occupazione decisamente ridotto. Ma mai come adesso l’importante è ricominciare a volare.

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