Orio, auto in divieto e si va in vacanza. Sosta selvaggia attorno all’aeroporto

IL FENOMENO. Le zone calde sono due: la strada verso il «P3» e la bretella che dallo scalo porta poi all’Asse. Le multe non fermano i furbetti. E c’è chi «colleziona» sanzioni. I Comuni: controlli periodici, ma non bastano.

A volte non bastano i tergicristalli del lunotto anteriore: quando il malloppo di multe si fa troppo voluminoso, ecco allora che i «tagliandini» spuntano pure incastonati sul tergicristallo del vetro posteriore. Bergamo, via Campo Grande: il parking P3 dell’aeroporto di Orio è a un tiro di schioppo, sul tabellone luminoso campeggia la scritta «libero», ma queste auto stanno posteggiate (irregolarmente) nella banchina sul ciglio della strada che collega il parcheggio allo scalo.

C’è chi alla lunga sosta preferisce la «lunga multa»: un macchinone ha sanzioni che partono dal 16 agosto e la media è di una contravvenzione – da 29,40 euro ciascuna – ogni due giorni. Ne vale la pena? È la roulette del parcheggio selvaggio, chi cerca di fare il furbo risparmiando così, sperando cioè che la somma delle multe sia inferiore al costo di una sosta in una struttura regolare.

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Le zone calde

«A volte qualcuno telefona per chiedere chiarimenti, giustificandosi di non aver trovato posto negli altri parcheggi»

Nei giorni del controesodo, le zone calde sono soprattutto due. Oltre al lembo d’asfalto che porta al P3, il più distante dei parcheggi «ufficiali» di Orio, l’«abusivismo» è diffuso – e anche più pericoloso – sulla bretella che dallo scalo permette di immettersi sulla 591-bis, e da lì sull’Asse. Qualcuno magari si ferma «solo» per qualche ora, altri cercano l’azzardo di una sosta che coincide con tutto il tempo di una vacanza. «Abbiamo cercato di tamponare immediatamente la situazione, sanzionando chi parcheggia in divieto – spiega Alessandro Colletta, sindaco di Orio al Serio –. Soprattutto lì c’è un pericolo evidente, si parcheggia in banchina su una strada trafficata. Ultimamente la situazione è relativamente sotto controllo, le sanzioni sembrano aver ridotto il fenomeno, ma abbiamo in cantiere ulteriori azioni. Faremo un’ordinanza per il divieto di fermata (oltre al divieto di sosta, ndr) e inizialmente metteremo dei panettoni: successivamente, anche se l’iter è complesso, insieme alla Provincia vorremmo installare un guardrail che impedisca in maniera più chiara il fenomeno».

Anche venerdì 23 agosto, la fila delle auto parcheggiate alla bell’e meglio era evidente, eppure, nonostante il divieto e l’evidente azzardo della manovra, c’è chi prova a contestare le multe: «A volte – racconta Colletta – qualcuno telefona per chiedere chiarimenti, giustificandosi di non aver trovato posto negli altri parcheggi. Ma si tratta di una violazione che non può essere certo giustificata, anche per via del pericolo che si crea».

Verso i parcheggi

In via Campo Grande, porzione di territorio che ricade sotto Bergamo, la fila indiana dei trasgressori ha numeri più risicati. Ma c’è chi non demorde, accettando il rischio di ritrovarsi l’auto tappezzata di verbali una volta sbarcato dall’aereo. In quei casi, trattandosi non di parcheggio su uno stallo contraddistinto dal divieto di sosta con rimozione forzata (sanzione da 60,90 euro) ma di una sosta vietata sulla banchina (articolo 15 del Codice della strada), la multa è di 29,40 euro: qualcuno avrà fatto di conto prima di partire, calcolando il rischio e paragonandolo all’eventuale preventivo del parcheggio regolare.

«Negli ultimi tempi non abbiamo visto un particolare miglioramento della situazione, e la sensazione è che le sanzioni siano aumentate»

«I controlli per i parcheggi irregolari sono periodici», conferma Gabriella Messina, comandante della polizia locale di Bergamo, e l’andamento delle sanzioni sembra seguire una certa logica: «Negli ultimi tempi non abbiamo visto un particolare miglioramento della situazione, e la sensazione è che le sanzioni siano aumentate di pari passo all’andamento dei passeggeri». D’altronde «Il Caravaggio» vola alto: nei primi sei mesi lo scalo ha contato oltre 8,4 milioni di passeggeri, + 10% rispetto a un 2023 già da record storico, e luglio e agosto hanno certamente condensato un viavai incessante legato all’estate.

Anche ad Azzano

L’andirivieni dall’aeroporto è un microcosmo di strategie per il risparmio sul parcheggio. A metà pomeriggio, sotto il sole ancora rovente, una coppia – ciascuno con trolley al seguito – s’incammina verso l’Oriocenter, supera il centro commerciale, prosegue lungo via Portico e infine imbocca una via laterale, prima d’infilare l’auto: un tragitto di almeno due chilometri. Ad Azzano, tra l’area attorno allo shopping center e i capannoni industriali, la situazione pare comunque ordinata: di abusivismo e di multe non se ne vedevano, ieri (venerdì 23 agosto).

«Nella zona industriale del Pip il parcheggio ha l’obbligo di disco orario, per massimo quattro ore – spiega Sergio Suardi, sindaco di Azzano –: in questo periodo non ci sono stati segnalati particolari problemi. In alcuni casi le infrazioni riguardano i dipendenti delle compagnie aeree che partono al mattino e rientrano alla sera, ma sono episodi sporadici. C’è poi il parcheggio dell’Oriocenter, un fenomeno diverso: con l’operatore commerciale siamo attenti nel monitorare la situazione». Perché il tema, ovviamente, non si esaurisce con i giorni del controesodo.

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