Orio al Serio, arrivano fondi per la ricerca dal Memorial per Alice

Il torneo La giovane morta a diciotto anni per una rara forma di leucemia. Ideata dal fratello, una giornata intera di partite. Al San Gerardo 2.000 euro.

Il commento degli adulti, declinato uno per uno, è uno, e uno solo, essi stessi emozionati per la bella constatazione: «Noi spesso sottovalutiamo le potenzialità e le capacità dei ragazzi e li scoraggiamo nelle loro iniziative, che invece così come quella di oggi sono di alta sensibilità e umanità. E sono di esempio a noi, e a tutti quanti». Così si sono espressi, ognuno spontaneamente, il sindaco di Orio al Serio Alessandro Colletta, Francesco Sangalli e Roberto Sangalli, rispettivamente papà e nonno di Alice Sangalli, la giovane di 18 anni morta per una rara forma di leucemia.

Alla manifestazione 130 ragazzi e 12 squadre

Una studentessa, che ai funerali a Seriate aveva catalizzato centinaia di persone, soprattutto giovani. Emozione e commozione si toccavano con mano quel giorno, le stesse che alloggiavano domenica nei cuori dei ragazzi nello svolgimento del «1° Memorial Alis volat propriis» motto di Alice, per la quale si è conformato un gruppo di 130 ragazzi e giovani in dodici squadre di calcio a 7. Manifestazione ideata, voluta e intrapresa da Nicolò, fratello 22enne di Alice, che gioca a calcio nella Polisportiva Orio al Serio, e Orio, in particolare i bei campetti di via Cavour, è stata la sede della manifestazione anche per la fattiva collaborazione della Polisportiva Orio in particolare Fabio e Michele, e dell’amministrazione comunale in particolare il sindaco Colletta rimasto presente tutto il giorno e la sera. Dopo alcuni contatti con amici, Nicolò ha divulgato sui Social l’idea di una 12 ore di calcio a 7 segnalando che si voleva ricordare la giovane Alice (sua sorella) e di devolvere il ricavato all’azienda ospedaliera San Gerardo di Monza dove da 43 anni opera il Centro Maria Letizia Verga per la ricerca sulle leucemie.

«In poco tempo c’è stata una straordinaria adesione di squadre, fino a quaranta, e purtroppo ho dovuto dire tanti no»

«In poco tempo - riferisce Nicolò - c’è stata una straordinaria adesione di squadre, fino a quaranta, e purtroppo ho dovuto dire tanti no».

Dalle 10 ben 35 partite di mezz’ora ciascuna

Con fischio di inizio alle ore 10 si è andati avanti fino alle 22 quando, dopo 35 partite di mezz’ora cadauna, è stata proclamata vincitrice del Memorial la squadra Seleçao. «Sono tutti ragazzi di Orio, Seriate e dintorni» informa Nicolò. Che in questa impresa ha avuto il sostegno di suo papà Francesco arrivato apposta dalla Polonia dove abita e lavora (è ripartito lunedì) ed stato in tutto e per tutto vicino a Nicolò senza trascurare una visita ai genitori Roberto e Chiara che abitano a Seriate. E non è mancata la collaborazione degli alpini e dell’Avis di Orio indaffarati in un punto di ristoro nel quale sono maestri a preparare pane e salamelle, panini imbottiti; c’erano bibite varie e birra. Anche il ricavato del ristoro era per il Centro Maria Letizia Verga che nei prossimi giorni riceverà la donazione di circa 2.000 euro. E lo stesso Centro ha voluto significare l’importanza dell’evento a Orio presenziando domenica mattina con tre dottoresse che hanno salutato e ringraziato giocatori e pubblico per l’iniziativa che porta Alice dentro il cuore di ognuno. E c’è, ancora e fortemente, in Nicolò e in papà Francesco perché quando sembrava che Alice non dovesse farcela, Nicolò ha voluto essere accompagnato dal papà a farsi il tatuaggio che aveva Alice: “Alis volat propriis” così da avere Alice sempre con sè. E papà Francesco non ha potuto esimersi: «Non sono amante dei tatuaggi, anche perché possono disturbare nel mio lavoro fatto di continue relazioni interpersonali, tuttavia l’ho fatto, ce l’ho sul braccio, così tutti e tre, Alice, Nicolò e io, abbiamo una cosa in comune».

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