Muore a 20 anni per una malattia, la dedica degli amici: «Con te porti un po’ di noi, noi tutto di te. Ciao Filippo»

SCANZOROSCIATE. Filippo Giganti si è spento venerdì dopo una lunga malattia. Lo scorso 22 giugno la mamma Sonia aveva ricevuto la chiamata del Pontefice. Per l’ultimo saluto lo striscione degli amici di sempre.

«Con te porti un po’ di noi, noi tutto di te: ciao Filippo»: sono le parole che gli amici di Filippo Giganti hanno mostrato in un lungo striscione sul sagrato della chiesa parrocchiale di Rosciate nel giorno dell’ultimo saluto al ventenne che si è spento dopo una lunga malattia. Un applauso forte e caloroso e tantissime persone, di cui moltissimi giovani, hanno abbracciato nel primo pomeriggio di lunedì 3 luglio la famiglia di Filippo donando affetto e vicinanza in un momento così doloroso. Sul sagrato anche la moto cross, una delle sue passioni.

E anche Papa Francesco, una settimana fa, aveva fatto sentire la sua vicinanza alla famiglia di Filippo con una telefonata , come raccontano proprio i genitori del giovane. «Giovedì 22 giugno alle 13.50 ci è arrivata una telefonata da Papa Francesco, con il quale ha parlato direttamente mia moglie Sonia. Era venuto a conoscenza del caso di nostro figlio, grazie a Luca del comitato genitori pediatria dell’istituto nazionale dei tumori di Milano e la dottoressa Maura Massimino. Il Papa ha detto a mia moglie che conosceva la storia di Filippo, poi ha continuato dicendoci di avere fede e di pregare. In conclusione il Santo Padre ci ha chiesto di pregare anche per lui. È stata una chiamata di qualche minuto, ma davvero intensa, toccante e meravigliosa».

Michele è il papà di Filippo Giganti, scomparso venerdì scorso all’età di 20 anni a causa di un male incurabile, e parla con orgoglio e commozione di suo figlio e della chiamata ricevuta la scorsa settimana proprio da Papa Francesco. Racconta tutto con grande emozione e lo ha fatto all’esterno della camera ardente allestita nell’abitazione familiare di via Medolago a Rosciate, interrotto frequentemente dai moltissimi amici che per tutta la giornata hanno continuato a portare la loro vicinanza e il loro affetto alla famiglia, in un giorno che, per un triste scherzo del destino, coincide anche con il ventitreesimo anniversario di matrimonio della coppia. «Ci tengo a ricordare l’incredibile bontà di mio figlio – aggiunge Michele –, per dare agli altri rinunciava in prima persona. La sua caratteristica principale era proprio la generosità».

Filippo era diplomato in Agraria e da 2-3 anni lavorava in Amazon a Cividate come operaio. «Stava facendo carriera – precisa orgoglioso il padre –, da poco aveva ricevuto due lettere di menzione, si dava molto da fare». Lascia nel dolore il papà Michele, la mamma Sonia, i fratelli Alessandro (15 anni) e Sara (13 anni), le nonne Lidia e Antonietta e suo marito Beniamino, anch’egli nonno di Filippo. «Ci teniamo a ringraziare molto anche tutti gli amici per la grande vicinanza, lo venivano a trovare tutti i giorni».

Il giovane inizialmente era stato ricoverato nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove era stato operato nel febbraio 2022. «Dopo l’operazione aveva perso la vista – precisa Michele – e io per rassicurarlo gli dicevo: Filippo faremo tutto quello che vuoi ma in un altro modo». Non è andata così purtroppo. E Filippo è passato da un ricovero a un altro, quello nel reparto di Pediatria dell’Istituto dei tumori di Milano. Tanti medici, tutti con un cuore grande. «Ci teniamo molto – dice il papà – a ringraziare i dottori Bernucci e Sicignano del “Papa Giovanni” e la dottoressa Maura Massimino e tutto il suo staff all’Istituto dei tumori».

«Negli ultimi 4 mesi di vita – aggiunge Michele Giganti – Filippo è stato accolto all’hospice di Borgo Palazzo, che conoscevamo già perché tre anni fa eravamo stati coinvolti dall’amico Giuseppe Morotti nella raccolta fondi tramite la vendita di calendari: io e i miei figli avevamo realizzato anche un video su Facebook. Anche qui ci sono stati molto vicini e il nostro grazie va anche a questo istituto».

Filippo ha vissuto una vita piena di passioni: dai 6 ai 17 anni aveva giocato nel Rugby Bergamo, ma era anche appassionato di moto da cross ed era molto legato al suo cagnolino, il meticcio Axel. Il papà di Filippo racconta circondato dall’affetto di moltissimi parenti e amici che anche durante la malattia non avevano mancato di stare accanto alla famiglia: «Il titolare della ditta per cui lavoro, Ugo Sottocornola della Telmotor, mi ha permesso di stare tantissimo tempo vicino a mio figlio e di questo lo ringrazio moltissimo così come ringrazio la nazionale italiana comici che ci è stata molto vicina».

«Ora – conclude – vorrei continuare a sensibilizzare su queste malattie e portare un sorriso ai bimbi ricoverati. Filippo è il nostro angelo e io e la mia famiglia lo porteremo sempre nel cuore».

Filippo frequentava anche l’oratorio di Scanzo e il centro di aggregazione comunale. «Ho conosciuto sia lui che la sua famiglia – dice l’ex sindaco di Scanzorosciate, Davide Casati – e poi gli sono stato un po’ vicino nei mesi della malattia. Tutta la comunità in queste ore si sta stringendo attorno alla famiglia e sarà certamente presente ai funerali». «Era un bravo ragazzo, allegro e sportivo – aggiunge il parroco don Severo Fornoni –. Lo abbiamo ricordato oggi in tutte le Messe delle nostre 5 parrocchie, così come sabato sera al concerto della banda alpina a Scanzo».

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