Morti sul Grignone: «Erano già stati lì sette giorni prima»

Almè. I famigliari: «Riccardo era uno zio meraviglioso». «Christian gran lavoratore innamorato della montagna».

«Riccardo era lo zio migliore del mondo, amava il suo piccolo Alessandro. Era un ragazzo gioioso, sempre pronto a dare una mano. Oggi i suoi amici lo ricordavano per il suo sorriso a 50mila denti». Alice Farina è sul cancello di casa dei genitori, in via Raffaello Sanzio ad Almè. È qui che lunedì 27 febbraio verrà allestita la camera ardente di suo fratello Riccardo, 38 anni, morto sabato mattina insieme all’amico di sempre, Christian Cornago, 35 anni.

Leggi anche

Domenica la comunità alle porte della Valle Brembana era ancora incredula per quanto accaduto nel fine settimana sul Grignone, nel Lecchese. Oggi, dall’ospedale di Lecco dove erano state portate, le due salme arriveranno in paese: dal pomeriggio Christian sarà nella chiesetta accanto alla parrocchiale, a pochi metri dalla casa dove abitano i suoi genitori, Norma Capelli e Luigi. Riccardo, invece, sarà nella casa dove abitano papà Mimmo e mamma Sara Nozza. Già ieri tantissime le persone che hanno voluto portare una parola di conforto ai famigliari, in particolare proprio ai genitori dei due ragazzi. I funerali saranno celebrati insieme, mercoledì 1 marzo, alle 9,30, preceduti da un momento di veglia. Saranno poi sepolti nel cimitero di Almè.

«Riccardo - dice ancora la sorella Alice, da poco mamma di Alessandro - era un giovane sempre sorridente, amico di tanti, non criticava mai nessuno, voleva invece sempre essere d’aiuto». Dopo la scuola superiore al Natta di Bergamo, aveva lavorato per diverse aziende, come perito chimico, l’ultima con sede a Chiuduno. «Faceva il turnista - continua Alice - e nelle ore libere amava correre, camminare. Era uno sportivo, da ragazzo aveva giocato a calcio per l’Almè, il Villa e per l’AlbinoLeffe. Con Christian condivideva anche la passione per la montagna, andavano spesso sulle Orobie, da poco avevano iniziato a scalare».

Leggi anche

Anche a casa della famiglia Cornago ieri si sono susseguite le visite di amici e conoscenti. L’abitazione è proprio sopra la pizzeria d’asporto gestita dal fratello Jacopo. «Lui e Riccardo erano già stati sul Grignone, nello stesso canale, il sabato precedente - ricorda - ma poi avevano dovuto rinunciare rinviando l’ascesa di una settimana. Da tempo frequentavano la montagna. Christian era super dedito al lavoro. Fin da piccolo amava i camion, a sei anni s’era messo a guidare un “ragno”. Così poi aveva deciso di fare l’autista. Era in giro tutta la settimana, andava spesso in Francia. Poi nei weekend le uscite con gli amici e in montagna. Questa era la sua vita».

Christian e Riccardo erano così amici che avevano preso ciascuno un appartamento sullo stesso pianerottolo della residenza Monte Taddeo, il complesso immobiliare posto sopra il supermercato Migross. Sabato scorso l’ennesima uscita insieme in montagna. Avevano raggiunto il versante Ovest del Grignone (Grigna settentrionale), nel Lecchese. Erano impegnati nella salita del Couloir Zucchi (dove già una settimana prima c’era stata una vittima). Avevano attaccato il canale accanto al Canalone Ovest, a circa 2.100 metri di quota, subito dopo una cordata di altri alpinisti. Che, non vedendoli arrivare ha lanciato l’allarme. I due sono stati poi avvistati dall’elicottero in fondo al burrone e recuperati dal Soccorso alpino.

© RIPRODUZIONE RISERVATA