Cronaca / Hinterland
Domenica 16 Maggio 2021
Manca il tappo al caffè d’asporto: bar chiuso per cinque giorni
Cinque giorni di chiusura del bar e 280 euro di multa. Il motivo? Un caffè da asporto servito senza tappo in zona rossa. L’episodio nel bar nerazzurro a San Cataldo in provincia di Caltanissetta.
Cinque giorni di chiusura del bar e 280 euro di multa. Il motivo? Un caffè da asporto servito senza tappo in zona rossa. L’episodio è avvenuto nelle scorse settimane a San Cataldo, in provincia di Caltanissetta. E a raccontarlo indignato sui social è stato il 43enne Roberto Gruber, marito della titolare del «Bar Zio Nino», che da vent’anni vive in Sicilia, ma è originario di Scanzorosciate ed è tifosissimo dell’Atalanta (è cofondatore del gruppo Sicilia Atalantina). «Ora siamo in zona arancione – premette Gruber –, ma l’episodio è accaduto il 19 aprile, quando eravamo in zona rossa».
«Noi abbiamo sempre rispettato le norme, non abbiamo mai fatto entrare nessuno nel bar e abbiamo sempre evitato il formarsi di assembramenti. Quel giorno un cliente aveva ordinato un caffè e gliel’avevamo servito da asporto, ma senza tappo. Lui ha attraversato la strada ed è stato fermato dai carabinieri, che gli hanno chiesto se il caffè gli era stato servito con il tappo e alla sua risposta negativa ci hanno sanzionato». Nel verbale si legge che «la titolare serviva consumazioni non confezionandole con modalità d’asporto e tali da consentirne la consumazione nelle immediate vicinanze del bar agli avventori».
E non è finita qui: lo scorso 11 maggio è arrivato il provvedimento di chiusura del bar per 5 giorni lavorativi. «Siamo davvero amareggiati – conclude Gruber –, anche perché in questo periodo abbiamo perso più dell’80% degli incassi giornalieri. Proprio in questi giorni avevamo investito circa 500 euro per fare le granite e ora dobbiamo rimanere chiusi fino a lunedì compreso. Per noi è giusto che si facciano rispettare le regole e ci fossero stati assembramenti o persone senza mascherine avrei capito, ma il nostro bar era vuoto e questi provvedimenti ci sembrano assurdi».
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