Cronaca / Hinterland
Mercoledì 05 Agosto 2020
Le low cost contro il distanziamento
«Sugli aerei si viaggia già in sicurezza»
L’associazione delle compagnie contraria all’ipotesi di lasciare vuoti i posti centrali. «Rispetto ad altri mezzi ci sono misure efficaci». Rischio caos per i viaggi prenotati e i rimborsi.
«Tornare indietro, sarebbe assurdo e incomprensibile, senza alcun fondamento scientifico». Il dibattito sul distanziamento prende quota, nel senso che si sposta da bus e treni agli aerei. Perché nel bailamme generale di questi ultimi giorni potrebbero venire coinvolte anche le compagnie aeree, passate indenni dall’ipotesi di distanziare i posti lasciando vuoto quello in mezzo. Il che vorrebbe dire una perdita secca di (almeno) il 33% della capienza.
«Migliaia di persone sarebbero costrette adesso a rinunciare a viaggi pianificati, per non parlare del caos legato alla responsabilità delle cancellazioni e dell’erogazione di buoni e rimborsi. Il rischio di mettere a repentaglio la già precaria stagione turistica in Italia è concreto, con migliaia di possibili voli annullati e uno stop importante alla connettività territoriale che essi garantivano con le isole», spiega l’Aicalf, neonata associazione che raggruppa le compagnie low fares che operano in Italia: BlueAir, EasyJet, Norwegian, Ryanair, Volotea e Vueling. In sostanza il 50% del traffico aereo nel Belpaese, e oltre l’80 di quello che gravita su Orio al Serio.
L’ordinanza Speranza
«Siamo molto preoccupati delle gravose conseguenze qualora fossero reintrodotti i distanziamenti sociali a bordo degli aerei» prosegue l’associazione. A bordo si viaggia attualmente senza limitazione alcuna di posti, con l’obbligo però di indossare la mascherina. E cambiarla ogni 4 ore, fattispecie però decisamente improbabile nel caso dei vettori low cost dove i point-to-point raramente raggiungono le 3 ore di volo.
Le linee guida in vigore da mesi, secondo l’associazione «hanno dimostrato di garantire il massimo della sicurezza». Solo che un’interpretazione restrittiva dell’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza sul distanziamento, rivolta precipuamente ai treni (a lunga percorrenza) potrebbe portare effetti su tutti gli altri mezzi di trasporto, bus, tram e aerei.
«Serve un serio confronto»
Ma come «ha ribadito il ministro Paola De Micheli, in Italia le linee guida per il comparto aereo sono in vigore da mesi, rispettano quanto disposto a livello europeo, hanno dimostrato di garantire il massimo della sicurezza a bordo per passeggeri e operatori, motivo per il quale ci auguriamo che possano continuare a essere valide senza cambiamenti», commenta il presidente di Aicalf, Matteo Castioni.
«Rispetto agli altri mezzi di trasporto – continua Castioni – sugli aerei non ci sono posti frontali e il ricambio dell’aria è garantito ogni tre minuti dai filtri Hepa. Inoltre, Il personale a bordo ha il controllo del fatto che tutti indossino sempre le mascherine. Senza parlare delle misure messe in campo dai gestori aeroportuali prima dell’imbarco».
In sostanza, secondo le compagnie low cost, si tratterebbe di un mezzo di trasporto più sicuro degli altri, tale da non rendere necessarie misure di distanziamento, ovvero lasciare libero il posto centrale nelle file da tre. «Auspichiamo che non si prendano decisione avventate senza un serio confronto con gli operatori» conclude la nota dell’Aicalf: «Reintrodurre oggi misure di distanziamento a bordo, senza alcuna evidenza scientifica vanificherebbe tutti gli sforzi fatti finora».
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