Incidente di Orio, la Procura non sequestrerà il Boeing. Appello dei passeggeri a Federconsumatori

L’INCHIESTA. La Procura ha formalizzato il capo d’accusa contro ignoti in «delitti colposi di danno». Al vaglio cause e responsabilità.

«Delitti colposi di danno»: questa la formula, molto tecnica, con la quale la Procura di Bergamo ha formalizzato il fascicolo d’inchiesta aperto per far luce sull’incidente accaduto alle 8 di martedì sulla pista dell’aeroporto di Orio al Serio, quando un Ryanair con 161 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio proveniente da Barcellona El Prat ha registrato lo scoppio dei quattro pneumatici posteriori subito dopo l’atterraggio, senza causare feriti.

L’ipotesi di reato formulata fa riferimento all’articolo 449 del codice penale: «I delitti colposi di danno sono destinati a punire le condotte colpose di chi metta in pericolo particolari beni giuridici, in maniera tale da mettere in pericolo la pubblica incolumità».

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Mezzo non sequestrato

Per il momento non è stato disposto il sequestro del Boeing 737 Max ancora parcheggiato nell’hangar di Ryanair allo scalo di Orio: probabilmente non sarà necessario il sequestro dell’intero velivolo, ma soltanto dei carrelli o di parte di essi. I software del Boeing hanno infatti registrato ogni aspetto del volo e dell’atterraggio e la loro analisi, a cura dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo e della polizia di frontiera di Orio, servirà a chiarire le cause dello scoppio degli pneumatici e soprattutto evitare che analoghi incidenti possano ripetersi. Le gomme posteriori destre del velivolo sono andate praticamente distrutte nell’impatto a terra e i cerchioni hanno strisciato sulla pista, restando completamente danneggiati.

Passeggeri e disagi

Intanto già diversi passeggeri si sono rivolti a Federconsumatori Bergamo per chiedere tutela dopo i disagi subiti a causa dello scoppio dei pneumatici del carrello posteriore dell’aereo Ryanair. «Abbiamo cominciato a ricevere chiamate da chi ha acquistato un volo che poi non ha potuto riprogrammare e da chi ha perso i soldi già corrisposti alla struttura alberghiera oltre a quelli per altre spese, come intere settimane di parcheggio – ha spiegato Christian Perria, presidente di Federconsumatori Bergamo –. È certamente fondamentale ricercare la verità perché troppi disagi si sono verificati».

«Come associazione chiediamo formalmente all’Agenzia nazionale per la Sicurezza del Volo, che ha già aperto un’indagine dopo avere acquisito “nel corso del sopralluogo operativo, i registratori di volo del velivolo, unitamente ad altre evidenze”, di riferire e pubblicare le cause dello scoppio» prosegue Perria. «Abbiamo bisogno di comprendere se vi siano responsabilità della compagnia aerea oppure difformità dell’aeromobile, e se esistano margini per poter richiedere, oltre al rimborso dei biglietti, anche eventuali risarcimenti per i danni subiti». Federconsumatori Bergamo invita, intanto, i cittadini coinvolti nei disagi a contattare l’associazione, che fornirà assistenza e li terrà aggiornati.

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