Il dramma di Philip, attraversa l’A4 e muore investito

L’INCIDENTE. Philip Joseph Dooley, irlandese di 51 anni, era arrivato a Orio per assistere a Milan-Liverpool di martedì 17 settembre. Per raggiungere l’hotel sull’altro lato dell’autostrada non ha usato il sottopasso. Due connazionali hanno desistito.

Atterrato lunedì 16 settembre attorno a mezzanotte a Orio al Serio, voleva probabilmente raggiungere il più velocemente possibile l’albergo dove avrebbe dovuto trascorrere la notte, l’«nH», per poi portarsi il giorno dopo a Milano per assistere, la sera, alla partita del «suo» Liverpool contro il Milan. Così ha deciso di scavalcare la recinzione che separa la strada che costeggia l’aeroporto dall’autostrada e attraversare a piedi la carreggiata dell’A4. Una scelta che gli è costata la vita. Philip Joseph Dooley, irlandese di 51 anni, è morto poco prima dell’una della notte tra lunedì e martedì 16 settembre, travolto prima da un suv Range Rover che viaggiava sulla terza corsia in direzione di Bergamo, scaraventato nella corsia opposta e travolto da almeno un’altra vettura.

La dinamica

Il conducente del suv, uno svizzero che pare procedesse a circa 130 chilometri orari, ha spiegato che inizialmente pensava di aver travolto un animale

A dare l’allarme sono stati proprio gli automobilisti coinvolti – ma illesi – nell’incidente. All’arrivo dell’automedica e dell’ambulanza del 118 per l’irlandese non c’era più nulla da fare. L’impatto con i veicoli è stato violentissimo. Il corpo è stato recuperato dal personale delle onoranze funebri e portato all’obitorio dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. In tasca gli sono stati trovati il passaporto e appunto un biglietto per la sfida di Champions League di martedì a San Siro. Per consentire i rilievi da parte degli agenti della polizia stradale di Seriate l’autostrada è rimasta chiusa due ore, in entrambe le direzioni di marcia, tra i caselli di Seriate e Bergamo.

Il conducente del suv, uno svizzero che pare procedesse a circa 130 chilometri orari, ha spiegato che inizialmente pensava di aver travolto un animale: ha accostato, si è fermato e si è reso conto dell’accaduto. Sarà probabilmente indagato per omicidio stradale: un atto dovuto perché possa spiegare formalmente la sua posizione. Durante i rilievi è emerso che, poco prima del dramma, lungo la strada che costeggia l’aeroporto, oltre a Dooley stavano camminando altre due persone: i tre, che si erano probabilmente conosciuti durante il viaggio in aereo, fuori dall’aeroporto avevano chiesto informazioni a un tassista su come raggiungere l’albergo dove avevano prenotato per la notte e gli era stato spiegato di imboccare il sottopasso a est dello scalo, l’ex strada carrabile che porta proprio nei pressi dell’hotel.

Gli altri due tifosi

Così si sono incamminati, costeggiando l’autostrada. A un certo punto, però, Dooley ha deciso di scavalcare la recinzione e attraversare la carreggiata senza arrivare al sottopasso: forse –ma è un’ipotesi, perché non ci sono telecamere puntate in quel tratto – approfittando di un punto dove la rete alta due metri è piegata, come se qualcun altro, in passato, avesse già scavalcato in quel punto. I due che erano con lui hanno invece desistito e hanno proseguito a piedi fino al sottopasso e poi all’albergo. Ieri la polizia stradale li ha cercati e, tramite anche i colleghi inglesi che seguono in Italia i tifosi del Liverpool, rintracciati nel pomeriggio: hanno spiegato di non aver neppure tentato di attraversare l’autostrada.

Philip Joseph Dooley apparteneva a un gruppo di tifosi del Liverpool, alcuni dei quali – non lui direttamente – erano già stati a Bergamo per seguire la propria squadra

L’ipotesi di una denuncia per omissione di soccorso nei loro confronti, emersa inizialmente, è quindi scemata col passare delle ore perché i due non sono in pratica risultati coinvolti direttamente nell’episodio costato la vita al connazionale che, in ogni caso, non si sarebbe potuto salvare per la violenza dell’impatto con le auto in transito. Forse il cinquantunenne è stato ingannato dal fatto che da noi in Italia le auto viaggiano nel senso contrario rispetto ai Paesi anglosassoni, dove si guida a sinistra e dove, dunque, attraversando la strada si è istruiti fin da bambini a guardare prima a destra anziché a sinistra.

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A quel punto si sarebbe messo a correre sulla carreggiata direzione Milano dell’A4, venendo travolto dal suv che è arrivato alla sua sinistra. Per il rimpatrio del corpo di Dooley è ora in campo l’ambasciata irlandese a Roma. Philip Joseph Dooley apparteneva a un gruppo di tifosi del Liverpool, alcuni dei quali – non lui direttamente – erano già stati a Bergamo per seguire la propria squadra. A Bergamo era nata un’amicizia particolare con alcuni atalantini, al punto che alcuni tifosi inglesi erano stati anche a Dublino per supportare gli amici bergamaschi nella storica finale dell’Atalanta contro il Bayer Leverkusen. Amicizia proseguita anche a San Siro, dove Franz Barcella e Francesco Portesi sono stati invitati nel settore ospiti del Liverpool, anche nel ricordo di Dooley.

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