I sindacati dopo la morte di Manuel Vargiu: «Diciotto vittime nell’ultimo anno: serve più sicurezza»

LA PROTESTA. La nota dei sindacati Cgil, Cisl e Uil Bergamo dopo la morte dell’operaio 45enne a seguito dell’espulsione di un bullone da un macchinario agricolo. «Attiviamo un contributo per la famiglia».

«Servono al più presto interventi sulla sicurezza» è l’appello dei sindacati Cgil, Cisl e Uil Bergamo dopo la morte di Manuel Vargiu, 45 anni, operaio manutentore della Vivai Cattaneo di Valbrembo, che mercoledì 12 febbraio ha perso la vita a seguito dell’espulsione di un bullone da un macchinario agricolo.

Morti sul lavoro: 18 nel 2024

«Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia e ai colleghi di Manuel e chiediamo che sia fatta piena luce sulla dinamica dell’infortunio mortale» scrivono in una nota congiunta i sindacati. «La morte di Manuel Vargiu si aggiunge a un bilancio già drammatico: nel 2024 in provincia di Bergamo sono stati 18 i lavoratori che hanno perso la vita sul lavoro. Numeri che confermano la necessità di interventi concreti per fermare questa strage silenziosa. Il settore agricolo resta tra quelli con il più alto rischio di infortuni.

Contributo economico alla famiglia

«Come Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil abbiamo già chiesto una convocazione urgente dell’Ente bilaterale territoriale di settore per due obiettivi fondamentali: attivare il fondo di solidarietà per garantire un contributo economico alla famiglia e rilanciare il confronto sulla sicurezza nel settore agricolo, partendo dalla necessità di introdurre i Rappresentanti territoriali dei Lavoratori per la Sicurezza (Rlst), ancora assenti nel comparto nonostante gli impegni presi con il rinnovo del Contratto provinciale degli operai agricoli e florovivaisti».

«Riteniamo - concludono i sindacati - inoltre necessario aprire un confronto con le parti datoriali sul tema della formazione alla sicurezza nelle aziende agricole. La prevenzione degli infortuni passa anche attraverso una maggiore consapevolezza dei rischi e una formazione adeguata per tutti i lavoratori».

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