I cugini: «Andrea se n’è andato facendo quello che gli piaceva di più nella vita»

TORRE BOLDONE. Incidente in pista a Valencia, ancora in corso le pratiche per il rimpatrio della salma del 35enne. L’amico: «In strada non girava più con la moto, troppo pericoloso».

«Non esagerare nell’articolo, Andrea era una persona semplice». La richiesta di Fabio Zaninoni, cugino e collega di lavoro di Andrea Bergamelli, morto a 35 anni in un tragico incidente mentre correva in pista a Valencia, riassume ciò che tutti in questi giorni hanno detto di lui. «Era uno alla buona, simpatico, generoso, se qualcuno aveva bisogno lui c’era – sottolinea Fabio –. Nel gruppo Whatsapp che abbiamo tra una quindicina di cugini e zie si scherzava spesso e lui aveva sempre la battuta pronta.

Le sue grandi passioni: la moto e il calcetto

Le sue grandi passioni erano la moto e il calcetto, perché il calcio a 11 non gli interessava e non faceva nemmeno il tifo. Poi, in questi ultimi anni, da quando era andato a convivere con Lucia, lei gli aveva trasmesso anche la passione per la bicicletta. Lui ha 6 anni in meno di me ed eravamo anche colleghi di lavoro alla IT Impianti tecnologici di Torre Boldone, idraulici nel reparto manutenzione e avviamento dei negozi di alta moda: Dolce & Gabbana, Valentino, Gucci. Per questo era spesso in trasferta in Italia, a Roma e in Liguria, e all’estero a Parigi e in Costa Azzurra. A volte andava in aereo, altre prendeva il suo furgone che utilizzava pure per caricare le moto e andare a correre in pista. Anche la sua compagna corre in moto ed è stato proprio sui circuiti che si sono conosciuti. Lei ora è a Valencia per seguire le pratiche per il rimpatrio della salma. Non abbiamo ancora notizie sul suo rientro e sui funerali, siamo in attesa. Di certo se n’è andato facendo quello che amava di più nella vita».

Andrea era un ragazzo genuino e «vero»

«I genitori avrebbero voluto partire subito per la Spagna ma sarebbe stato impossibile vedere il corpo di Andrea e così, a malincuore, sono rimasti a casa» spiega la cugina Romina. Sabato e ieri nell’abitazione di Silvia e Bruno, poco distante da quella in via San Martino Vecchio dove vivevano il 35enne e la sua compagna, è stato un viavai di amici e parenti. «Eravamo amici fin dalle elementari – ricorda Massimo Vecchi di Torre Boldone – abbiamo giocato insieme a calcetto come avversari, adesso eravamo compagni di squadra nell’Argonese, dove era anche aiuto allenatore. Andrea era un ragazzo genuino, vero, non aveva giri di parole ed era sempre disponibile con tutti. Aveva portato anche tra i giovani della squadra la passione che lo animava in tutte le cose che faceva. Ci siamo visti l’ultima volta il 2 febbraio alla partita, poi io lunedì non sono andato all’allenamento e lui è partito per Valencia. Alla moto dedicava quasi tutto il tempo libero: per strada non la usava più, perché diceva che era pericoloso. Per quello aveva deciso di andare solo in pista, così poteva correre quanto voleva». Molti gli amici e i colleghi che sui social hanno scritto messaggi e ricordi per Andrea. «Eri una persona simpaticissima, sempre positiva e piena di energia – scrive Stefano –. Un pensiero ad amici, familiari, colleghi e a tutti quelli che hanno avuto il piacere di starti a fianco. Mi mancherà incontrarti, condividere le giornate di lavoro e i caffè. Ti auguro buon viaggio, riposa in pace».

«Ho imparato nel tempo che ci sono poche cose certe nella vita, e una di queste è che è difficile trovare una persona davvero autentica e buona – è il pensiero di Francesca –. Ho avuto la fortuna di conoscere una persona così, Andrea. Non potrò mai ringraziarti abbastanza per le infinite risate, battute e sorrisi che ci hai regalato durante le giornate in pista. Ci tengo a ringraziarti soprattutto per gli ultimi cinque anni, dove non sono mai mancati i tuoi messaggi motivazionali, i tuoi consigli di vita e gli infiniti commenti ironici di cui non ci si stancava mai. Grazie per essere stato un amico (anche se a distanza)».

Le condoglianze del sindaco

Anche il sindaco di Torre Boldone, Luca Macario, ha postato su Facebook: «Quando un ragazzo di 35 anni perde la vita in modo così tragico, mentre fa sport e insegue i suoi sogni e le sue passioni, non ci sono parole sufficienti ad esprimere la tristezza e l’angoscia che proviamo tutti noi che in qualche modo l’abbiamo conosciuto e frequentato. L’Amministrazione e tutti i cittadini di Torre Boldone si stringono in un forte abbraccio a mamma Silvia e a papà Bruno, alla famiglia e a tutti i suoi amici. Ciao Andrea».

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