I cento anni di Federico Cattaneo, tra lavoro (tanto) e le amate sculture

Il personaggio. Federico Cattaneo, di Stezzano, ha tagliato il traguardo del secolo di vita e ha ricevuto la visita del sindaco Simone Tangorra.

Circondato dall’affetto dei suoi cari, tra i quali i cinque figli Giancarlo, Giulio, Giuseppe, Elena e Roberto, il signor Federico ha festeggiato il 23 marzo il traguardo del secolo di vita ricevendo la visita del sindaco Simone Tangorra e di numerosi amici, molti dei quali legati alle associazioni dell’Aido e al Gruppo Fanti. Nato a Stezzano da una famiglia di contadini, Cattaneo ha lavorato prima della Seconda Guerra mondiale come trattorista e, dopo aver vissuto due terribili anni di prigionia in un campo di concentramento nazista vicino alla città di Düsseldorf, è rientrato in Italia, prima a Martinengo per un lavoro tra i campi e poi in una fonderia a Stezzano.

Dopo la pensione, raggiunta nel 1983, Federico si è dedicato alla sua grande passione per l’arte, realizzando sculture a manufatti in ferro battuto e legno. «Mio padre – racconta il figlio Giancarlo – ha una memoria di ferro e ancora oggi mi stupisce questa sua grande forza d’animo. È sempre stato molto attivo, dedicandosi all’arte fino a 98 anni. Una ricchezza che noi figli consideriamo davvero un grande dono».

«Uno spirito giovane, attivo, pieno di energia, con una memoria stupefacente - sottolinea il sindaco Tangorra, in un post su Facebook a nome dell’amministrazione comunale -. È stato piacevolissimo condividere con lui e la sua famiglia un aperitivo e farsi raccontare alcune delle sue tante esperienze. Mi ha colpito particolarmente il racconto di quanto vissuto durante la guerra. Tantissimi auguri da parte di tutta la comunità!».

Infine un pensiero è arrivato anche dal Gruppo dei Fanti, che ha consegnato al festeggiato dei biscotti e dei pensieri legati alla Cavalleria e alla Fanteria. «Ci siamo riuniti per questo avvenimento così speciale e per ringraziare Federico – conclude Gianluigi Valtulina – di averci omaggiato tempo fa una sua opera in legno, che raffigura il monumento dedicato ai Fanti che ancora oggi si trova nei pressi del campo sportivo dell’oratorio».

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