Cronaca / Hinterland
Giovedì 23 Gennaio 2025
«Ho perso il telefono. Papà, mi devi aiutare». Sventata truffa via WhatsApp
IL RAGGIRO. Finto figlio chiede 950 euro a un 68enne, che lo smaschera con una domanda: «Dove dobbiamo andare venerdì?».
«Papà, ho perso il telefono e i documenti. Ho bisogno di aiuto, mi servono i soldi per pagare il nuovo cellulare». Torna in Bergamasca l’allerta per i messaggi-truffa su WhatsApp, segnalati anche nei mesi scorsi in altre zone d’Italia. Il meccanismo è sempre lo stesso: malintenzionati scrivono alle potenziali vittime spacciandosi per un figlio o un parente stretto, spiegano di aver smarrito il cellulare e chiedono soldi per acquistarne uno nuovo o per sostenere qualche altra spesa «urgente».
La truffa sventata a Gorle
Nel pomeriggio del 22 gennaio nel mirino è finito un 68enne di Gorle, che si è visto chiedere 950 euro, ma non si è fatto ingannare: «Ho ricevuto un messaggio da un numero sconosciuto – racconta l’uomo, che vuole segnalare l’episodio per mettere in guardia i lettori –: papà, ho perso il telefonino e i documenti, segnati questo numero». L’uomo ha telefonato al numero senza ricevere risposta, ma nell’immediato non si è insospettito perché «mio figlio quando è impegnato al lavoro non sempre riesce a rispondere alle telefonate». La conversazione è quindi proseguita via messaggio: «Mi ha scritto che aveva comprato un altro telefonino – prosegue il 68enne – e che dal nuovo cellulare non riusciva ad accedere al suo conto, per questo mi chiedeva di anticipargli i soldi».
I dubbi e la denuncia
Tra un messaggio e l’altro, i dubbi aumentano: «Gli ho chiesto se poteva geolocalizzare il telefono smarrito – aggiunge – ma mi ha risposto che era spento perché scarico e non riusciva a localizzarlo». Poi, con messaggi dal tono perentorio («Mi devi aiutare»), il finto figlio gli ha chiesto un bonifico di 950 euro. «Per me questa è una truffa», gli ha risposto il 68enne, e per smascherarlo gli ha rivolto una domanda alla quale solo il vero figlio avrebbe potuto rispondere: «Dove dobbiamo andare venerdì?», ha chiesto riferendosi al luogo dove i due avevano programmato di andare insieme. «Non mi ha risposto – conclude l’uomo – e mi ha mandato un Iban, a quel punto ho bloccato il numero. Quindi ho chiamato mio figlio, che mi ha confermato di non avere nessun problema. Ho bloccato anche i miei conti bancari e domani (oggi, ndr) andrò a sporgere denuncia alla Polizia postale».
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