Gorle chiude, gli altri paesi non ci stanno. Ora il confronto si sposta in Provincia

VIABILITÀ . Dura la reazione dei sindaci vicini: «Decisione unilaterale, non si può agire da soli». Giovedì 27 febbraio in via Tasso si valuteranno le ripercussioni. Berlanda: «Non prevalgano istanze locali».

Un vertice per «valutare le ripercussioni» di una scelta unilaterale fortemente impattante sul territorio. La decisione del Comune di Gorle di chiudere l’accesso al paese ai non residenti nei varchi di via Martinella e via Trento - dal 3 marzo e per tre mesi, dal lunedì al venerdì, dalle 7 alle 9 - ha suscitato in questi giorni perplessità, per non dire nervosismo, nei Comuni dell’hinterland est della città. A tal punto da chiedere alla Provincia un incontro per discutere delle ricadute sul traffico. È in programma per giovedì 27 febbraio la riunione tra i sindaci dell’hinterland e Via Tasso sulla «questione Gorle», una sperimentazione che rimette al centro del dibattito il tema della viabilità nell’area est di Bergamo. Gli intasamenti delle strade affliggono la zona, ma per trovare una soluzione è necessario agire in maniera coordinata evitando i cosiddetti «colpi di testa» sostengono i sindaci dell’area.

Decisione «pretestuosa» e «non condivisa»

L’ordinanza emessa dal sindaco di Gorle, Giovanni Testa, è stata criticata per prima dalla sindaca di Torre Boldone, Simonetta Farnedi, che ha parlato di decisione assunta in maniera «pretestuosa» e che ha ignorato la posizione dei Comuni limitrofi. È dello stesso avviso Paolo Colonna, primo cittadino di Scanzorosciate, che definisce la scelta «non condivisa», come già espresso anche nella Conferenza dei servizi del 2023 dove «tutti gli enti invitati (Comuni limitrofi e Provincia) avevano dato parere negativo» dice.

«Si lavori in maniera coordinata»

«È necessario che nessun Comune agisca da solo ma si lavori in maniera coordinata - ribadisce Gabriele Cortesi, sindaco di Seriate -. Intervenire con singole ordinanze e provvedimenti che poi generano tensione viabilistica nei Comuni vicini credo non sia risolutivo del problema». Per il sindaco di Villa di Serio, Mario Morotti, l’ordinanza «è stata un fulmine a ciel sereno, un po’ fuori luogo. Andava concordata con i Comuni limitrofi», ma propone al collega di Gorle una soluzione: «Se si mettesse mano ai tre semafori di via don Mazza, che rallentano il traffico, spegnendoli o regolamentandoli nella fascia dalle 7 alle 9, si risolverebbe quasi completamente la situazione».

Giovedì l’incontro

La discussione proseguirà giovedì 27 febbraio in Provincia. «La convocazione è stata richiesta dai Comuni limitrofi per evidenziare le ricadute di una scelta unilaterale come quella effettuata, che da un lato è comprensibile visto il traffico che attraversa Gorle, ma dall’altro vanno considerate le sue ripercussioni, anche alla luce dello stanziamento di 500mila euro della Provincia per intervenire sul nodo della Martinella, che dovrebbe risolvere parte dei problemi che attanagliano Gorle e i Comuni» spiega il presidente della Provincia, Pasquale Gandolfi, che specifica inoltre come l’incontro verrà fatto «anche alla presenza del sindaco di Gorle se disponibile a partecipare». Interpellato, quest’ultimo si dice in imbarazzo. «Non sapevo nulla dell’incontro» afferma il sindaco Testa, che aggiunge: «Valuterò la partecipazione».

«Ci sono tutti gli spazi per sedersi al tavolo e ragionare tra tutti i Comuni coinvolti per trovare la soluzione migliore per tutti»

Il provvedimento del Comune di Gorle è solo l’ultimo atto di una vicenda che interessa in modo più ampio la mobilità dell’hinterland est di Bergamo, il cui nodo cruciale rimane il progetto della strada «Penetrante da est» per il collegamento da Gorle al rondò delle Valli a Bergamo. Un’opera - dal costo stimato di 81 milioni - sulla quale è contrario il Comune di Pedrengo dove, sottolinea la sindaca Simona D’Alba, graverebbe il traffico che verrebbe alleggerito negli altri Comuni.

La nuova strada

Spingono invece per la nuova strada soprattutto i Comuni di Gorle, Scanzo e Seriate. «Il progetto della Penetrante è strategico e certamente risolutivo di una situazione insostenibile - commenta Gabriele Cortesi (Seriate) -. Credo ci possano essere tutti gli spazi per sedersi al tavolo e ragionare tra tutti i Comuni coinvolti per trovare la soluzione migliore per tutti, ma l’opera rimane imprescindibile per evitare il collasso viabilistico della zona». È sulla stessa scia Paolo Colonna (Scanzo): «Siamo a favore della Penetrante e lavoreremo per fare progettare un’opera che sia funzionale, sicura, moderna e rispettosa di tutti i territori che attraversa». Da Villa di Serio l’opera è considerata necessaria: «La strada, di cui si parla ormai da anni, va fatta, non vedo una soluzione alternativa» chiosa il sindaco Morotti.

Il tutto nella consapevolezza, conclude il consigliere regionale Davide Casati (Pd), ex sindaco di Scanzorosciate, che «se nel corso del confronto dovessero emergere nuove e migliori proposte rispetto a quelle pensate, si lavorerà tutti insieme per concretizzarle».

Per l’assessore alla Mobilità del Comune di Bergamo, Marco Berlanda, infine, «le due vicende della Penetrante e dei divieti stradali annunciati da Gorle evidenziano la necessità di una forte regia da parte della Provincia per evitare che prevalgano istanze localistiche rispettabili, ma spesso dannose per la collettività».

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