Cronaca / Hinterland
Giovedì 19 Dicembre 2024
Fumata nera per l’Uci Cinemas di Curno: lo stop ai film entro gennaio
LA DECISIONE. Non c’è accordo per un ribasso dell’affitto. Il sindacato insoddisfatto sulla ricollocazione dei 10 dipendenti a tempo indeterminato: solo 3 a Orio.
Fumata nera su UCi Cinemas di Curno. Le sale, a meno di colpi di scena dell’ultimo minuto, chiuderanno definitivamente entro la fine di gennaio. È negativo l’esito dell’incontro avvenuto tra l’azienda e la Cgil per tentare di salvare la struttura e di trovare una mediazione sul futuro dei dipendenti del cinema: nonostante gli sforzi pare non ci sia più nulla da fare. L’accordo tra Uci Italia e la proprietà dell’immobile dove ha sede il multisala di Curno per ottenere un ribasso del canone d’affitto, «insostenibile» secondo l’azienda, non sarebbe stato raggiunto. Solo una proroga sulle tempistiche, con le proiezioni dei film che dovrebbero andare avanti fino al 6 gennaio, dopodiché, e comunque entro il 31 gennaio 2025, le luci si spegneranno per sempre.
Nessuna certezza
E sul futuro dell’area non c’è ancora nessuna certezza. Al contrario, riferiscono i sindacati, sembra difficile che l’attività delle sale riparta, almeno nel breve periodo, con un nuovo gestore. «Continuiamo a sperare che possa esserci un altro attore della filiera interessato a rilevare la struttura, ma da quanto emerge l’ipotesi è lontana» spiega Lorenzo Martinelli della Slc-Cgil, alludendo all’intenzione avanzata nelle scorse settimane dal gruppo Notorious Cinemas di subentrare nella gestione, sulla quale dunque al momento non sembrerebbero esserci passi avanti.
Contattata, Uci Cinemas al momento non risponde. La nota più delicata rimane la situazione dei dipendenti del cinema. Sono 20 in totale, di cui la metà a tempo determinato e non interessati dalla ricollocazione in quanto in scadenza di contratto. Per gli altri 10 lavoratori, a tempo indeterminato, il sindacato ha chiesto di nuovo che siano tutti ricollocati nel vicino Uci di Orio al Serio ma, anche qui, la trattativa non è andata a buon fine. «La nostra proposta di spostare tutte le persone su Orio non è stata accolta, non possiamo essere soddisfatti della ricollocazione» afferma Martinelli.
«Rimangono quindi dai 4 ai 5 lavoratori il cui futuro è ancora incerto e che rischiano di rimanere per strada
Solo tre dipendenti a Orio
«Dei 10 dipendenti, soltanto 3 verranno dirottati a Oriocenter. Altri 2 hanno aderito spontaneamente alla possibilità di spostarsi nelle sedi amministrative di Uci a Cernusco sul Naviglio. Un’altra persona forse andrà via. Rimangono quindi dai 4 ai 5 lavoratori il cui futuro è ancora incerto e che rischiano di rimanere per strada». La proposta fatta a questi ultimi da Uci era quella di proseguire il lavoro nelle sedi di Assago o, addirittura, di Perugia. «Ma si tratta di lavoratori con un contratto part time da 16 ore a settimana. È impensabile questa ricollocazione per così poche ore. Va contro le logiche del buon senso» commenta Martinelli. La motivazione del mancato spostamento dell’intero personale su Orio sarebbe legato a un tema di costi per l’azienda. «La cosa che più dispiace – conclude – è che è stata dimostrata molta chiusura e poca flessibilità».
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