Epatite C, avanti con lo screening. Appello dell’Asst Bergamo Est

Prevenzione. Buona adesione alla campagna del Ministero della Salute ma fare di più. «Fondamentale individuare per tempo gli infetti per curarli e bloccare il contagio».

Per proteggersi dall’epatite C basta un prelievo del sangue: la diagnosi precoce è il modo più efficace per contrastare l’infezione. Per questo l’Asst Bergamo Est - informa con un comunicato - ha aderito da giugno alla campagna di screening per l’epatite C cronica da Hcv, promossa dal Ministero della Salute e rivolta alle persone nate tra il 1969 e il 1989.

Di cosa si tratta

L’epatite C cronica da Hcv è un’infezione causata da un virus che colpisce il fegato, causandone un’infiammazione che tende a diventare cronica. Si trasmette per via ematica, attraverso pratiche e comportamenti che possono veicolare sangue e liquidi biologici infetti. L’infezione è spesso asintomatica: la cronicizzazione può causare la progressiva cicatrizzazione del fegato e infine la cirrosi, fattore di rischio per lo sviluppo del tumore al fegato.

Perché lo screening

«Avendo a disposizione farmaci di grande potenza e minima tossicità che permettono di guarire l’epatite C, l’organizzazione di un sistema di screening per questa malattia in una delle popolazioni in fascia di età a maggiore rischio d’infezione - recita la nota - rappresenta un importante strumento di salute pubblica. I benefici dati dall’identificazione dei casi di epatite C interessano sia il singolo individuo, che potrà curare con facilità una patologia cronica evolutiva, sia la comunità, per la riduzione della diffusione delle infezioni da Hcv». Come spiega la Anna Paola Callegaro, direttore del Laboratorio analisi dell’Asst Bergamo Est, «la diagnosi viene effettuata con un semplice prelievo del sangue, a cui seguirà il referto con l’esito, consultabile anche sul fascicolo sanitario elettronico. In caso di positività, la persona sarà ricontattata dai nostri operatori per avviare il percorso di guarigione dall’epatite C. Oltre alla prescrizione di tutti gli esami necessari, la presa in carico prevede l’inizio del trattamento anti-virale e il riconoscimento dell’esenzione dedicata».

Come aderire

L’adesione allo screening è gratuita e diretta, ed è offerto a tutti i cittadini appartenenti alla fascia di età identificata. Non servono la ricetta medica né la prenotazione: basta avere con sé la tessera sanitaria e recarsi presso uno dei punti prelievo dell’Asst Bergamo Est diffusi sul territorio, (presidi ospedalieri di: Alzano L.do, Calcinate, Gazzaniga, Lovere, Piario, Seriate). Si può richiedere lo screening Hcv anche in occasione di altri esami del sangue o prestazioni già programmate.

Il bilancio fino ad oggi

Spiega Maria Di Marco, referente del progetto in Azienda: «I numeri sono incoraggianti: dai dati di Regione Lombardia ad oggi, dall’inizio della campagna abbiamo registrato 3.893 adesioni, su più di 9.000 totali provinciali, e sono in fase di crescita. L’iniziativa di screening è stata ben accolta tra gli utenti anche grazie alla formazione degli operatori che ha consentito di rispondere a dubbi e quesiti degli utenti sull’opportunità fondamentale dell’iniziativa. Il messaggio più importante da far passare è legato a questo semplice principio: più infezioni diagnostichiamo più persone curiamo e più ne curiamo più possibilità abbiamo di interrompere la catena di contagio e raggiungere l’obiettivo finale di eradicazione dell’Hcv. I riflettori devono essere puntati sul fenomeno del sommerso, che è ancora rilevante: l’incidenza dell’epatite C in Italia si attesta attorno all’1% se si parla della popolazione generale, ma sale al 6-7% se si parla di over 75. «L’infezione purtroppo rimane a lungo silente e quindi chi è infetto senza saperlo può essere veicolo di contagio per anni».

L’epatite C è curabile

«Possiamo affermare che l’epatite C è oggi una malattia curabile. Occorre però premettere che è un’infezione che decorre in forma silente; quando il virus raggiunge il fegato comincia a replicare e cronicizza in una parte dei pazienti, procurando nel tempo delle complicanze gravi. Purtroppo ci si accorge in ritardo della malattia e quando i sintomi iniziano a comparire il fegato risulta già compromesso. Ecco perché occorre ricercare tempestivamente l’infezione e impedire alla malattia, curandola, di progredire fino ad arrivare alla cirrosi o al tumore del fegato. «Oggi abbiamo a disposizione dei farmaci altamente innovativi, efficaci e sicuri per la cura dell’epatite C che permettono la guarigione in 8-12 settimane di trattamento e questo è fattibile direttamente a casa propria».

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