Cronaca / Hinterland
Venerdì 17 Gennaio 2025
Duplice infanticidio di Pedrengo, via al processo: chiesta nuova perizia psichiatrica
IL PROCESSO. È cominciato venerdì 17 gennaio con una richiesta di nuova perizia psichiatrica, il processo per duplice infanticidio a Monia Bortolotti, la 28enne di Pedrengo accusata di aver ucciso la figlioletta Alice e il figlioletto Mattia, la prima di 4 mesi, il secondo di due mesi, tra il novembre 2021 e l’ottobre 2022.
A luglio, nella precedente perizia, i periti del gip e i consulenti del difensore Luca Bosisio si erano pronunciati per il vizio totale di mente per l’imputata, attualmente ricoverata nella Rems di Castiglione delle Stiviere, mentre per gli esperti del pm Maria Esposito il vizio sarebbe parziale.
Richiesto un nuovo esame
E così venerdì il sostituto procuratore ha avanzato l’istanza per un nuovo esame. Troppi i nodi rimasti irrisolti in quello disposto dal gip Federica Gaudino in estate, secondo Esposito. La Corte d’assise presieduta da Patrizia Ingrascì (a latere Andrea Guadagnino) s’è riservata la decisione per la prossima udienza, il 15 aprile.
Il pm ha fatto notare come la patologia indicata dai periti, disturbo depressivo maggiore, non sia mai stata diagnosticata da tutti coloro che avevano precedentemente avuto in cura la giovane, «un cospicuo numero di professionisti, ciascuno di loro con curriculum di tutto rispetto». «Evidentemente – ha graffiato Esposito – i periti ritengono che si siano sbagliati tutti».
L’avvocato Bosisio, opponendosi alla richiesta, ha sostenuto che non si può chiedere di rifare un esame solo perché non è gradito l’esito. «L’incapacità di intendere e volere non è un favore fatto alla Bortolotti. Si pensa sempre che in questo modo la difesa abbia vinto – ha osservato il legale -, scordando che in una Rems si è condannati a una sorta di ergastolo bianco: si resta lì ad aspettare anche 15, 20, 25 anni in attesa che qualcuno dichiari la cessata pericolosità sociale».
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