Dodici maranza schiaffeggiano 4 tredicenni a Orio, poi il video sui social

L’AGGRESSIONE. L’episodio sabato sera 23 novembre a Oriocenter, dove è intervenuta la vigilanza. «Strattonati, volevano soldi e felpe di marca». Lunedì la denuncia ai carabinieri.

Hanno circondato quattro ragazzini di 13 anni che stavano trascorrendo qualche ora di svago, sabato sera 23 novembre a Oriocenter, li hanno presi a schiaffi, infilato le mani nelle loro tasche, chiesto di consegnare soldi e felpe di marca. Non solo. Li hanno filmati, tra minacce e sberleffi, e hanno pubblicato il video in una storia social. In azione una dozzina di «maranza»: si tratta dell’ennesimo episodio del genere che si verifica sul nostro territorio. Lunedì 25 novembre i quattro ragazzi e i loro genitori hanno presentato denuncia dell’accaduto ai carabinieri della tenenza di Seriate per tentata estorsione e tentata rapina.

Il racconto della serata

I maranza hanno iniziato a tenerli sotto braccio, a strattonarli, chiedendo loro soldi e invitandoli a uscire per farsi consegnare felpe di marca e cellulari. «Inoltre, per non attirare l’attenzione dei passanti sussurravano a mio figlio e agli altri tre amici, a bassa voce, di non parlare e di non gridare né chiedere aiuto. Altrimenti, hanno detto, “vi spacchiamo le gambe”»

«Abbiamo accompagnato nostro figlio a Oriocenter attorno alle 19 di sabato, perché si sarebbe dovuto trovare con tre amici e coetanei – racconta una delle mamme –. Alle 19,45 veniamo chiamati e mio figlio mi dice che li dobbiamo andare a recuperare all’ingresso dell’area dove si trova anche il cinema: i nostri figli erano lì con le guardie del centro. È chiaro che mi sono precipitata: mio figlio e i suoi amici erano davvero molto turbati e mi chiedo come sia possibile che questi gruppetti ormai spopolino così tanto senza che nessuno intervenga». Ma cosa è successo di preciso? Mentre i quattro tredicenni cercavano un tavolo per cenare, sono stati avvicinati inizialmente da 6 ragazzi, tutti stranieri e di qualche anno più grandi di loro. Nel giro di pochi minuti se ne sono aggiunti altri tre e poi ulteriori tre, fino ad arrivare a una dozzina. Dunque il triplo rispetto ai quattro tredicenni. «A questo punto – riferisce la mamma – hanno iniziato a tenerli sotto braccio, a strattonarli, chiedendo loro soldi e invitandoli a uscire per farsi consegnare felpe di marca e cellulari. Inoltre, per non attirare l’attenzione dei passanti sussurravano a mio figlio e agli altri tre amici, a bassa voce, di non parlare e di non gridare né chiedere aiuto. Altrimenti, hanno detto, “vi spacchiamo le gambe”. A tratti invece scherzavano, facendo finta di alzare il cappuccio delle felpe e prendendoli a sberlette».

La richiesta di aiuto

«Possibile che, tra tutte le persone che avranno visto, nessuno ha fatto nulla? - continua la mamma -. Nessuno è intervenuto? Mio figlio ha graffi e ancora tanta paura. È un clima impensabile»

Per fortuna a un certo punto due dei quattro tredicenni sono riusciti a dileguarsi e sono andati a chiamare la sicurezza. «Invece mio figlio e uno suo amico sono rimasti in balia di questi stupidi bulli, perché non li saprei definire in altro modo, che li riprendevano con il cellulare e li obbligavano a dire che facevano parte della loro gang. Mio figlio e l’amico non parlavano e venivano presi a schiaffi». Qualche ora più tardi, del tutto ignari delle conseguenze, gli autori dell’aggressione hanno pubblicato su Instagram il video, nel quale si vedono benissimo i volti dei due ragazzi che tentano di difendersi. In sovraimpressione la scritta «abusati» e delle faccine sorridenti. Un filmato di soli 10 secondi, ma rende l’idea del clima: i visi dei ragazzini sono letteralmente pietrificati dalla paura. All’arrivo della sicurezza, la dozzina si è dileguata. «Possibile che, tra tutte le persone che avranno visto, nessuno ha fatto nulla? - continua la mamma -. Nessuno è intervenuto? Mio figlio ha graffi e ancora tanta paura. È un clima impensabile».

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