Cronaca / Hinterland
Sabato 08 Marzo 2025
Daniela, accoltellata a Seriate: «Donne, denunciate le violenze»
L’APPELLO. Aggredita dal marito in un parcheggio: «Ho ancora tanta paura». Alle vittime: «Segnalate e non tornate indietro».
«Auguro a tutte le donne di salvarsi, di andare a denunciare e di non tornare mai a casa, per nessun motivo. Lui mi ha buttata fuori tre volte, io sono tornata sempre ed è sempre stato peggio. Una volta che prendi una decisione, non tornare più indietro».
Sono parole di dolore e di coraggio quelle di Daniela Elena Manda, 39enne di origine romena, mentre ricorda il dramma di cui è stata vittima la mattina dell’Epifania, quando il marito l’ha aggredita a coltellate nel parcheggio del supermercato Lidl di via Lombardia a Seriate. È sopravvissuta grazie ai passanti che l’hanno liberata dalla furia dell’uomo. Uno dei 14 fendenti le ha reciso un tendine della mano sinistra e Daniela è stata ricoverata fino al 13 gennaio all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, dove era stata trasportata in prognosi riservata, mentre il marito Daniel Manda, camionista di 48 anni, anche lui di origine romena, veniva portato in carcere con l’accusa di tentato omicidio e stalking.
«La paura c’è ed è tanta»
Fisioterapia, riabilitazione, sul piano fisico «va un po’ meglio, ma il peggio è dentro, non è passato e non passerà», racconta Daniela, intervistata da Simona Befani per BergamoTv. «La paura c’è ed è tanta – prosegue – perché non so quando lui uscirà di prigione, se uscirà presto e cosa succederà. Se l’ha fatto una volta, lo farà ancora».
«L’idea che io continuassi a lavorare e potessi avere la mia indipendenza non gli piaceva, era abituato a tenermi sotto controllo»
Il marito, racconta Daniela, non aveva accettato il fatto che lei avesse iniziato a lavorare: «Tutto è cominciato quando ho deciso di andare a lavorare, lui non era d’accordo, era geloso. Ci sono stati tanti litigi forti, è stato lui a buttarmi fuori di casa, io non ho avuto il coraggio di andarmene». L’uomo a novembre aveva patteggiato due anni e 4 mesi per maltrattamenti nei confronti di lei. Minacce e pedinamenti avevano fatto scattare la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare (l’uomo è rimasto con i due figli nell’abitazione di Pedrengo, mentre Daniela si è trasferita a Seriate) e il divieto di avvicinamento alla moglie, con il braccialetto elettronico. Misure revocate dopo che la 39enne a ottobre aveva rimesso la querela. «Lui insisteva – racconta Daniela – mi aveva detto di andare dai carabinieri a dire che eravamo d’accordo sulla separazione e di ritirare la querela per il braccialetto: l’ho fatto anche col pensiero che quando gliel’avessero tolto non sarebbe più stato così arrabbiato con me».
La donna spiega che «non eravamo d’accordo sulla separazione, lui diceva che non mi spettava niente. L’idea che io continuassi a lavorare – prosegue – e potessi avere la mia indipendenza non gli piaceva, era abituato a tenermi sotto controllo».
«Se tornassi indietro non esiterei a denunciare»
Daniela sta provando a ricomporre i pezzi della sua vita e pensa ai figli: «Vorrei ricostruire un rapporto con loro. Vorrei che capissero che non volevo che si arrivasse a questo, io volevo solo andare a lavorare, non ho fatto niente di male». E mentre ringrazia «le persone che mi hanno aiutato in quei momenti, difficili per tutti», Daniela dice che «se tornassi indietro, non esiterei un attimo a denunciarlo. Non l’ho fatto per un anno pensando ai figli, ma ora non esiterei».
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