Dalmine, ultimo saluto a D’Amico
Portò al nord l’arte della pizza

È morto giovedì a 88 anni dopo malattia: un cuore generoso. Da Napoli alla Svizzera fu un pioniere gastronomico nella Bergamasca.

Ha insegnato a generazioni di dalminesi ad apprezzare la magia che nasce dal lievito, dal pomodoro e dalla mozzarella: mani e braccia sempre infarinate e un cuore grande e generoso. Dalmine piange Auditore D’Amico, 88 anni, mancato giovedì dopo diversi mesi di malattia. D’Amico è stato il primo a portare la pizza a Dalmine.

Erano gli anni 60’ e tranne quattro ristoranti in Bergamo, dell’impasto nato per onorare la regina Margherita, in provincia non ce n’era l’ombra. D’Amico in cucina ci era nato: già a 7 anni a Napoli lavorava in un bar di amici, a 14 anni studiava la pasticceria napoletana. Si era poi trasferito al nord (facendo tappa a Milano e in Svizzera) scegliendo Dalmine, cittadina in rapida espansione economica. Prima ritirò la gestione di una pasticceria, proprio in centro, poi l’8 novembre 1965 si mise in proprio. Da lì cominciò una storia durata 55 anni a Brembo di Dalmine: Auditore fondò infatti in via XV Aprile il «Bar, gelateria, pizzeria, ristorante (con annessa pasticceria) D’Amico». Il suo locale divenne un punto di riferimento per i dalminesi. Chiuse l’attività nel 2000, ma i figli e i nipoti continuano la tradizione. Giovanni (uno dei figli) ha aperto una pizzeria a Mariano e la nipote Silvia (la terza generazione di D’Amico) ancora a Brembo nel 2012.

Ma Dalmine deve molto di più al signor D’Amico che il titolo di «primo pizzaiolo». Uomo generoso, legato alla città, amante dello sport ha fatto molto per i dalminesi. Il calcio e il ciclismo furono le sue grandi passioni: sempre a fianco del Brembo Calcio, fondò anche una squadra tutta sua a cui diede il nome di «Pizzeria D’Amico» (che vinse anche il primo trofeo «L’Eco di Bergamo»), fu poi sponsor e capitano della «scuderia d’oro e pizzeria D’Amico», squadra ciclistica professionistica. Tra i ricordi più belli la serata in cui ospitò staff e squadra della Juventus: realizzò per loro una torta gigantesca per oltre 500 persone. Fu tra i sostenitori del museo del Presepe di Dalmine e quando in parrocchia arrivò la statua della Madonna Addolorata, Auditore comprò un aereo e fece cadere dal cielo 80mila petali di rosa. È ricordato anche per aver fondato nel 1976 di Radio Dalmine sound, emittente poi entrata nel circuito Radio Luna nel 1978, tra le prime radio libere in Italia. I funerali si svolgeranno oggi alle 9,30 nella parrocchiale di Brembo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA