Dalla Val Seriana velocità dimezzata: «Pronti al ricorso al Tar contro Gorle»

I VARCHI CHIUSI. La Provincia: «Dalle 7 alle 9 verso la città i veicoli procedono a 20 all’ora, prima viaggiavano a 45». I Comuni limitrofi ipotizzano l’azione giuridica. Gandolfi non esclude. Testa: «Si spenga il semaforo della Martinella».

Il «caso Gorle» finisce al Pirellone. I sindaci dell’hinterland est di Bergamo e il presidente della Provincia sono stati ascoltati giovedì 20 marzo dalla Commissione Territorio, Infrastrutture e Mobilità di Regione Lombardia sulla sperimentazione dei varchi di via Trento e via Martinella. Una riunione tra smentite sui dati del traffico e la possibilità di portare la vicenda in Tribunale, con l’ipotesi avanzata dai Comuni limitrofi di presentare ricorso al Tar contro il provvedimento di chiusura delle due vie ai non residenti.

Se i numeri forniti dal Comune di Gorle sul test (in vigore dal 3 marzo, per tre mesi, con divieto di accesso al paese tramite le due vie, da lunedì a venerdì dalle 7 alle 9) mostravano nei primi giorni una riduzione di 642 veicoli nei due punti, i numeri del traffico nel bacino riportano invece un peggioramento a livello sovracomunale.

I dati della Provincia

«Da quando è in atto la sperimentazione la viabilità a Gorle è migliorata, e non poteva che essere così, ma sul resto della Provincia evidenziamo criticità, in particolare sulla strada provinciale 35, dove le postazioni per la rilevazione del traffico della Provincia sul secondo ponte di Torre Boldone registrano in quel punto il dimezzamento della velocità di percorrenza, rendendo la strada pessima: nelle giornate e nelle ore della sperimentazione, la velocità dei veicoli è passata da 45 a meno di 20 chilometri orari. Negli ultimi 4 chilometri della sp35 in ingresso a Bergamo le code sono continue» afferma il presidente della Provincia, Pasquale Gandolfi. I volumi dei flussi delle auto non aumentano, ma in compenso ci si muove più piano. «La sp35, che collega Nembro dalla rotonda del Tiro a Segno con Bergamo alla Martinella è la strada più sollecitata, specialmente nell’ultima parte, all’altezza degli svincoli di Torre Boldone e Ranica, paesi nei quali si osserva nelle aree interne una redistribuzione dei flussi» precisa Massimiliano Rizzi, dirigente del settore Viabilità di via Tasso.

Il confronto mancato

Un dialogo con posizioni divergenti ma sereno, nel quale l’unico assente era proprio il sindaco di Gorle, Giovanni Testa. Un confronto mancato rimarcato dal presidente della Commissione, il consigliere regionale bergamasco Jonathan Lobati (Forza Italia). «Rilevo con dispiacere e disappunto l’assenza del Comune di Gorle. È la prima volta, dopo 40 sedute, che un’Amministrazione decide di non aderire a un’audizione. In quest’aula non vengono fatti processi sulle intenzioni ma si discute su fatti concreti» ha commentato Lobati.

«Mi è dispiaciuto non partecipare ma non mi è stato possibile a causa di impegni professionali improrogabili», ha spiegato il sindaco di Gorle

Il primo cittadino di Gorle aveva annunciato l’impossibilità a partecipare nella serata di mercoledì 19 marzo, diramando un comunicato nel quale spiegava anche nel dettaglio la posizione del Comune sui punti all’ordine del giorno della seduta in Commissione. «Mi è dispiaciuto non partecipare ma non mi è stato possibile a causa di impegni professionali improrogabili, e per evitare di mandare qualcuno non adeguatamente preparato ho preferito riassumere tutto in un documento» sottolinea Testa.

«Pronti al ricorso al Tar»

L’ordinanza di Gorle, sebbene giudicata legittima dai Comuni dell’area, è contestata nel metodo. Le voci si dividono tra quelle più pacate e quelle pronte ad affondi decisi, in primis il sindaco di Scanzorosciate, Paolo Colonna: «Se non sarà trovata una soluzione entro la fine della sperimentazione dovremo pensare a un ricorso al Tar, anche per non creare un precedente» afferma. Duro anche il sindaco di Ranica, Sergio Parma, che definisce «deplorevole» l’atteggiamento di Gorle di non tenere conto degli effetti provocati sui paesi vicini, rincarando la dose: «L’indisponibilità al confronto del sindaco è preoccupante, anche in virtù della volontà lasciata trasparire di rendere permanente il provvedimento. Va fermato» tuona Parma.

«Le ripercussioni sul nostro territorio sono forti - aggiunge la sindaca di Torre Boldone, Simonetta Farnedi - e vanno oltre le due ore del test: coinvolgono anche la mezz’ora prima e dopo il blocco»

La possibilità di un’azione giuridica trova sponda anche nell’Amministrazione provinciale: «Non escludo che la Provincia possa prevedere un ricorso. Ma vorrei che fosse condiviso da tutti i sindaci» dice il presidente Gandolfi. I Comuni ci ragioneranno, anche in base agli esiti della prossima riunione, che vedrà di nuovo tutti convocati dal Prefetto di Bergamo il 27 marzo.

«Ripercussioni forti»

«Le ripercussioni sul nostro territorio sono forti - aggiunge la sindaca di Torre Boldone, Simonetta Farnedi - e vanno oltre le due ore del test: coinvolgono anche la mezz’ora prima e dopo il blocco, arrivando a tre ore. Il rimando dei cittadini è che la gente non riesce più a muoversi: anziché impiegare 15 minuti per raggiungere Bergamo ci vogliono dai 40 ai 50 minuti». Il sindaco di Villa Di Serio, Mario Morotti, lancia un appello a Testa: «Riduca la sperimentazione a un mese, tre sono un periodo troppo lungo» dice, sottolineando come sia necessario «un tavolo coordinato da Provincia e Regione per studiare la viabilità della zona». All’incontro hanno partecipato anche il presidente della Comunità Montana della val Seriana, Giampiero Calegari, e un referente del gruppo Facebook «Viabilità valle Seriana», Martino Bigoni, che hanno condiviso il sentimento di preoccupazione dei sindaci per la situazione.

Il nodo di via Martinella

«È un provvedimento approssimativo, che ha lasciato scoperte alcune categorie dell’utenza, a cominciare dai residenti di via Martinella, ai quali è stato inibito l’accesso a Gorle, e un provvedimento inutile: l’esito positivo sul traffico interno a Gorle era scontato» afferma l’assessore alla Mobilità del Comune di Bergamo, Marco Berlanda, che prosegue: «Siamo preoccupati, perché, se reso definitivo, il provvedimento condizionerebbe la risoluzione del nodo della Martinella, che richiede la piena disponibilità della viabilità sulla via».

L’ampliamento della strada

Regione Lombardia ha stanziato a questo proposito 500mila euro, con i quali dovrebbe essere realizzato l’ampliamento della strada in via Martinella, all’incrocio con via Correnti allo svincolo per Torre Boldone, con due corsie per senso di marcia. «L’unica soluzione che permetterebbe un miglioramento completo» sottolinea il vicepresidente della Commissione, il consigliere Michele Schiavi (Fratelli d’Italia), che invita inoltre a far pervenire al prefetto Luca Rotondi, in vista dell’incontro del 27 marzo, una comunicazione «affinché questa sperimentazione inadeguata non si trasformi in una soluzione inefficace».

Concordi su via Martinella anche i consiglieri del Pd, Davide Casati e Jacopo Scandella: «Oggi la priorità è affrontare l’intervento sull’incrocio. Dobbiamo mantenere aperto il canale di confronto tra sindaci e Provincia per agire al più presto». Presente anche il consigliere della Lega, Roberto Anelli, che incalza: «Abbiamo risorse importanti e vanno spese bene».

«C’è una soluzione a costo zero»

Ed è proprio su via Martinella che il sindaco di Gorle apre infine a un nuovo scenario: «C’è una soluzione a costo zero» spiega. «Rendiamo il semaforo di via Martinella verde per due ore, dalle 7 alle 9. Che senso ha bloccare il traffico lì, a 300 metri da una rotonda, il rondò delle Valli, che può aprire la viabilità a direzioni multiple?». Ne parlerà - annuncia – nei prossimi giorni con le istituzioni competenti.

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