Curno, dopo 25 anni chiude l’Uci Cinemas

IL CASO. Inaugurato nel 1999, fu il primo multisala in Italia. La Cgil: trattative in corso per ricollocare i 20 dipendenti. Il sindaco Saccogna: «Un punto d’incontro per generazioni». Ultime proiezioni tra fine anno e il 10 gennaio 2025.

L’odore intenso dei popcorn aleggia nell’aria portando con sé il retrogusto amaro di una storia che sta per finire. Dopo un quarto di secolo il cinema di Curno, primo multisala italiano inaugurato da Uci, si prepara a spegnere le luci con l’arrivo del nuovo anno. Se ne va un pezzo di storia, un luogo che ha segnato la giovinezza di almeno tre generazioni di bergamaschi.

Ma si devono fare i conti con i numeri che di sentimenti, si sa, non ne provano: quelli degli spettatori, che negli ultimi anni sono diminuiti fino a svuotare il piazzale antistante l’entrata anche la sera del sabato, e quelli dell’affitto che si sono fatti insostenibili anche per un colosso come Uci Italia. E poi la concorrenza, i tempi che cambiano, le mode che passano. Le serate trascorse ad aspettare l’inizio del film allo «Star Lite», il ristorante del primo piano chiuso ormai da tempo, sembrano lontane anni luce, così come il ricordo delle sue pizze dai nomi «galattici», delle anteprime nazionali dei kolossal americani, che richiamavano alle porte della città cinefili da tutto il Nord Italia.

Uci Cinemas di Curno, l’apertura nel 1999

Ricordi lontani, come le code alle casse per accaparrarsi un biglietto, possibilmente non in prima fila. Anche quelle, ormai, sono tristemente chiuse, nascoste da una pubblicità di cartone e sostituite da due freddi totem digitali ai quali si rivolgono solo i clienti più âgés. Aperto nel 1999 alle porte del nuovo millennio, l’Uci Cinemas di Curno fu salutato come un faro della modernità; ora a distanza di un quarto di secolo, mostra i segni di un mondo che nel frattempo è corso avanti lontanissimo.

La notizia della chiusura è stata comunicata ai 20 dipendenti all’inizio di novembre: non c’è ancora una data certa dell’ultima proiezione, forse il 31 dicembre, forse l’1 gennaio, oppure il 10

La notizia della chiusura è stata comunicata ai 20 dipendenti all’inizio di novembre: non c’è ancora una data certa dell’ultima proiezione, forse il 31 dicembre, forse l’1 gennaio, oppure il 10. Di chiusura si era parlato anche sette anni e mezzo fa, nella primavera del 2017, dopo l’apertura del nuovo multisala Uci ad Oriocenter, ma quella volta l’azienda confermò il suo interesse «strategico» per la sua prima apertura italiana, e non se ne fece nulla.

La vertenza sindacale

Ora invece il dado è tratto e indietro non si torna. C’è una vertenza sindacale che sta provando a ricollocare i dipendenti proprio nel vicino cinema di Orio. «Ad oggi ci lavorano venti persone – spiega Lorenzo Martinelli, funzionario della Slc Cgil, che sta seguendo il caso –. Dieci di loro sono a tempo indeterminato, la maggior parte donne, e altri 10 a tempo determinato. Stiamo trattando con l’azienda per capire se ci sono i margini per riposizionarli tutti nel cinema più vicino. Lo abbiamo chiesto con forza».

La trattativa è in corso: le ultime richieste dei sindacati risalgono a venerdì mattina

La trattativa è in corso: le ultime richieste dei sindacati risalgono a venerdì mattina; nel frattempo l’azienda avrebbe già dato la disponibilità ad assorbire qualcuno a Orio, proponendo però ad altri l’alternativa di Assago o, addirittura, di Perugia. Proposte che sono state rigettate. «Nei prossimi giorni avremo altri contatti – prosegue Martinelli –. L’azienda ci ha confermato che, scaduto il contratto, non è più in grado di sostenere un nuovo canone di locazione, poiché è stata fatta una richiesta troppo alta».

Il sindaco: «Mantenere la zona vissuta»

Cosa succederà dell’enorme edificio a due passi dal centro commerciale di Curno, è ancora presto per saperlo: «L’Uci cinema è stato un punto d’incontro per tante generazioni di bergamaschi – dice il sindaco di Curno Andrea Saccogna –. Purtroppo sapevamo che i numeri non erano quelli di una volta, sicuramente è un peccato che non ci sia più. Speriamo che arrivi un’attività che continui a portare vita. La cosa più importante è riuscire a mantenere la zona vissuta, abitata e dunque, più sicura. Ciò che possiamo fare come Amministrazione comunale è cercare una soluzione per la riqualificazione e l’ampliamento di questa struttura, per far sì che possano arrivare altre attività che abbiano un impatto altrettanto significativo sul territorio». Ieri non è stato possibile contattare la dirigenza di Uci.

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