Cronaca / Hinterland
Giovedì 04 Maggio 2023
Colta da malore fatale a 49 anni: «Laura, splendevi per la tua semplicità d’animo»
L’ADDIO. Amici e volontari, colleghi hanno ricordato Laura Ferrari, infermiera, e il suo impegno a fianco dei più fragili e deboli. Il parroco di Azzano: «Raccogliamo il suo testimone».
Una chiesa gremita, dentro e fuori, ha dato l’ultimo saluto a Laura Ferrari, infermiera della cooperativa Itaca di Spirano, colta da un malore fatale all’età di 49 anni mentre era domenica scorsa con i suoi amati cavalli al maneggio. Ad Azzano San Paolo, nella chiesa parrocchiale, si sono dati appuntamento amici, parenti e volontari che hanno incontrato Laura in questi anni in una vita spesa per i più fragili e deboli non solo nella sua professione ma anche in moltissime occasioni di impegno nel volontariato. Al suo fianco il marito Mirko Rossi, con cui era sposata dal 10 settembre 2006, apprezzato per il suo impegno prima come guardia giurata e da alcuni mesi, in pensione, come volontario della Protezione civile di Dalmine.
Sono state le amiche e colleghe a raccontare pezzi di storia condivisa con Laura e che resteranno per sempre nei loro cuori. «Siamo abituati al tuo sorriso e alla tua allegria, non ci sembra vero che non sei più tra noi - hanno detto le amiche all’inizio della Messa -. Ci siamo messe la nostra uniforme migliore per rendere omaggio a te che splendevi per la tua semplicità d’animo». «Eri un faro nella notte per tante persone», hanno ricordato i colleghi, «hai speso la vita per prenderti cura delle persone più deboli».
Sul sagrato i picchetti d’onore di varie sezioni Aido, di Sorveglianza Italiana, dell’Associazione carabinieri in congedo, dell’Associazione Polizia di Stato e della Protezione civile.
«Mi auguro che chi è stato raggiunto - ha ricordato il parroco don Alberto Cavina durante l’omelia in una celebrazione con molti sacerdoti sull’altare - dalla sua profonda passione per la vita, dalla tua indole vulcanica, raccolga il testimone di appassionarsi alla vita proprio come ha fatto Laura». Al termine della funzione religiosa tre amici hanno cantato sul sagrato «Così celeste» di Zucchero, la canzone preferita di Laura.
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