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Cronaca / Hinterland
Mercoledì 12 Febbraio 2025
Caschi in vendita sul web: truffato da un finto acquirente
SORISOLE. L’uomo, anziché ricevere i soldi, si è visto sparire 1.600 euro dal conto: 28enne condannato a un anno.
Ha messo in vendita online due caschi Bmw, per un prezzo complessivo di 800 euro, ma l’uomo che lo ha contattato telefonicamente, dicendosi interessato ad acquistarli, è riuscito invece a sottrargli 1.600 euro dal suo conto. È stata la stessa vittima (residente a Sorisole) che martedì mattina (11 febrbaio) ha raccontato, in Tribunale, quanto accaduto nel 2019.
Il passaggio dei soldi tramite Postamat
Circa sei anni fa, il bergamasco, poco dopo aver pubblicato l’annuncio di vendita, riceve una telefonata da un presunto acquirente. Parlano dei caschi, e l’interlocutore gli pone anche delle «domande tecniche» sul prodotto. Poi invita il bergamasco a recarsi a uno sportello Postamat, affermando che gli avrebbe fatto il «passaggio» dei soldi tramite Poste. Al telefono gli «indica i passaggi da fare», in primis l’inserimento della sua carta, e poi gli comunica i codici da digitare sulla tastiera. Il bergamasco segue le indicazioni per due volte (in entrambi i casi, i tentativi non andavano a buon fine), poi si insospettisce e chiude la telefonata. Salvo scoprire poco dopo che, con due diverse transazioni, gli erano stati prelevati 1.600 euro dal conto. Ha provato a richiamare il presunto acquirente ma il telefono risultava sempre spento.
La denuncia
Il bergamasco ha quindi presentato denuncia. I carabinieri di Villa d’Almè hanno iniziato le indagini, concentrandosi sia sull’utenza telefonica che sugli scontrini emessi dallo sportello durante le operazioni. Si è quindi scoperto che il telefono, usato dal presunto acquirente per parlare con il bergamasco, era intestato a un senegalese residente a Modena. Mentre la carta dove sono stati accreditati i soldi della vittima era intestata a un 28enne italiano, residente a Gattatico (Reggio Emilia), che è quindi finito a processo con l’accusa di truffa. In sede di udienza preliminare aveva dichiarato la volontà di risarcire il bergamasco, senza però farlo. Il Tribunale di Bergamo lo ha condannato a un anno, con pena sospesa previo pagamento di una provvisionale di 350 euro, oltre a dover risarcire il bergamasco (con 1.800 euro).
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