Cardiologia, Pitì lascia dopo 45 anni di carriera: «Curare con umanità»

IN PENSIONE. Al Bolognini di Seriate dal 2018, il primario va in pensione. Iniziò ai Riuniti accanto ai nomi che hanno fatto la storia. «Negli anni risultati importanti e si può crescere ancora».

Nel suo racconto scorre una storia insieme personale e collettiva: la carriera di un cardiologo, le tappe della cardiologia bergamasca. Per Antonino Pitì è arrivato il traguardo della pensione, al termine di un percorso professionale iniziato agli Ospedali Riuniti di Bergamo – lavorando al fianco di nomi che hanno scritto la storia di questa disciplina – e poi proseguito dall’ospedale di Treviglio, con l’incarico di direttore della Cardiologia tra il 1999 e il 2011, dall’Humanitas Gavazzeni, dove è stato direttore del Dipartimento cardiovascolare dal 2011 al 2018, e infine dall’ospedale Bolognini di Seriate, di cui dal 2018 e sino allo scorso sabato è stato direttore della Cardiologia, aggiungendo dal 2022 anche il ruolo di direttore del Dipartimento medico dell’Asst Bergamo Est. A succedergli alla direzione della Cardiologia del Bolognini è Davide Personeni, 50 anni, in forza all’Asst Bergamo Est dal 2006.

Pitì: 45 anni di carriera alle spalle

«Se mi guardo indietro – racconta Pitì, che ha da poco compiuto 70 anni, con 45 anni di carriera alle spalle –, sono molto contento. Ho avuto la fortuna di vivere il momento più bello della cardiologia e dell’organizzazione della lotta alle malattie cardiovascolari. Alla fine degli anni Settanta l’infarto acuto era una patologia con mortalità molto alta, al 30%. Oggi, tra chi arriva in ospedale solo il 2% non sopravvive: quasi tutti i pazienti vengono invece dimessi dopo pochi giorni e avviati al ritorno a una vita normale». Il continuo progresso delle conoscenze ha profonde radici anche in terra bergamasca: «Bergamo ha scritto la storia della cardiologia, partendo dall’Unità coronarica di Giorgio Invernizzi alla Cardiochirurgia di Lucio Parenzan – prosegue Pitì –, e poi lo sviluppo dell’angioplastica con Angelo Casari e Orazio Valsecchi, la cardiologia nucleare con Giuseppe Medolago».

La carriera di Antonio Pitì

Sul piano personale, il percorso di crescita di Pitì è passato appunto attraverso i ruoli da primario a Treviglio, in Gavazzeni e a Seriate: «Al Bolognini in questi anni abbiamo sviluppato e rinforzato l’angioplastica coronarica, il trattamento delle valvulopatie e delle patologie strutturali, l’elettrofisiologia interventistica – prosegue l’ormai ex primario –, con la possibilità di dare le migliori risposte a un bacino ampio di popolazione, con risultati importanti e la voglia di crescere ancora. Lascio questo ospedale nelle mani di un valido collega e a un gruppo folto di giovani, affiancati da una bella équipe infermieristica di cui siamo molto grati. Abbiamo riscontri positivi da parte dei pazienti in termini di professionalità e umanità: ed è proprio l’umanità la cifra che deve accompagnarci, sempre». Pitì si congeda a poca distanza dal riconoscimento che l’Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, branca del ministero della Salute) ha comunicato all’Asst Bergamo Est a fine ottobre: la Cardiologia del Bolognini è stata infatti indicata, sulla base delle prestazioni del 2023, tra gli ospedali d’Italia con i migliori risultati nel trattamento dei pazienti con infarto miocardico.

Presente e futuro

Ora, appunto, a guidare la Cardiologia sarà Davide Personeni, 50enne bergamasco, dal 2006 all’Asst Bergamo Est, dopo la laurea e la specializzazione all’Università di Pavia e le prime esperienze professionali tra il San Matteo e i Riuniti; a Seriate ha già ricoperto l’incarico di responsabile dell’Unità di diagnostica e interventistica cardiovascolare. Il nuovo incarico è «una grande soddisfazione personale – commenta Personeni –. Ho avuto diversi maestri nella mia crescita, il dottor Pitì è uno di questi: dobbiamo tutti essergli grati, perché oltre ad aver contribuito alla crescita della cardiologia bergamasca ci ha sempre ricordato che il paziente rimane sempre al centro della nostra attività. L’obiettivo è continuare a offrire una Cardiologia che sia centro di riferimento per tutta la provincia». Puntando su una continua evoluzione: «Le conoscenze e le metodiche di oggi sono diverse da quelle di cinque anni fa, e tra cinque anni saranno ancora diverse – ragiona il neoprimario –. Un’altra sfida è quella di rafforzare la medicina di territorio, accanto allo sviluppo dell’ospedale».

«Il dottor Davide Personeni – evidenza Marco Passaretta, direttore generale dell’Asst Bergamo Est – è un professionista che da anni presta servizio presso l’ospedale Bolognini con risultati eccellenti. Sicuramente sarà in grado di consolidare gli insegnamenti e i risultati raggiunti e di migliorare ulteriormente la parte diagnostica e tecnologica della struttura, centro di riferimento non solo per la nostra provincia. Grande attenzione nel suo mandato sarà rivolta alla rete cardiologica provinciale e al rapporto con il territorio. Un ringraziamento al dottor Pitì per la competenza, la professionalità e l’impegno profuso in tutti questi anni».

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