Boom di affitti brevi, Orio perde abitanti. Il sindaco: «Servono regole»

LA TENDENZA. Crescono i b&b e gli affittacamere, chi cerca casa è in difficoltà. Calano i residenti. Raddoppia la tassa di soggiorno, Colletta: «È una provocazione».

Il tema è caldo su più fronti: Comuni, ministero, associazioni consumatori, agenzie di turismo. Tiene banco il fenomeno degli affitti brevi, degli alloggi «entro ed esco», degli affittacamere, che si acuisce soprattutto nei centri storici delle grandi città a forte attrazione turistica. Il Comune di Firenze, per esempio, vuole bloccare la possibilità di affittare per brevi periodi gli immobili del centro storico, ma la norma cozzerebbe contro i diritti della proprietà privata. Ma non sono soltanto le grandi città in questa situazione di «sofferenza», ci sono anche centri più piccoli attraversati da molti viaggiatori, come il Comune di Orio al Serio.

La «fuga» dei residenti a Orio al Serio

È il sindaco Alessandro Colletta a lanciare l’allarme: nel Comune che ospita il terzo aeroporto d’Italia e importanti infrastrutture prosperano affitti brevi e b&b. «Questo fenomeno – afferma Colletta – obbliga i residenti a trasferirsi in altre località, non trovando più a Orio al Serio disponibilità di appartamenti residenziali, molti dei quali sono stati convertiti dai proprietari per affitti brevi, che sono peraltro di sicuro investimento e più remunerativi. Con un vantaggio ulteriore: non si corre il rischio di incorrere in utenti che non pagano l’affitto». Colletta ha numeri preoccupanti: «Sessanta persone nel 2024 si sono trasferite altrove, fuori da Orio al Serio, e su una popolazione di circa 1.700 abitanti sono una percentuale significativa, attorno al 3 per cento, pari a 25 famiglie in meno. A Orio c’è un importante aumento di alloggi in regime di affitto breve, ciò impoverisce la comunità. In questo ultimo periodo si è passati da circa 17 b&b a 38, più del doppio. Per questo contingentamento di appartamenti chi vuole risiedere a Orio non trova disponibilità di case. Ne risentono anche le casse comunali perché il residente pagherebbe imposte e tributi, con appartamento in affitto breve si paga solo l’Imu».

Il sindaco chiede di mettere ordine al mercato

Colletta spedisce il problema al governo e al ministero competente perché si possa arrivare a una legge che metta ordine e regole al fenomeno, che sta dilagando anche con la partecipazione di grandi circuiti internazionali di affitti brevi che acquistano appartamenti nei

«È necessario che il governo provveda con interventi legislativi a mettere ordine in questo mercato»

centri storici per destinarli ai turisti. Che a Orio sono anche un problema di vivibilità. Racconta Colletta: «È un viavai a tutte le ore del giorno e della notte. I cittadini di Orio devono subire traffico e rumori nel silenzio della notte, rifiuti dappertutto e chiasso ad ogni ora. È necessario che il governo provveda con interventi legislativi a mettere ordine in questo mercato». La sfida è trovare un equilibrio fra l’obiettivo di mantenere viva l’identità dei centri storici senza chiuderli in un bozzolo e quello di preservarne l’autenticità senza precludere il dialogo col mondo. La diffusione del fenomeno fa diventare i centri storici «quartieri vetrina» attraversati dai turisti, ma non vissuti perché i residenti vengono espulsi.

La tassa di soggiorno raddoppia a Orio al Serio

Inoltre il mercato degli affitti brevi provoca l’aumento degli affitti tradizionali a uso residenziale, cosicché per una fetta di popolazione e in particolare per i giovani diventa difficile trovare abitazioni a prezzo accessibile per iniziare percorsi di vita in autonomia. Ora mentre ferve il dibattito nelle sedi istituzionali, il Consiglio comunale di Orio ha approvato trasversalmente una delibera che, con decorrenza 1° gennaio 2025, alla voce «Locazioni con finalità turistiche/affitti brevi» raddoppia la tassa di soggiorno, da 2,50 a 5 euro. «È un’azione provocatoria – interviene Colletta – per cercare di smuovere un po’ le acque. Peraltro nelle casse comunali entreranno circa 20mila euro in più, ininfluenti ai fini del bilancio, e li utilizzeremo per attività sociali».

Dal 1° gennaio 2025, alla voce «Locazioni con finalità turistiche/affitti brevi» raddoppia la tassa di soggiorno, da 2,50 a 5 euro

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