Cronaca / Hinterland
Venerdì 07 Ottobre 2022
Arrestati a Bergamo gli accoltellatori del trapper Simba La Rue: a tradirlo la fidanzata
Gli arresti. L’operazione dei Carabinieri di Bergamo venerdì 7 ottobre per arrestare i 4 presunti autori del tentato omicidio dello scorso 16 giugno nel comune di Treviolo. La mandante sarebbe la fidanzata, una 31enne bergamasca.
I carabinieri di Bergamo hanno eseguito nella mattinata di venerdì 7 ottobre un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti dei quattro presunti autori di un tentato omicidio ai danni del rapper Simba La Rue, accoltellato lo scorso 16 giugno a Treviolo. Il delitto - spiegano i militari - si inserisce in un’accesa rivalità tra rapper: uno, la vittima, attivo nel milanese e l’altro attivo nel padovano.
L’operazione dei carabinieri a Milano e Bergamo
L’operazione è avvenuta nelle stesse ore in cui Simba La Rue è stato a sua volta arrestato a Milano nell’ambito di una operazione congiunta di polizia e carabinieri per una serie di reati violenti tra cui un’aggressione a colpi di arma da fuoco avvenuta a Milano nella notte tra il 2 e il 3 luglio scorso in via di Tocqueville, una delle strade della movida. In quell’occasione due senegalesi erano stati gambizzati. Arrestato anche un altro trapper, Baby Gang (Zaccaria Mouhib). Nell’ordinanza, firmata dal gip Guido Salvini, compaiono altre nove persone (solo una ai domiciliari) e due minorenni , tutti legati all’entourage dei due artisti e accusati a vario titolo di rissa, lesioni, rapina aggravata e porto abusivo di arma da sparo.
La mandante una 31enne bergamasca
L’aggressione che ha visto vittima Simba La Rue, per i carabinieri di Bergamo, sarebbe una vendetta da parte di persone vicine a un rapper padovano sequestrato a Milano una settimana prima, Baby Touche, il cui rapimento era stato postato sul web. Sono stati arrestati al momento, uno dei «mandanti» dell’agguato, una donna 31enne bergamasca, e i presunti esecutori materiali: un milanese di 24 anni, un 24enne di Monselice (Padova) e un marocchino 30enne che si trova da tempo presso il centro di detenzione della polizia di Vordernberg in Austria. Sono accusati di tentato omicidio.
L’agguato a Treviolo il 16 giugno
Il 16 giugno, a Treviolo, Simba era stato raggiunto da numerosi fendenti inferti da persone che erano fuggite a bordo di due vetture. La vittima era a bordo della sua auto, in compagnia della fidanzata. I carabinieri della sezione operativa di Bergamo, che hanno condotto le indagini coordinati dalla Procura, hanno da subito analizzato le telecamere di video sorveglianza comunali e private, riuscendo a risalire alle due autovetture. Gli arresti sono stati eseguiti dai carabinieri di Bergamo, con la collaborazione dai militari dei Comandi Provinciali di Milano e Padova e dagli Agenti della Polizia Austriaca di Vondernberg.
«Volevo che venisse umiliato un po’»
Sarebbe stata proprio la fidanzata di Simba La Rue, Barbara Boscali, a organizzare l’agguato in cui il trapper è rimasto ferito gravemente a Treviolo. La donna, che nutriva risentimento verso Simba, avrebbe contattato i tre aggressori finiti in carcere tra i quali un parente di Baby Touchè. Boscali, 31 anni, molto presente sui social, avrebbe contattato e informato il gruppo su dove punire il fidanzato, senza forse aver presente conseguenze così gravi. «Volevo solo che anche Simba venisse umiliato un po’ visto che mi continuava ad umiliare, ma non avrei mai pensato che lo avrebbero accoltellato». Così si era difesa, sentita ad agosto come testimone, Barbara Boscali. Lo si legge nell’ordinanza per tentato omicidio che ha portato in carcere, tra gli altri, oltre al fratello di Baby Touché, Moaad Amagour, anche la 31enne «concorrente morale», secondo l’imputazione della Procura di Bergamo, nell’aggressione al compagno. Come segnala il gip di Bergamo Lucia Graziosi, dalle intercettazioni risulta che la donna avrebbe attirato Simba nella trappola perché stanca delle violenze fisiche che lui le faceva subire. «Pensavo avrebbero solo bullizzato un po’ Simba - ha messo a verbale - ma non che avrebbero fatto una cosa del genere».
© RIPRODUZIONE RISERVATA