Cronaca / Hinterland
Sabato 28 Settembre 2019
Anziano nel mirino dei «bulli»
Il sindaco di Curno scrive ai genitori
Due dodicenni avrebbero lanciato un gavettone all’uomo, disabile. Lettera aperta del sindaco Luisa Gamba: «Gesto terribile che ci deve interrogare».
«I tuoi figli non sono figli tuoi, sono i figli e le figlie della vita stessa. Tu li metti al mondo ma non li crei. Sono vicino a te ma non sono cosa tua. Tu sei l’arco che lancia i figli verso il domani». Con questi toccanti versi del poeta Kahil Gibran, riportati in una lettera rivolta ai genitori, il primo cittadino di Curno Luisa Gamba intende lanciare un monito sull’educazione dei ragazzi e al contempo denunciare un increscioso atto di bullismo accaduto martedì 24 settembre nel centro del paese. Due ragazzini dell’età di circa 12 anni – stando alla lettera del primo cittadino – hanno infatti lanciato dei gavettoni d’acqua addosso a un signore novantenne, A. C., in sedia a rotelle, mentre accompagnato dalla propria badante, verso sera stava facendo una passeggiata proprio nel centro storico di Curno, passando da via Jesus alla strada che conduce al cimitero.
«Prima di tutto esprimo da parte di tutta l’Amministrazione la più profonda solidarietà al nostro concittadino e una decisa condanna del gesto compiuto. Mi addolora pensare che dei ragazzini che potrebbero essere i nostri figli o nipoti, possano anche solo pensare di compiere un gesto così tanto terribile nei confronti di una persona anziana, fragile, con disabilità, che stava semplicemente facendo una passeggiata per le strade del suo amato paese» sono le parole piene di rammarico del sindaco. «Un fatto increscioso che interroga tutti noi, ma soprattutto chi è genitore. Negli ultimi anni – aggiunge – si sono stati altri episodi di questo tipo perpetrati sempre ai danni di persone anziane o con fragilità. Da adulti responsabili della crescita dei nostri figli non possiamo rimanere indifferenti». L’anziano A. C., proprio a causa dell’età avanzata ha preferito non infierire contro i ragazzini temendo una ripercussione, a differenza della badante, già pronta a intervenire ma frenata dal volere dell’anziano. Fortunatamente si è trattato di una bravata che non ha causato danni fisici all’uomo, che per il momento ha preferito non sporgere denuncia.
«Noi siamo l’arco che lancia i figli verso il domani – prosegue il sindaco nella lettera riprendendo i versi di Gibran – essere genitori oggi. Ma vi sollecito affinché questa non rimanga solo una triste constatazione oppure che ci sia solo indignazione per quanto successo, ma che ciò risvegli in noi il desiderio di confrontarsi e aiutarsi in questo difficile ma bellissimo compito di essere genitori».
Anche l’assessore alla tutela del territorio e dell’ambiente Perlita Serra si è espressa a riguardo, sottolineando la giovanissima età dei ragazzi e il bisogno sempre più grande di un piano educativo efficace: «Si tratta sicuramente di un atto incivile che ci fa interrogare su cosa abbiamo trasmesso in questi anni ai nostri figli. Proprio da qui devono nascere nuove occasioni di confronto anche tra genitori per trovare insieme delle soluzioni su come educare e trasmettere i messaggi giusti ai più giovani».
Il sindaco conclude la sua lettera con una proposta: «Nel Piano di diritto allo studio 2019/2020 votato all’unanimità dal Consiglio comunale è incluso il progetto «Genitori geniattori family lab», un laboratorio permanente alla genitorialità studiato e pensato da un gruppo variegato di soggetti del territorio tra cui alcuni genitori e che ha come obiettivo quello di accompagnare e agevolare i genitori nel loro compito educativo pr la crescita dei bambini, dei ragazzi e della nostra comunità. Il 13 ottobre il progetto parte con una festa che si svolgerà dalle 12 alle 18 al Centro Vivere Insieme I. Alle 12 chi lo vorrà potrà pranzare nel giardino del centro con il pranzo al sacco o approfittare dello stand con salamelle. Ci saranno torte e caldarroste. A seguire la presentazione del progetto. I bambini e ragazzi saranno impegnati con giochi organizzati da volontari. Vi aspettiamo: è importante per i nostri figli, per noi, per il futuro della nostra comunità».
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