Cronaca / Hinterland
Lunedì 25 Ottobre 2021
Al Casello di Bagnatica sporcizia
e danni. Ma i vandali pagheranno tutto
Ennesimo episodio in una zona di aggregazione. Il sindaco: già 15 ragazzi individuati, chi sa parli.
Nuovo allarme vandalismo al Casello San Marco di Bagnatica. Uno dei luoghi di aggregazione più noti del paese, posto in un’area collinare di pregio (alle pendici del monte Tomenone), è stato nuovamente preso di mira da orde di giovanissimi che per «divertirsi» hanno fatto nuovamente danni alla zona e ai suoi manufatti.
A renderlo noto è stato lo stesso sindaco Roberto Scarpellini, che nell’ultimo anno ha dovuto più volte intervenire in situazioni di questo genere. Nella serata di sabato (e nella notte) ignoti ragazzini hanno dato fuoco ai pali della segnaletica, lasciando spazzatura e sporcando, probabilmente dopo avere alzato un po’ troppo il gomito, sotto al gazebo che serve da riparo per coloro che passeggiano nella zona. Di giorno questo è un punto di aggregazione per le famiglie e i più piccoli.
Il tema del vandalismo è all’attenzione dell’Amministrazione comunale – e degli stessi cittadini, esasperati – da tempo, e non solo al Casello San Marco. «Si tratta dell’ennesimo episodio, ma mi preme dire alla comunità di Bagnatica che come Amministrazione non siamo inerti – ha spiegato il primo cittadino -. Nel silenzio, e senza proclami, negli ultimi sei mesi ho ricevuto una quindicina di ragazzi con i rispettivi genitori, autori a vario grado di gesti di vandalismo. Hanno pagato tutti: chi attraverso opere sociali e chi in denaro come gli ultimi tre giovani che avevano svuotato degli estintori. So già che a seguito di queste mie parole ci sarà chi invocherà l’installazione di telecamere e chi insulterà i vandali e i loro genitori. Tengo a precisare che siamo il paese con più telecamere del circondario e che questo mio messaggio è invece una richiesta di aiuto: chi sa qualcosa o conosce qualcuno dei personaggi di sabato sera, parli. Sarà coperto dall’anonimato. Perché vogliamo che questi soggetti paghino caro, e paghino tutto».
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