Cronaca / Hinterland
Mercoledì 27 Gennaio 2021
Abb, 44 esuberi per traslochi produttivi
Alcune linee da Dalmine in altri siti europei
Interessato lo stabilimento di Dalmine che perde alcune linee spostate in altri siti europei. Il polo bergamasco (850 addetti) diventa centro globale per gli interruttori. Le prime reazioni sindacali.
Abb, il colosso dell’elettrotecnica svizzero-svedese operante nella robotica, nell’energia e nell’automazione presente in oltre 100 Paesi, con 110 mila dipendenti, sede centrale a Zurigo e attivo in provincia con i due poli di Bergamo (300 addetti) e Dalmine (850), sta riorganizzando le sue attività sparse nel mondo, con effetti che si stanno ripercuotendo sul sito di Dalmine. Che se da una parte perde le attività (trasferite in altri stabilimenti europei) legate ai quadri primari di media tensione e ai quadri di bassa tensione, dall’altra acquisisce dalla Polonia la produzione degli interruttori in corrente continua diventando Centro di competenza globale specializzato negli interruttori di media tensione. Per effetto di questi cambiamenti a Dalmine ci saranno 44 esuberi, dei quali Abb si impegna a «ridurre al minimo l’impatto sociale».
Ieri l’azienda ha incontrato i rappresentanti delle Rsu di Dalmine «per annunciare una decisione strategica che riguarda le linee di produzione della divisione Electrification distribution solutions (Elds) per i quadri di media e bassa tensione (UniGear e Mns) e gli interruttori in corrente continua prodotti presso il sito di Dalmine». «Come parte di un impegno continuo per soddisfare le mutevoli aspettative dei clienti migliorando al contempo le prestazioni in un mercato altamente competitivo e in evoluzione - continua l’azienda - Abb sta allineando le proprie attività per garantire che la sua impronta produttiva rifletta la specializzazione di ogni fabbrica in termini di focalizzazione sul mercato, esperienza di prodotto e competenze tecniche».
Via linee di media e bassa tensione
Ed ecco spiegate le tre modifiche, che si prevede verranno completate entro il 2021. La prima è «il trasferimento dei quadri di media tensione (UniGear) da Dalmine a Brno (Repubblica Ceca). Lo stabilimento di Brno rafforzerà ulteriormente il suo ruolo di Centro di competenza globale specializzato nei quadri primari di media tensione». La seconda, «il trasferimento dei quadri di bassa tensione (Mns) da Dalmine e Skien, in Norvegia (attività di esportazione indiretta), a Bielsko-Biala in Polonia e a Brno che saranno entrambi Centri di competenza globali specializzati nei quadri di bassa tensione». Infine, «il trasferimento degli interruttori in corrente continua da Bielsko-Biala allo stabilimento di Dalmine che diventerà il Centro di competenza globale specializzato negli interruttori di media tensione».
Come risultato di questi cambiamenti, la società stima che nei prossimi 12 mesi a Dalmine saranno coinvolti 44 dipendenti. «Abb è pienamente impegnata a ridurre al minimo l’impatto sociale di queste decisioni nel rispetto delle regole di Gruppo e delle leggi del Paese e lavorerà per identificare le migliori soluzioni per supportare i dipendenti interessati nel rispetto delle normative e nel dialogo con le parti interessate, le istituzioni e i rappresentanti dei lavoratori». Allo stesso tempo, «Abb si impegna a garantire la continuità delle attività per ridurre qualsiasi potenziale impatto sui tempi di consegna e sulla qualità dei prodotti e dei servizi per i suoi clienti».
Con oltre 850 dipendenti e un’area industriale di 43 mila metri quadrati, il sito industriale di Dalmine - prosegue l’azienda - «continua ad essere un asset strategico per Abb Italia con attività presenti nel sito che includono progettazione, sviluppo, test e produzione di apparecchi per interno, interruttori per esterno, quadri di distribuzione secondaria, settore ferroviario, soluzioni digitali, attività di service per interruttori di bassa e media tensione e quadri in bassa tensione». E l’Italia «continua a rivestire un ruolo strategico all’interno di Abb con 15 unità operative situate nel Nord e nel Centro del Paese e 4.600 dipendenti che offrono esperienze e competenze che aggiungono valore al mercato globale e italiano». Abb, infine ricorda che «produce e collabora con i clienti da 150 anni in Italia dove investe annualmente il 3,2% dei ricavi in ricerca e sviluppo con oltre 3 mila brevetti depositati sin dal suo inizio».
Rota (Fiom): timori per Dalmine
Oggi in programma un tavolo sindacale in Confindustria Bergamo ma già ieri sera sono pervenute in redazione le prime reazioni sindacali. «La notizia del trasferimento produttivo da Dalmine alla Polonia e in Repubblica Ceca - dice Mirco Rota, coordinatore nazionale Fiom-Cgil per Abb - è stata comunicata solo oggi (ieri per chi legge, ndr) con modalità davvero discutibili, ovvero con una semplice telefonata ai coordinatori nazionali. Ci preoccupa non solo l’impatto occupazionale ma in particolare il nuovo assetto industriale che Abb prevede per Dalmine, uno dei siti italiani più importanti. Da subito chiederemo un confronto per approfondire il progetto di Abb ed esprimere le nostre valutazioni. Naturalmente fin da subito informeremo e discuteremo con tutti i lavoratori del sito di Dalmine».
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