«A scuola anni difficili, ora lavoro
per un gruppo bancario internazionale a Parigi»

LA STORIA. La 33enne Gloria Marchetti di Scanzorosciate ricorda: «Le maestre dicevano che avevo la testa fra le nuvole. In un viaggio la svolta per tornare a credere in me stessa, poi la laurea con 110 e lode». Scrivici la tua storia a [email protected].

«La magia è credere in se stessi: se riusciamo a farlo, allora possiamo far accadere qualsiasi cosa». Potremmo riassumere così, con questa citazione di Johann Wolfgang Goethe, la storia di Gloria Marchetti, trentatreenne di Scanzorosciate che da oltre 4 anni vive a Parigi, dove lavora come Relationship manager, gestendo la relazione con clienti istituzionali, italiani ed esteri, per un prestigioso gruppo bancario internazionale. «Fin da piccola – racconta la ragazza – le maestre mi dicevano che avevo “la testa sulle nuvole”, che non ero brava a scuola. E nel mio percorso scolastico tutto questo ha inciso».

«Ho finito le elementari con la convinzione di “non poter riuscire” e gli anni delle medie sono stati difficili. L’unica materia che mi piaceva era matematica perché la maestra Corbani era mitica, ho trovato in lei una connessione emotiva, nonostante fosse rigidissima, e l’ho ancora oggi nel cuore. In terza media sono stata bocciata, non perché non fossi capace, ma perché non riuscivo a concentrarmi, pensavo di non riuscire e andavo male in tutto. Dopo aver rifatto l’anno volevo qualcosa che mi desse un lavoro dopo i tre anni così ho iniziato l’istituto Guido Galli. Anche qui però mi portavo addosso la convinzione di non essere capace e dopo due anni ho deciso di ritirarmi».

E proprio in quei mesi, quando le convinzioni di Gloria su sé stessa sembravano realizzarsi, qualcosa è cambiato. «Con i pochi soldi che avevo racimolato con il lavoretto in un bar di Pedrengo ho lasciato tutto e sono partita. Sono andata a vivere in Toscana per 6 mesi. Facevo

la baby sitter e aiutavo degli amici dei miei genitori con la loro azienda agricola. E lì tutto è cambiato, io sono cambiata, non ho mai avuto aspettative verso me stessa ma in quei mesi ho deciso di tornare a scuola e di cambiare. Così sono rientrata a Bergamo, sono “scesa dalle nuvole”, i miei voti sono passati dal 4 al 10 e gli stessi professori con cui ero l’anno prima erano scioccati. Ho concluso facilmente i tre anni, ero rappresentante di classe e spiegavo ai miei compagni quello che non capivano, i miei appunti erano sempre più lunghi. E poi, senza neanche pormi questioni, ho fatto anche gli ultimi due anni e mi sono diplomata con 100».

Oramai la magia, credere in se stessi, era «fatta» e allora Gloria ha potuto «far accadere qualsiasi cosa». «Qualche timore – confessa – per l’università l’avevo comunque. Perché mi mancava tanto e perché l’università per me era qualcosa di enorme, nessuno nella mia famiglia aveva mai pensato all’università e i soldi non ci sarebbero stati. Ma ci ho provato, ho ottenuto una borsa di studio e ho fatto tre anni di Economia aziendale e gli ultimi due in inglese, conseguendo la laurea magistrale in Leadership Management and Marketing all’Università degli Studi di Bergamo con 110 e lode». Era il 2017. «Tutti quegli anni a studiare e lavorare in bar, ristoranti e gelaterie mi avevano stancata. Così poco prima di laurearmi ho iniziato a cercare lavoro, perché no, in banca. Ho trovato lavoro nella banca in cui lavoro attualmente a Milano e da lì ad ora non ho più cambiato lavoro, ma ho cambiato nazione».

Gloria si è trasferita a Parigi nel marzo del 2019. «Il lavoro a Milano mi piaceva molto. Purtroppo il contratto era a tempo determinato. I miei capi “avrebbero provato a far di tutto per tenermi”, ma non ho mai amato l’insicurezza, soprattutto economica. Così un venerdì sera ho contattato un capo della stessa banca nella sede di Parigi, mandandogli il mio cv, e ha

funzionato. Da Parigi mi hanno offerto un contratto a tempo indeterminato e io, che ho sempre sognato di andare a Parigi, pochi mesi dopo sono partita. Sono arrivata qui senza amici, senza famiglia e non conoscendo la lingua ma, nonostante questo, non mi sono mai sentita persa. Forse anche perché la banca per cui lavoro mi ha offerto un alloggio temporaneo per due mesi, il tempo di trovare un appartamento. Trovare casa a Parigi non è stato semplice ma ho avuto molta fortuna. Dopo aver visto qualche appartamento di 15mq a 1000 euro al mese, sono riuscita a trovare il mio piccolo stupendo appartamento in cui ho vissuto i primi due anni: un sogno, un appartamentino all’ultimo piano di un immobile classico parigino situato tra Bastille e Republique, da cui vedevo tutta Parigi, la tour Eiffel da una finestra e Montmatre dall’altra; ho visto dei tramonti da sogno e ho fatto colazioni sul piccolo balconcino che dava sulle luci della città. Erano 30 metri quadrati di puro splendore».

Poi Gloria ha iniziato ad ambientarsi, «al lavoro ho iniziato ad avere qualche conoscenza e amicizia e avevo moltissima voglia di imparare il francese. Dopo un anno e mezzo lo parlavo bene e ora parlo perfettamente francese nonostante, per fortuna, l’accento italiano ci sia sempre. Il mio ruolo in banca a Parigi è iniziato da un team di back office di strumenti finanziari e dopo qualche anno sono passata front office. Oggi gestisco la relazione con clienti istituzionali, italiani ed esteri». A Parigi Gloria si è anche costruita una famiglia. «In banca ho incontrato quello che ora è mio marito. Ci siamo incontrati a dicembre 2020 e la nostra relazione è iniziata in modo diverso rispetto ai classici incontri, perché qualche mese dopo esserci conosciuti è iniziato il Covid-19. Non sapendo come sarebbe andata ho iniziato a vivere da lui in un appartamento più grande poco fuori Parigi. Abbiamo quindi sperimentato da subito una convivenza e ci siamo trovati benissimo insieme così, dopo sei mesi, ho deciso di lasciare definitivamente il mio appartamento parigino e di vivere da lui. E sono stata bene. Vincent mi ha insegnato e mi insegna tuttora tanto sulla cultura francese che non è così diversa rispetto alla nostra. Un giorno d’estate, poi, mi ha portata alla casa di Monet, si trova poco fuori Parigi, a Giverny. Stavamo passeggiando in quel giardino incantevole quando si è inginocchiato e mi ha detto: “Gloria, vuoi sposarmi?” (in italiano). Così a maggio 2023 abbiamo fatto la cerimonia civile in Francia e a settembre il matrimonio religioso a Bergamo».

In Francia Gloria ha ripreso anche la sua vecchia passione per la fotografia. «Dopo il viaggio in Toscana avevo iniziato a fare fotografie. Qualche mese dopo essermi trasferita a Parigi ho iniziato a riprendere la fotografia, che tuttora è una mia enorme passione, prima a qualche famiglia poi alle modelle, ora la mia passione sono le ballerine di danza classica, quando danzano sembra che volino. Così ogni weekend faccio foto, alcune come “lavoretto extra”, altre in collaborazione, in entrambi i casi lo faccio per passione». Bergamo, certo, «mi manca sempre, è la mia città e la amo. Con le ferie che ho posso tornare spesso e fare servizi fotografici a Bergamo. I miei amici sono in Italia, li sento al telefono e li vedo quando rientro». E il futuro? «Per ora questo equilibrio Parigi-Bergamo mi piace, in 2 ore posso essere a Bergamo con un volo diretto e qui ho la mia nuova famiglia. Mi sono appena sposata con Vincent e poi si vedrà, ma qui in Francia sto bene».

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