
Cronaca / Hinterland
Mercoledì 05 Febbraio 2025
A Gorle spunta un manufatto misterioso: «Non si sa cosa sia e va spostato»
LA CURIOSITÀ. Lo strano grande oggetto è apparso in un campo agricolo di proprietà privata.
Cosa sarebbe? si domanda Silvia Valtellina. «È orribile» commenta Maria Pia Zambetti. «Ah ma è un’opera d’arte?» chiede dubbiosa Silvana Guerini. E di domande e ipotesi bizzarre a Gorle se ne sono fatte tante per la comparsa di un oggetto non bene identificato in un campo agricolo di proprietà privata.
Il manufatto, una struttura allungata formata da tante stelle appuntite, e ironicamente definito «opera», è stato notato da diversi residenti nella notte tra lunedì e martedì, ed è stato postato su Facebook dal consigliere comunale Roberto Filisetti, del gruppo di minoranza «Per Una Gorle Migliore», che ha contattato l’Ufficio tecnico del Comune per chiedere spiegazioni sulla costruzione spuntata nel campo del «Triangolone». L’ha visto anche il consigliere di maggioranza con delega alla Sicurezza, Bruno Artuso, che si trovava a passare nella zona e ha segnalato l’episodio al sindaco Giovanni Testa.
La sua presenza rimane ancora un mistero
«Si tratta di un’occupazione abusiva – commenta il sindaco -. È stato posato in un parco agricolo privato e recentemente classificato nel Pgt tra le aree rientranti all’interno del Parco delle Piane agricole di Gorle. Ma è stato posato senza avvisare né il Comune né la polizia locale. Facciamo fatica anche noi a comprendere la genesi di questo manufatto, che non era certamente destinato lì ed è incompatibile con la funzione del campo agricolo, che non è un deposito a cielo aperto. Il Comune, comunque, ha chiarito con chi lo ha collocato che l’oggetto va rimosso quanto prima. Abbiamo dato qualche giorno di tempo per spostarlo» sottolinea non senza ironia il primo cittadino, che ci tiene a rassicurare sullo strano oggetto: «Non è nulla di pericoloso .La gente più che preoccupata è sorpresa». E sulla natura del manufatto non sa dare interpretazioni. «Sembrano tante stelle – conclude Testa –, ma bisognerebbe chiedere all’autore».
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