
L'Editoriale / Bergamo Città
Lunedì 08 Aprile 2019
Verità scomode
sui soldi pubblici
Se il Def (documento di economia e finanza), atteso questa settimana, fosse una cosa seria, dovrebbe dire tutte le verità sullo stato della nostra economia, anche quelle scomode, ma non sarà così. Più facile che si getti la palla in tribuna, per guadagnare tempo. Un’altra occasione perduta per il ministro Tria, che si trincera dietro il fatto che se cade lui, i mercati la fanno pagare al Paese. Un caso di medico pietoso che fa aggravare il paziente, ingannando i parenti al capezzale: gli italiani tutti, il cui imminente ruolo di elettori non deve essere turbato.
Bergamo
Trattati come bambini, facili da ingannare con altre emergenze presunte. Eppure, qualcosa il Def dovrà pur dire, perché tra un mese parlerà l’Europa e, subito dopo le elezioni, il 5 giugno, potrebbe ripartire il meccanismo delle sanzioni. Serve a poco far finta di niente su come trovare i 23 miliardi compensativi dell’Iva ancora congelata, e rispondere come Di Maio in Tv «non mi faccia entrare nel tecnico». Aggiunti ai circa 5 miliardi di buco che si è creato nel frattempo, siamo già a 28 per il primo calcolo di costi da fronteggiare ad autunno. E tutto senza calcolare le nuove promesse elettorali da finanziare, tipo la flat tax, che da sola costa, in versione mini, almeno 15 miliardi.
Il Def ci dirà anche che, pur essendo saltati a Pasqua tutti i capisaldi del Bilancio varato a Natale, non è necessaria una correzione di metà anno, ma questa – per 2 miliardi – ci sarà comunque, perché a luglio scatteranno i tagli corrispondenti pretesi come garanzia da Bruxelles. Tagli dolorosi per un Governo che chiama promesse mantenute i nuovi debiti, ed è allergico a riduzioni di spesa. E non dimentichiamo che la legge di Bilancio 2019, almeno per far tornare i calcoli avventurosi su cui era basata, ha messo una posta in entrata di 18 miliardi di privatizzazioni fantasma. Dato che è impossibile vendere davvero immobili e beni statali (meno di 700 milioni lo scorso anno), si pensa di accollare a Cassa Depositi e Prestiti queste acquisizioni, passando i soldi dalla tasca Stato alla tasca apparentemente privata.
Peccato che Cassa Depositi e Prestiti è per l’appunto ancora in parte privata. C’è qualcuno, ad esempio la Fondazione Cariplo (e tutto il mondo del localismo del Nord che vi appartiene), che già si ribella all’idea di far da servo muto su cui appoggiare una magia contabile. Giuste resistenze, di fronte a giochetti del tipo di quelli nascosti nel decreto crescita per rinunciare al prestito Alitalia o per buttare i 12 miliardi di debiti della città di Roma in un calderone che faccia pagare ai contribuenti, fino al 2048, i guai pregressi della Capitale, con interessi che ora già versano per tre quinti, mentre per il resto erano almeno sul groppone dei cittadini romani. Ma la sindaca Raggi ha già raccontato giuliva che presto (tra un paio d’anni in verità) non ci saranno più le odiose addizionali Irpef per i sudditi capitolini. Pagheremo tutti.
Prepariamoci dunque a un Def d’attesa (forse di un futuro liquidatore?), con tabelle però inevitabili su un Pil che crescerà dieci volte meno di quanto previsto a dicembre (15 rispetto a settembre), e qualche sopravvalutazione dell’effetto benefico dei capisaldi della manovra come lo 0,2 di miglioramento ottimisticamente attribuito al reddito di cittadinanza e a quota 100. Il viceministro Garavaglia, della Lega, ha ricordato come cosa positiva, perché destinati al consumo, gli 8 miliardi di liquidazioni degli statali anticipati cash dalle Banche. Peccato che siano appunto nuovi interessi da pagare, da aggiungere al debito complessivo che in questi «anni bellissimi» (copyright Conte) già costano 6 miliardi al mese. Lo stesso valore, o poco meno, del costo del reddito di cittadinanza, che per ora – in verità – non riscuote successo di folle al di là delle zone, come la Lombardia, in cui il lavoro nero è meno diffuso. Sarà un caso che sia accolto con tanta diffidenza nelle Regioni in cui si fa un calcolo di convenienza rispetto al sommerso? Vuoi vedere che i grandi capisaldi della manovra del cambiamento costeranno di meno del previsto e daranno qualche margine inaspettato al Def? Sarebbe un bel paradosso, dopo tanta retorica.
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Ferdinando Diborbone
6 anni, 1 mese
Mai un articolo sulle verità nascoste in questi anni dai governi di sinistra come ad esempio sul crollo delle banche,immigrazione clandestina, cooperative onlus nate come funghi .....
FRANCESCO DUINA
6 anni, 1 mese
E se cominciassimo a guardare la strada che abbiamo davanti?
Riccardo Bianchi
6 anni, 1 mese
"delusione di quel 27,9% di famiglie di Crotone (solo 3,5 a Bergamo) che si attendono 780 euro", Beppe Facchetti, 25 novembre 2018. "non riscuote successo di folle al di là delle zone, come la Lombardia, in cui il lavoro nero è meno diffuso. Sarà un caso che sia accolto con tanta diffidenza nelle Regioni in cui si fa un calcolo di convenienza rispetto al sommerso?" Beppe Facchetti, oggi. Alla fine, sembrerebbe che, secondo Facchetti, il reddito di cittadinanza riscuotesse più successo in Lombardia che a Crotone. Cambiare idea si può, ma affermare una cosa ed il suo contrario, continuando nel contempo a bocciare senza se e senza ma un provvedimento, è cosa che solo un grande giornalista è in grado di fare. Ammesso e non concesso che in Lombardia il lavoro nero sia poco diffuso, a me risulta il contrario, x esperienza diretta.
FRANCESCO DUINA
6 anni, 1 mese
Ho la sensazione che la politica di questo governo sia diventata l'arte di inseguire la fantasia senza fare i conti con la realtà. Prima rimettono i piedi per terra meglio è.
BEPPE FACCHETTI
6 anni
Intanto grazie per l’attenzione e la memoria. Ma non c’è contraddizione. A novembre era solo un progetto e le statistiche dicevano che la cosa riguardava il 3,5 a Bg e invece il 27 a Crotone. Lo citavo per far riflettere il 96,5 dei Bg sulla portata “storica” della cosa. Ora il progetto è realtà e i potenziali beneficiari fanno i conti più precisi. Vero che il nero c’è anche in Lombardia, purtroppo, ma a Cosenza è provato che sia più alto e prima di aderire molti fanno i calcoli. Conviene rinunciare al nero sicuro per un reddito che durerà poco, non sarà di 780 euro e mi metterà sotto i riflettori? L’assistenzialismo? No grazie.
Andrea Manzoni
6 anni, 1 mese
"Chi è causa del suo mal, compianga sè stesso..." (Dante) I nostri politici, così come i nostri problemi economici, non sono caduti da Marte, e non ci sono stati imposti da nessuno, per quanto possa far comodo continuare a crederlo o tentare di farlo credere. Ci sono o ggi come in passato tutti gli strumenti e le informazioni per capire dove intervenire e quali soluzioni adottare, se poi preferiamo ascoltare i pifferai magici e la propaganda del gatto e la volpe, e come Lucignolo credere al paese dei balocchi, c'è poco da fare, continueremo a cercare alibi e comode scuse, scaricando le colpe sui soliti capri espiatori, rinchiusi nei recinti delle false verità ideologiche di moda, con lo stesso valore scientifico delle scie chimiche e dei terrapiattisti, con gli stessi identici risultati. Buon fortuna a tutti.
MAURO PEZZOTTA
6 anni, 1 mese
Condivido il tutto ma mi domando come mai queste analisi così "approfondite" non sono mai state prese in considerazione quando al governo c'erano "gli altri", allora funzionava tutto a dovere!!
Pierluigi Brignoli
6 anni, 1 mese
no, non funzionava tutto bene, proprio no. Infatti quelli che ci stanno adesso sono stati eletti perché avevano promesso che sarebbe andato tutto bene mentre alla prova dei fatti fino ad oggi sono solo riusciti ad incrementare il debito peggio di quelli che c'erano prima invertendo una tendenza che stava finalmente girando in positivo. Forse basterebbe accontentarsi di poco invece di credere agli stregoni di turno sia che si chiamino, Berlusconi, Renzi, Salvini o Di Maio. …. (Tradotto: il poco considerato Gentiloni non aveva fatto le promesse mirabolanti dei 4 che ho citato ma allora il PIL cresceva dell' 1,7% e pure il grosso degli sbarchi era stato arrestato).
FRANCESCO DUINA
6 anni, 1 mese
Il 2019 sarà un anno bellissimo (Giuseppe Conte); siamo alla vigilia di un boom economico paragonabile a quello degli anni sessanta (Luigi Di Maio)! Finalmente abbiamo sconfitto la povertà (Luigi Di Maio dal balcone di Palazzo Chigi)! Due indizi sono una coincidenza, tre indizi fanno una prova (Aghata Christi). Possiamo dormire sonni tranquilli in serena beatitudine, sperando solo che qualcuno non ci svegli con un secchio di acqua gelata sulla testa!
romano laini
6 anni, 1 mese
..."Se il Def (documento di economia e finanza), atteso questa settimana, fosse una cosa seria, dovrebbe dire tutte le verità sullo stato della nostra economia"..... sono 25 anni che non ci raccontano la verità sulla nostra economia.
FRANCESCO DUINA
6 anni, 1 mese
La verità la conosciamo tutti, solo che non ne accettiamo le conseguenze a cominciare da chi ci governa!