L'Editoriale
Lunedì 06 Febbraio 2023
Sui rapporti Cina-Usa un pallone fuori tempo
Esteri. Non appena il pallone-spia cinese ha sorvolato una «zona sicura», l’ordine del presidente americano Biden è stato subito eseguito: il misterioso marchingegno «meteorologico» è stato così abbattuto. Diversamente non poteva succedere. La sfida di Pechino era troppo grande per non essere colta.
E poi alle opinioni pubbliche internazionali non si poteva trasmettere un nuovo segnale di debolezza dopo quello del 15 agosto 2021 a Kabul, ossia del ritiro confuso dall’Afghanistan, prologo allo scoppio della tragedia ucraina. Oggi il messaggio recapitato alle autocrazie è uno solo: «Attenzione che noi Occidente adesso rispondiamo. Non allargatevi troppo!». La sorprendente comparsa del pallone-spia è avvenuta dopo gli ennesimi screzi nel Mar cinese meridionale (questa volta) con le Filippine e nello stretto di Taiwan, dove presto si terranno importanti consultazioni elettorali.
Ma non solo. Un autorevole quotidiano Usa ha appena reso noto che società cinesi stanno fornendo ausilio tecnologico ai russi, in grave difficoltà per l’embargo occidentale, anche se non sono verificabili le proporzioni di tale impegno.
Di notevole rilevanza, invece, è il significato di quanto accaduto. Primo: l’evoluzione tecnologica ha rimpicciolito il mondo; i due oceani non garantiscono più la sicurezza degli Stati Uniti. A parte le eredità dai tempi della Guerra Fredda – ma quella era una questione tra superpotenze -, il primo campanello d’allarme per Washington è suonato con lo sviluppo del programma nucleare e missilistico della Corea del Nord. Secondo significato: mai prima d’ora i cinesi erano arrivati a sfidare così platealmente gli americani addirittura in casa loro.
Unità Usa stanno recuperando la strumentazione presente sull’apparecchio abbattuto. Il dubbio è che i cinesi non siano poi tanto avanti tecnologicamente con i loro satelliti, come si è creduto finora, e che quindi utilizzino tali marchingegni per fotografare meglio (più in dettaglio) le installazioni a terra. Stando ad alcuni specialisti d’oltreoceano, Pechino avrebbe lanciato nell’ultimo decennio una trentina di tali palloni-spia in giro per il mondo. L’altro uso che potrebbe essere stato ora fatto sarebbe quello di testare i radar e i siti di guerra elettronica americani nell’area nord-occidentale degli Stati Uniti, dove sono presenti installazioni militari sensibili. Ecco un altro motivo dell’abbattimento divenuto necessario per la Casa Bianca.
Quali ripercussioni avrà questo incidente sulle relazioni sino-americane? Intanto dal punto di vista diplomatico è saltata la tanto attesa visita del segretario di Stato Usa Blinken in Cina. Dopo le dichiarazioni velenose di questi giorni, Pechino e Washington saranno costrette a concordare una nuova agenda di incontri. Ufficialmente, da settimane, i due Paesi hanno definito di impegnarsi insieme a portare un po’ di sereno nelle loro relazioni bilaterali.
È proprio qui il punto poco chiaro: per quale ragione chi ha fatto volare il pallone-spia sugli Stati Uniti ha scelto questa tempistica? La Cina si sente psicologicamente inferiore militarmente agli Usa tanto da mettere in piedi operazioni del genere? Specialisti occidentali ritengono che Pechino abbia bisogno ancora di cinque anni almeno per poter pensare di riprendersi Taiwan con successo, sviluppando i necessari mezzi militari. Alla storia del «pallone meteorologico», sfuggito al controllo a terra, non crede veramente nessuno. La preoccupazione è semmai che gli autocrati realmente controllino tutti i loro uomini e le rispettive strutture e non vi siano in giro schegge impazzite o roba del genere.
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