Se per insegnare la vita basta l’amore di un figlio

Il commento. La morte è sempre uguale a sé stessa o c’è qualcosa che ne rende ciascuna diversa dall’altra? E la morte di chi ci ha voluto bene, di chi ci ha tenuto per mano fino ad un attimo prima dell’epilogo, di un epilogo improvviso e inaspettato, che morte è? E quali conseguenze avrà su chi si è trovato di fronte a una tragedia così grande? Domande difficili, che ci poniamo solo quando «la signora con la falce» si fa vicina, ma da cui difficilmente ci lasciamo interrogare se si allontana anche solo di un passo, immersi come siamo nella frenetica vita di ogni giorno.

Eppure oggi - leggendo della morte di quel padre per cui i soccorsi trovati dal figlio di soli 6 anni lungo una strada in mezzo ai boschi sono risultati vani - non possiamo non farcele. Non possiamo non pensare a quel bimbo che vede il padre accostare il pickup, uscire dall’auto e stramazzare a terra. Non possiamo non pensare quale angoscia lo avrà sopraffatto. E tuttavia, sovvertendo l’ordine naturale delle cose, secondo cui è il padre che protegge il figlio, è il padre che sfida il pericolo per mettere in salvo la propria famiglia, non si è fatto travolgere dalla paura, ma ha subito cercato aiuto per salvare la vita del papà. E lo ha trovato, mettendo la sua vita tra la vita e la morte del genitore. In qualche modo ha dato sé stesso per cercare di salvare la vita di un uomo. Chissà che gioia quando ha visto il motociclista che è riuscito a fermare attaccarsi al telefonino e allertare i soccorsi, chissà che sollievo nel vedere, di lì a poco, quante persone si stavano prendendo cura del suo papà.

Leggi anche

E chissà quanto dolore quando ieri mattina, abbracciato dalla mamma alle prime luci dell’alba, ha saputo che il cuore grande del suo grande papà avevo smesso di battere. Chissà quanta sofferenza. E chissà quante domande. Cosa penserà della vita? Che è solo ingiusta e cattiva? Non possiamo lasciarglielo credere, non dobbiamo. Questo bambino diventato adulto troppo presto avrà bisogno di tanti padri e di tante madri, di tanti fratelli e di tante sorelle, il cui solo scopo sarà quello di «rigenerarlo» alla vita, che non è solo cinismo e dolore, ma infinita capacità di amare e di essere amati. Per riappropriarsi di quel misterioso legame d’amore che lo univa al padre. Perché quell’amore non l’ha perso, c’è ancora: è solo chiuso nel fondo del suo cuore. Ma da lì non si muoverà più.

© RIPRODUZIONE RISERVATA