L'Editoriale
Giovedì 14 Novembre 2024
Per fortuna ci pensa il Presidente a difenderci dall’ingerenza di Musk
MONDO. Mattarella a Elon Musk: «L’Italia sa badare a se stessa». I nuovi equilibri dopo le elezioni americane.
A muso duro, ma con la consueta, pacata eleganza, Sergio Mattarella ha lanciato l’altolà a Elon Musk reo di ingerenza negli affari nostri, cioè quelli di un organo costituzionale di uno Stato sovrano, la magistratura (il cui organo di autogoverno è perdipiù presieduto proprio dal Capo dello Stato). All’imbarazzante Musk che aveva scritto sul suo X che «i giudici italiani devono essere cacciati» quando ostacolano l’azione del governo contro l’immigrazione illegale, Mattarella ha ribattuto: «L’Italia sa badare a se stessa». Insomma, non ti permettere. Anche perché il multimiliardario avrà un incarico nella prossima amministrazione americana, quindi, che lo voglia o no, non è più un semplice cittadino. E glielo ha ricordato proprio Mattarella dicendo che «non può attribuirsi il compito di impartire prescrizioni» alla Repubblica italiana «chi è in procinto di assumere un importante ruolo di governo in un Paese amico ed alleato». E tanto per chiarirsi, Mattarella ha usato e citato le stesse parole con cui a suo tempo ribattè ad una ministra francese macroniana che si era autoassunta il compito di «vigilare» sulla democrazia italiana allorché andò al governo la destra di Giorgia Meloni. Non hai niente da vigilare, gli fecero sapere dal Quirinale con tanto di nota ufficiale, cosa che si è ripetuta ieri con Musk.
Il botta e risposta tra Musk e Mattarella
Ma Mattarella ha aspettato diverse ore prima di parlare: probabilmente aspettava una presa di posizione del governo, che non è arrivata. Segno di un evidente imbarazzo di Palazzo Chigi: Musk, con cui Giorgia Meloni ha intessuto un rapporto definito «amichevole», è il principale canale per interloquire con Trump, e quindi non lo si può strattonare nel momento in cui si lascia andare ad atteggiamenti più che irrituali. Quando sul Colle hanno capito che il governo sarebbe stato zitto, allora Mattarella si è deciso a dire la sua. Solo in quel momento Meloni ha commentato cautissimamente (e ufficiosamente) la faccenda: «Ascoltiamo sempre con rispetto le parole del Presidente della Repubblica». Risposte a Musk: zero. Il padrone di X peraltro ha fatto sapere di aver avuto nella mattinata di ieri un colloquio telefonico proprio con Giorgia Meloni e ha ribattuto a Mattarella dicendo che lui è un libero cittadino, che la libertà di parola è garantita in America dal Primo Emendamento e in Italia dalla Costituzione, e che dunque lui continuerà ad esprimere le sue idee. Poi ha auspicato di incontrare prima o poi il Capo dello Stato: chissà se mai il Quirinale accetterà di riceverlo.
Ad applaudire la sua difesa della dignità nazionale tutta l’opposizione («Per fortuna che Sergio c’è») ma anche Forza Italia, mentre Salvini, iscrittosi da tempo nel club degli amici italiani di Donald Trump e dunque di Elon Musk, ha taciuto.
Elezioni americane e politica estera
L’episodio è significativo per il passaggio delicatissimo che sta vivendo la politica estera di Giorgia Meloni: finora lei ha saputo ben sfruttare il buon rapporto con Biden, per legittimarsi a livello internazionale, lei che esordiva come capo di un partito di destra tradizionalmente escluso dai circoli che contano. E l’allineamento indefettibile sulla questione ucraina è stata la dimostrazione di questa lealtà verso la Casa Bianca democratica. Adesso che comanda Trump si tratta di imprimere una torsione a questa linea da una parte senza dare troppo l’impressione dell’opportunismo, dall’altra garantendosi un rapporto diretto con lo Studio Ovale (magari per evitare i dazi che i nuovi padroni degli States si apprestano a varare). Aver coltivato per tempo la relazione con Musk è stato molto abile da parte di Giorgia, tanto più che l’arcimiliardario avrà un incarico ufficiale nel nuovo governo di Washington. Il problema è che l’uomo più ricco del mondo pensa di poter dire e fare tutto quello che gli pare, e questo può essere molto, molto imbarazzante. Forse anche Giorgia in cuor suo ieri ha detto: «Per fortuna che Sergio c’è».
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